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L'età Giolittiana: riforme e contraddizioni

giovanni giolitti è il protagonista indiscusso della politica italiana nei primi decenni del novecento l'età giolittiana va dal 1903 al 1914 questi anni prendono appunto il nome da giolitti proprio perché è stato il personaggio più influente è più importante del nostro paese un personaggio sicuramente molto discusso e criticato molto controverso perché se da un lato è colui che ha esteso in suffragio universale e che ha lanciato le industrie del nord italia dall'altra parte è colui il quale ha invaso la libia o per esempio ha lasciato il meridione uno stato di arretratezza rispetto al resto d'italia giovanni giolitti era un liberale fu liberale di larghe vedute e voleva conciliare il progresso industriale con la pace sociale in quegli anni questo sembrava assolutamente impossibile spesso infatti su predecessori mandavano le truppe contro i manifestanti e pure jolie che aveva capito che pagare meglio gli operai andava a favore degli stessi industriali gli operai infatti in questo modo avrebbero prodotto e anche consumato di più a vantaggio dell'intera economia decise quindi di rinunciare a una politica repressiva e questo rito ha profondamente conservatore che pure questi non avevano capito che giolitti semplicemente cercava di rendere lo stato neutrale ma non indifferente se da una parte infatti interveniva nell'economia col fine di favorire lo sviluppo industriale dall'altra parte riusciva a mantenere l'ordine pubblico e il rispetto delle leggi però alcune leggi a favore dei lavoratori per esempio l'età in cui i ragazzi potevano cominciare a lavorare saliva dai 9 ai 12 anni bene abbassato l'orario massimo di lavoro giornaliero cominciò addirittura ad essere riconosciuto il diritto alla maternità cominciarono a circolare dei sussidi per la malattia e delle norme che regolavano il lavoro notturno o festivo e tutto questo contribuì anche al decollo industriale italiano ci fu infatti durante il lancio ii piano sviluppo economico industriale in che modo era riuscito ad ottenere questo sviluppo economico jolie che aveva incoraggiato per esempio la collaborazione tra banche e imprenditori cioè le banche concedono finanziamenti e prestiti alla grande industria e le industrie che maggiormente beneficiare non è tutto questo furono per esempio quelle del settore tessile ma anche quelle dell'energia elettrica e ancora tutte quelle industrie di pneumatici di macchine da scrivere le automobili questi per esempio sono gli anni in cui la fiat diventa una grande realtà italiana un altro passo con quello per esempio di nazionalizzare le linee ferroviarie che prima non in mano ai privati e che adesso diventano invece dello stato che ne amplia il tragitto si passa addirittura a 18.000 chilometri di strade ferroviarie quando l'industria cresce di solito anche la ricchezza dell'intero paese e anche l'importanza della moneta cresce in questo caso la lira infatti acquistò prestigio sui mercati internazionali il problema è che tutto questo sviluppo andava a favore e quasi esclusivamente del nord italia tutte queste grandi industrie di questi anni dalla vecchia la pirelli alla fiat sono effettivamente delle industrie del nord questo fece crescere sempre di più anche le città vicino alle quali erano nate queste industrie questi anni furono altre regioni che crebbero di più in tutta italia cioè la lombardia il piemonte la liguria infatti le tre città principali milano torino e genova andavano a costituire quello che viene chiamato il triangolo industriale cioè tutta la ricchezza italiana veniva prodotta nel triangolo che si va a formare idealmente tra queste tre città purtroppo gli investimenti nel meridione non furono altrettanto efficaci anzi in questi anni giolitti capo per difendere queste industrie del nord portò avanti una politica protezionistica cioè mise dei dazi delle tasse ai prodotti all'ingresso sei prodotti che venivano importati in italia questo per far sì che venisse i prodotti che mi piace venivano realizzati in italia che fossero più competitivi sul mercato facendo questo andò però a colpire tutti quei prodotti che invece venivano esportati dall'italia all'estero che a loro volta risentivano dei dazi doganali imposti e quindi proprio per questo e l'industria del sud italia che esportavano all'estero soprattutto beni di prima necessità soprattutto beni alimentari furono duramente colpiti da questi dazi quindi il protezionismo che alla fine doveva difendere semplicemente l'industria italia ne andò invece al rafforzare il potere dei grandi industriali legati latifondisti ma a danneggiare tutte quelle piccole industrie soprattutto del meridione che esportavano all'estero negli anni dell'età giolittiana infatti i cittadini del sud italia emigrano in massa verso il nord italia