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Documenti in Volgare della Letteratura Italiana

[Musica] cari amici ben trovati letteratura italiana delle origini del 200 secondari d'elezione seconda chiacchierata su primi documenti in volgare ovvero le prime testimonianze scritte in quella lingua nata dall evoluzione secolare del latino volgare come vi ho spiegato nel video precedente la cui copertina è quella che vedete il link come sempre nella descrizione in basso documenti cioè testimonianze di vario genere ma accomunate tutte dal fatto di essere non letterarie cioè scritti a fini pratici come per esempio iscrizioni murarie o documenti giudiziari o notarili ora importante come dobbiamo chiamare questa nuova lingua appena nata è ancora in fase di assestamento anzi mettiamola così come non dobbiamo chiamarla non lo chiameremo italiano l'italiano è un concetto un po complessa e ancora ben di là da venire ne parleremo per la prima volta affrontando le teorie linguistiche di dante potremmo invece correttamente riferirci a questa lingua parlando di italiano volgare o semplicemente volgare ed è per questo che i testi che stiamo per esaminare vengono normalmente raggruppati sotto l'etichetta di primi documenti in volgare ora se siete curiosi di sapere come doveva suonare questa nostra lingua delle origini vi presento subito il primissimo testo in ordine cronologico placito capuano datato 960 dunque dove ci collochiamo nel tempo siamo poco prima dell'anno 1960 e se ci tenete a saperlo i francesi ci hanno battuti di più di un secolo il loro primo documento in volgare perché sapete che anche il francese deriva dal latino ed ha attraversato la sua prima fase di volgare è datato 842 i giuramenti di strasburgo e per questo anche la loro letteratura incomincia prima della nostra e ci influenzerà non poco ne parleremo proprio nel prossimo video ma torniamo a noi dove ci collochiamo nello spazio la cito capuano capua siamo quindi in campania precisamente entroterra campano presso gli attuali confini con il molise occhio sempre alla geografia è importante che cosa vi spiego brevemente in cosa consiste questo documento dunque un nobile feudatario di aquino un certo rowe del primo decise di intentare causa contro il monastero di montecassino che si trova lì nelle vicinanze perché quest'ultimo si era appropriato di certe terre che gli appartenevano per difendersi l'abate di montecassino decise di avvalersi di una norma giuridica che si chiama usucapione che esiste ancora oggi secondo la quale se qualcuno si appropria delle terre di qualcun altro ma il qualcun altro per 30 anni consecutivi non fa nessuna contestazione insomma lascia correre le terre diventano automaticamente di chi se n'è appropriato lavate aveva però bisogno di testimoni che giurasse roque il monastero aveva posseduto le terre per 30 anni e chi eroga il primo si era svegliato troppo tardi perciò scelse 3 notai come testimoni andarono tutti quanti davanti a un giudice di capo ha perciò placito capuano elii tra i notai recitarono uno dopo l'altro una formula contenente quel giuramento questa formula è in italiano volgare e questo è il primo documento scritto nella nostra lingua adesso se lo leggiamo e quello commentiamo ma vi ho voluto raccontare la storiella che sta la sua base non per pura né gotica bensì perché ci illumina sul motivo per il quale si inizia a scrivere in volgare motivo che in realtà coincide con l'essenza stessa di una lingua la comunicazione comunicare farsi capire ea questo che servono le lingue ora i tre testimoni erano tutti e tre nota il latino lo sapevano lo avevano studiato avrebbero potuto benissimo recitare la formula in questa lingua la scelta del volgare invece dovuta all'esigenza dell'abbazia di montecassino di divulgare al più vasto pubblico possibile un documento in cui si stabiliva che nella causa aveva ragione la base è questa a sua volta ci fa capire due cose la prima che ormai il latino e il volgare si erano separati erano due lingue diverse si erano differenziate non erano più due varietà linguistiche come lo erano state latino classico e latino volgare nel corso della lto medioevo la seconda che il volgare aveva una diffusione maggiore del latino e quindi chi voleva comunicare ad un vasto pubblico chi voleva farsi capire da tutti doveva esprimersi in volgare allora adesso che lo abbiamo adeguatamente introdotto posso presentarvi questo placito capuano la formula di giuramento pronunciata dai tre testimoni il testo lo potete già leggere con la resa in italiano moderno provo a recitare velo come verosimilmente poteva suonare faccio del mio meglio saccà kelle terre perché le fini che chi con de na trent'anni le possette parte santi benedetti intanto come vi suona questo nostro volgare delle origini avrete sicuramente notato che il testo presenta delle chiare caratteristiche proprie degli attuali dialetti meridionali veli o evidenziate che il attuale forma dialettale per quelle stessa cosa si può dire per o che doveva avere un suono intermedio fra o e da che sta perché poi abbiamo quel sau probabilmente una forma propria dei volgari di quelle regioni dal latino sapio e oggi si direbbe in dialetto saccio e poi quel con te né che sicuramente veniva pronunciato con la di condanna esattamente come nell'uso dialettale moderno e poi abbiamo quel sancti benedicti che è invece un vero e proprio inserto latino è un genitivo all'interno di questa formula in volgare ma la cosa si spiega col fatto che sancti benedicti era un