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Il Disastro del Vajont e Le Sue Cause

questo è il momento in cui si è letteralmente staccato un pezzo di montagna precipitando a una velocità di 100 km orari nel vaccino del vaiolo la frana ha generato uno tsunami che ha scavalcato la diga inondando la valle sottostante ma come è stato spiegato questo da un punto di vista scientifico le immagini che state guardando hanno ricostruito quello che avvenne il 9 ottobre del 1963 nella valle del vajont tra il friuli venezia giulia e il veneto che distrusse purtroppo più di dieci centri abitati spazzandoli via praticamente in poco più di 4 minuti pensate che fu così eclatante questa tragedia che le nazioni unite 45 anni dopo nel 2008 nel corso di una conferenza sulla comprensione delle scienze della terra lo definirono come un caso esemplare di disastro evitabile causato dal fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare questo vuol dire che quando la montagna ha cominciato a dare segnali di cedimento nessuno è stato in grado di portare delle prove certe della fragilità geologica di quel territorio prove che avrebbero probabilmente potuto evitare la catastrofe ma quindi il disastro del vajont si poteva evitare occhio e orecchio [Musica] all'epoca nessuno prese in seria considerazione che la valle del bayonne fosse già stata interessata da una paleofrana cioè una frana antica questo della paleofrana già era un dato importantissimo perché se c'era stata una frana al in passato allora era possibile che poteva succedere nuovamente per capire veramente il meccanismo di innesco di questa gigantesca frana dobbiamo tenere in mente i due elementi semplifico al massimo una massa enorme di roccia calcarea sovrapposta a un sottile strato argilloso come vedete qui gli strati di roccia sono nella stessa direzione della valle cioè sono rivolti già verso la valle predisposti quasi accadere quando la diga entrata in funzione è stato proprio il bacino artificiale a rompere gli equilibri di quel territorio riattivando la paleofrana l'acqua del bacino infatti ha raggiunto lo strato di argilla che essendo impermeabile si è rigonfiata riformata comportandosi quasi come un lubrificante immaginate questo enorme blocco di roccia solida che scivola alla velocità di 100 km orari in un vaccino contenente milioni di metri cubi di acqua tutto questo chiaramente il risultato di studi fatti dopo il disastro ma prima gli ingegneri e geologi non si preoccuparono più di tanto di andare ad approfondire di come era fatta la montagna che si concentravano solo sull'area dove è stata installata quella diga [Musica] [Applauso] [Musica] ora la domanda è perché c'era la necessità di costruire una diga del genere il progetto di per sé era pazzesco un vero portento per l'economia dell'epoca perchè l'acqua era una delle principali fonti di energia in italia e il sistema del grande vaio avrebbe contribuito ad alimentare praticamente tutto il triveneto la diga del vajont avrebbe dovuto essere il cuore pulsante del progetto perché solo il suo bacino poteva contenere una volta e mezzo la somma dell'acqua contenuta negli altri cinque bacini di questo mega sistema ma ingegneri fecero i conti senza l'oste e cioè che quella ballata era inadatta alla costruzione di un bacino artificiale proprio per l'instabilità dei versanti dell'invaso ma quando nel 1957 partiro nei lavori nessuno note va calcolato ora andiamo a vedere esattamente cosa successe passo passo nel marzo del 1959 avvenne un primo episodio strano nella zona 3 milioni di metri cubi di roccia franarono nel bacino di ponte 61 dei bacini del sistema del grande vaio ma accendendo il primo campanello d'allarme il geologo leopold muller amico fidato di carlos e mezza vuole vederci chiaro e delle voi sopralluoghi al figlio di carlo semenza eduardo che si era appena abilitato alla professione di geologo quello che ipotizzò edoardo semenza fu una verità sconcertante che avrebbe potuto anzi col senno di poi avrebbe dovuto cambiare tutti i piani ovvero la presenza di una paleofrana che si sarebbe potuto staccare se sollecitata dal riempimento del bacino ma per bloccare la costruzione di un'opera di questa portata è un'ipotesi non bastava il 4 novembre del 1960 ci fu un secondo campanello d'allarme il più forte 700mila metri cubi di roccia si staccarono dal monte toc provocando un'onda alta due metri la diga era completata per due terzi e il vaccino era stato riempito fino a 650 metri sul livello del mare con l'invaso quasi al massimo della sua portata si creò un enorme spaccatura nella montagna a conferma di ciò che era stato ipotizzato dal figlio del capo ingegnere lì sotto c'era qualcosa che non andava alla luce di questo episodio carlo semenza in costante contatto anche con leo paul miller fece subito abbassare il livello dell'invaso muller però non credeva nell'ipotesi di una paleofrana e non credeva l'esistenza di uno strato di argilla che avrebbe potuto causare addirittura lo scivolamento di una grossa massa rocciosa secondo lui secondo miller i crolli erano da attribuire alla creazione di una nuova frana quindi non paleofrana ma una nuova che si poteva facilmente controllare senza la necessità di sospendere i lavori così propose diverse soluzioni tra cui cementificare o addirittura a demolire la frana con l'uso di mine alla fine però muller ebbe un'intuizione per controllare la velocità di caduta della roccia se il distacco era stato provocato dall'innalzamento del livello dell'acqua ridurlo secondo lui poteva rallentare o addirittura arrestare il movimento della frana quando vennero aperti i portelloni di scolo della diga in effetti la frana rallentò e vende constatato che da un movimento di tre centimetri al giorno si passò a uno scivolamento di un solo millimetro al giorno erroneamente si insinua la convinzione di avere la soluzione del problema in pugno ovvero di poter utilizzare l'acqua come una specie di freno e acceleratore per far così scivolare la frana nel lago senza creare troppi danni una serie di sfortunati eventi però si incastrarono come peggio non potevano nel 1961 carlo semenza l'unico che aveva la capacità di gestire la situazione muri e leopold muller di conseguenza viene rimpiazzato per due anni viene portato avanti questo processo di abbassare alzare livello del lago per cercare di controllare lo scivolamento della frana ma a giugno del 1963 il livello di piena raggiunse i 700 metri riportando la frana a uno scivolamento di 0,5 cm al giorno visto che era in atto proprio in quel periodo un passaggio di consegne nella gestione dell'intero impianto dal privato al pubblico il livello del bacino venne abbassato con ritardo quando l'acqua arrivò fino a 710 metri il distacco rocciosa raggiunse i due centimetri al giorno solo il 26 settembre del 1963 il bacino viene riportato a livello di sicurezza ma ormai era troppo tardi quando il 9 ottobre i 270 milioni di metri cubi di roccia si staccarono dal monte toc misura che nessuno era riuscita a prevenire prima dell'evento il bacino era all'inizio dello svago e l'acqua raggiungeva i 650 metri di altezza e in conclusione dire dopo circa 60 anni che il disastro del vajont si poteva prevedere forse un po troppo facile ecco forse il paesaggio prima era visto più come un qualcosa di statico di tempi umani oggi forse cominciamo a capire che tutto in evoluzione e molte cose varie noe mutano più velocemente di quanto si immagini il vaio è stato un esempio tragico purtroppo ma che ci ha fatto capire che non si scherza con gli equilibri naturali carissimi grazie mille di averci seguito in questo ennesimo video super interessante a mio avviso noi ci vediamo sempre qui su le scienze nella vita di tutti i giorni ciao [Musica]