o verso paesi esteri paesi europei paesi di altri continenti tra il 1900 e il 1914 abbandonarono l'italia circa 8 milioni e mezzo di persone perché impossibilitate a trovare un lavoro che permettesse di rimanere qui in italia queste sono le grandi contraddizioni delle ragioni che ha nel paese cresce ma nel frattempo una grande fetta di popolazione nigra vediamo poi questi anni che cosa succede a livello di politica interna il provvedimento principale da ricordare è l'estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi al di sopra dei 30 anni cioè il suffragio universale maschile a tutti i cittadini maschi adulti e rari con sul re diritto di poter votare tuttavia rimane ma per scluse fuori le donne che cominceranno a votare in italia 946 e generale questo momento soltanto di poco la platea di elettori che è passata 2 milioni a circa 8 milioni a noi oggi sembra poca cosa ma è effettivamente un passo avanti e in quello che era ancora tutti gli effetti un range per una repubblica e il livello di politica interna giolitti cercò in tutti i modi di fare nuove alleanze con gli altri partiti come per esempio quello socialista che questi anni era guidato da filippo turati o con i cattolici proprio con i cattolici viene siglato il famoso patto gentiloni che è una vera e propria alleanza elettorale contro i socialisti da una parte cattolici avrebbero appoggiato i candidati liberali alle elezioni votandoli dall'altra parte invece i liberali si sarebbero impegnati a far passare tre leggi che non adesso esplicitamente contro la morale cattolica o per esempio che si impegnavano a sostenere la scuola cattolica questa apertura al mondo cattolico in realtà era una novità anche perché cattolici non votavano per le elezioni del regno d'italia da questo momento in poi invece cominciano a partecipare alla vita politica appoggiando esplicitamente i candidati del partito di giolitti infine parliamo della politica estera siamo negli anni del colonialismo negli anni in cui le potenze europee fanno a gara per dimostrarsi l'un l'altra di essere potente di essere in grado di conquistare nuovi territori in giro per il mondo di saperli sfruttare al meglio l'italia non vuole sentirsi da meno e quindi sulla spinta dei nazionalisti che crescevano sempre di più nel nostro paese ma anche sulla spinta dei grandi industriali che abbiano interessi economici a farlo giolitti si convinse a conquistare la libia la libia in quegli anni era sotto il potere dell'impero ottomano e quindi esercitava la sovranità su quel paese italia gli ligarò guerra anche perché tutte le altre potenze europee per motivi diversi si trovavano d'accordo con questa invasione italiano e poi l'indebolimento ulteriore dell'impero ottomano e così le nostre truppe si impegna una conquista in modo anche molto duro questo paese che venne però fin da subito definito un semplice scatolone di sabbia cioè un paese che non aveva delle grandi risorse da offrire all'italia non portarla chissà quale ricchezza la conquista della libia quindi uno scopo più propagandistico che concreto soltanto negli anni 50 si scoprirà che la libia e la piena di petrolio ma l'italia era già andata via da tanto tempo l'età giolittiana arriva la sua fine nel 1914 quando giolitti soprattutto per problematiche interne al suo partito sa è costretto a dimettersi nel 1914 arriva al potere salandra ma qui la storia dell'italia si interromperà bruscamente per che scoppierà la prima guerra mondiale e quindi tutto ciò che avverrà dopo sarà gestito in un clima nuovo emergenza di eccezionalità quello che c'è da dire di giolitti è che fu il ministro che cercò di conciliare i bisogni della classe borghese comunque li delle classi popolari negli anni in cui governo ci fu effettivamente un grande sviluppo economico ci fu una grande crescita demografica e vennero varate anche tante leggi a favore dei lavoratori dall'altra parte il personaggio di giolitti come è stato definito da salvemini e fu anche un po il ministro della malavita cercò infatti in tutti i modi di trovare alleanze anche sul territorio che di volta in volta favorissero il suo partito e non dimentichiamoci che anche se l'età giolittiana finisce nel 14 giolitti morivano del 1928 continuerà ad essere quindi negli anni successivi una figura ancora determinante nella politica italiana basti dire che nel 1900 31 si alleò con i nazionalisti e con i fascisti e un'illusione di portare il fascismo è un contesto più ampio liberale ma anzi il suo contributo non fece altro che pare quasi una patina di credibilità ai fascisti che entrarono proprio con i liberali per la prima volta in parlamento divenne addirittura antifascista praticamente negli ultimi anni della sua vita svolse ruolo di opposizione al fascismo ma il percorso ormai avviato da mussolini era inarrestabile quindi nemmeno lui riuscì a frenarlo [Musica]