syntagma proprio del linguaggio religioso una formula fissa diciamo che quindi veniva riprodotta così di peso anche nella lingua volgare e comunque tenete presente che sancti benedicti veniva sicuramente già pronunciato santi bene di t con semplificazione di quel nesso consonantico che un incontro di consonanti duro che il latino aveva ma che poi la nostra lingua ha persi allo stesso periodo risalgono altri documenti conosciuti come placidi campani perché provenienti dalla stessa zona geografica ve ne presento velocemente per curiosità soltanto uno placido di teano 963 vedete che la formula è pressoché identica abbiamo una piccola variante in quel tebe monstra it ebbe dal latino tb a te e al posto di parte sancti benedicti trovate parte sancte marie un altro genitivo latino ma sempre un syntagma del linguaggio religioso che veniva ripreso così come era anche in volgare e dalla zona di capo a e teano facciamo nessun salto a roma salto anche temporale perché ci spostiamo in avanti di circa un secolo arriviamo cioè alla fine dell'undicesimo secolo più o meno 1090 periodo intorno al quale fu realizzato il famoso affresco della basilica di san clemente un altro dei primissimi documenti in volgare più conosciuti anch'esso immancabilmente presente in tutti i manuali di letteratura italiana e che adesso vi presento anche in questo caso non senza una breve ma necessaria introduzione dunque il clemente di cui parliamo è papa clemente primo il quarto papa della chiesa cattolica vissuto sotto l'imperatore traiano da questi esiliato e secondo la leggenda anche martirizzato l'imperatore avrebbe infatti ordinato che clemente fosse catturato e gettato in mare con un'ancora alcol circa mille anni dopo all'interno della basilica dedicata a papa clemente fu realizzato un affresco che ritraeva un momento di questo martirio cioè quello in cui il papa secondo la leggenda veniva catturato dai romani costoro tuttavia accecati dall'odio e dall'ira non vedono e non si rendono conto che ciò che hanno catturato e che stanno faticosamente tentando di trascinare non è clemente bensì una pesantissima colonna di marmo vediamo la scena purtroppo come vedete lo stato di conservazione dell'affresco è pessimo a causa dell'umidita della basilica le battute dei personaggi non si leggono più ma vele o trascritte vedete tutto a destra la figura del patrizio romano si signum che sprona 3 servi a trascinare quello che crede essere il papa e urla loro questo famosissimo improperio figli delle put e tra i the tutto a sinistra uno di questi servi dice all'altro fallite dereto collo palo carboncelli falliti dietro con il palo carbon cello e poi incorniciata da due archetti una massima invece in latino che riassume la morale della scena d'ulizia chordis ves tris saxa tra i rem e lewis kiss a causa della durezza del vostro cuore avete meritato di trascinare pietre dunque anche in questo testo notiamo tratti di volgare ben formato e ormai distinto dalla dino volgare vi faccio osservare in particolare le 23 posizioni articolate delle e collo in latino lepre posizioni articolate non esistono sono appunto un acquisizione della nostra lingua fra l'altro osservate che nonostante la grafia scempia la vedete con una sola l in realtà venivano già pronunciate doppie delle collo esattamente come oggi stessa cosa dicasi per quel fili che va letto figli la grafia latina fili è dovuta unicamente al fatto che non c'era ancora un segno per esprimere il suono anch'esso un'acquisizione del volgare e che quindi ancora non si sapeva come scrivere ma la pronuncia era già come quella attuale al di là del fattore strettamente linguistico c'è però un altro elemento che rende questo documento per noi interessante elemento che non è presente nei placidi capuani che abbiamo visto prima l'iscrizione di san clemente testimonia infatti per la prima volta la volontà di usare il volgare affini stilistici cioè per esprimere il colorito linguaggio di questi personaggi romani lo deduciamo dalla contrapposizione fra il testo in latino e quello in volgare nell'antica lingua dei classici l'autore dell'affresco ha infatti voluto esprimere la morale della scena che è la parte più nobile perché contiene il messaggio religioso mentre proprio per raggiungere una finalità artistica ha voluto riprodurre nelle battute la vera lingua del popolo realizzando quello che alcuni hanno definito il primo fumetto della nostra lingua bene voglio concludere questa nostra rassegna con una precisazione importante fra i primi documenti in volgare tutti i manuali di letteratura annoverano immancabilmente il famoso indovinello veronese un testo popolare contenente appunto un indovinello è datato vii viii secolo quindi addirittura precedente ai giuramenti di strasburgo il primo testo in volgare francese che vi ho menzionato ora però nonostante questo testo contenga dei volgari smi esso presenta però una impronta ancora fortemente latina ed è quindi più prossimo al latino volgare che all'italiano volgare per questo motivo molti studiosi ritengono difficile considerarlo il primo documento in italiano volgare titolo che invece attribuiscono al placito capuano di cui abbiamo parlato chi però vuole approfondire il discorso su questo indovinello veronese troverà un mio breve articolo sul mio sito il link come sempre nella descrizione in basso anto a noi ci vediamo la prossima volta faremo una breve escursione in francia scoprirete perché allora vi aspetto non dimenticate di iscrivervi al mio canale ea presto [Musica]