Nella precedente video lezione abbiamo conosciuto Kant e abbiamo detto che era definito criticista perché rifiutava le correnti filosofiche della sua epoca, ossia l'empirismo e il razionalismo. In questa video lezione parliamo proprio del criticismo kantiano. In descrizioni trovi un riassunto specifico su questa lezione.
Iniziamo quindi a parlare del concetto di criticismo, che deriva dal verbo greco che significa separare. Questo perché nelle sue opere da una parte una parte analizza la ragione per capirne le sue funzioni e dall'altra la giudica, come se fosse in un tribunale, per valutarne i limiti e le possibilità. Proprio per questo si trovava molto in disaccordo con i due filoni filosofici dell'epoca.
Da una parte abbiamo gli empiristi con Locke e Hume e dall'altra parte i razionalisti con Cartesio e Spinoza. Seppur vedesse in loro dei buoni precursori del suo pensiero, non riteneva che la loro filosofia fosse sufficiente per elaborare una risposta soddisfacente alle domande che si era posto, ossia qual è il fondamento dell'intera conoscenza, quali sono le sue possibilità, ma soprattutto quali sono i suoi limiti. Da un lato i razionalisti dicevano che tutto ciò che si conosce è nato nel soggetto e che poi nel corso della vita viene pian piano dedotto, quindi capito e scoperto. Dall'altro lato, gli empiristi dicevano che si può arrivare a conoscere solo tramite l'esperienza. Perciò, dalla parte dei razionalisti si giungeva ad un sapere universale, uguale per tutti, che procedeva per deduzione.
Dall'altra parte, per gli empiristi si giungeva ad un sapere cumulativo, che aumenta nel corso della vita, che però è anche soggettivo, perché è diverso per ognuno. Kant, nel corso del suo pensiero, arrivò a trarre dei caratteri. da entrambe le correnti filosofiche, servendosi dei giudizi scientifici, di cui vi parlerò nella prossima lezione, arrivando ad una conoscenza contemporaneamente cumulativa e universale. Ecco che cosa ha imparato in questa video-lezione.
Kant era chiamato criticista perché rifiutava le correnti filosofiche della sua epoca, ossia l'empirismo e il razionismo. Nelle sue opere da una parte analizza la ragione, per capirne le sue funzioni, e dall'altra la giudica, come se fosse in un tribunale, per valutarne i limiti e le possibilità. Le domande che si poneva Kant erano Qual è il fondamento dell'intera conoscenza?
Quali sono le sue possibilità? Ma sopra quali sono i suoi limiti? Kant criticava i razionalisti come Cartesio e Spinoza, che dicevano che tutto ciò che si conosce è innato nel soggetto e che poi, nel corso della vita, viene piano piano dedotto.
Quindi capito. e scoperto. Dalla parte dei razionalisti si giungeva ad un sapere universale, uguale per tutti, che procedeva per deduzione. Kant criticava anche gli empiristi come Locke e Hume, che dicevano che si può arrivare a conoscere solo tramite l'esperienza, giungendo ad un sapere cumulativo che aumenta nel corso della vita e che però è soggettivo perché è diverso per ognuno di noi. Ti ricordo come sempre di iscriverti al mio canale se ancora non lo hai fatto.
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