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Recensione di Uno Studio in Rosso

Ciao a tutti e bentornati per una nuova video recensione. Oggi la prendo un po' alla larga. Dicendovi una cosa, spesso ci sono oggetti che nella letteratura sono importanti. Un oggetto magari da solo ci permette di riconoscere subito un personaggio, un romanzo, un autore. E credo che pochi oggetti siano così iconici come le pipe. Ci sono tante pippe famose nella letteratura, ma forse la più famosa, la più facilmente riconoscibile è questa. Questa pipa, abbinata a un cappello da cacciatore, permette a tutti di individuare subito un personaggio. Un personaggio che, facilmente anche dalla cravatta l'avete capito, è un detective. Sto parlando di Sherlock Holmes e oggi voglio introdurvi il primo romanzo in cui Sherlock Holmes è stato presentato al lettore. Voglio parlarvi di Uno studio in rosso. Il romanzo in questione risale al 1887 e fu un semi flop, fu pubblicato su alcune riviste Non riscosse successo. Il suo autore, Arthur Conan Doyle, era giovane. Conan Doyle è nato nel 1859 e è morto nel 1930. Aveva già pubblicato dei racconti brevi, ma questo era il suo primo romanzo. E per quanto oggi Sherlock Holmes rappresenti l'idea stessa del detective, quando questo romanzo fu pubblicato non riscosse successo. Il motivo ve lo dirò dopo. Beh ma di cosa parla uno studio in rosso? Siamo nel 1881 Stanford presenta Watson un medico militare con dei problemi con i postumi della guerra in Afghanistan a Holmes perché Holmes ha bisogno di un conquilino per dividere il suo appartamento siamo al 221B di Baker Street I due iniziano in modo un po' strano a dividere questo appartamento perché Holmes è un tipo eccentrico, è un tipo che utilizza la scienza e la deduzione per risolvere casi. Beh, prima di entrare in questa storia... 221B di Backstreet oggi lì troverete un museo il museo ovviamente di Sherlock Holmes un museo... in realtà non è proprio il 221B è qualche numero più in là Ma cambia poco, la strada è quella. Un museo in cui viene ricostruita una casa vittoriana, quindi più piani, arredata secondo quello che era l'arredamento descritto da Conan Doyle nei romanzi di Holmes. e piena di cimeli, di elementi tratti dalle storie di Holmes. Quindi abbiamo la foto del mastino dei Baskerville, i resti dello studio rosso e tutto quello che è famoso in queste storie. Va bene, torniamo sulla storia. Cosa succede? Holmes collabora con Scott Rayard, con Lestrade e Gregson, che sono due ispettori di Scott Rayard, e viene invitato sulla scena di un crimine. Drebber è morto e viene trovata una scritta col sangue vicino a Drebber, Rache. Scott Rayard pensa che Rache sia la forma incompleta di Rachel, una donna, per cui si inizia a pensare che ci sia una donna di mezzo. Holmes, no. Collegola subito Rache al tedesco, che significa vendetta. Beh, scopriremo chi avrà ragione. Le indagini proseguono, c'è un altro morto. Si sente sulla bocca del morto un odore acidulo, del veleno, e qua le indagini sembrano arrancare. Non si capisce bene cosa sta succedendo. E si apre una sezione strana del romanzo. Improvvisamente siamo catapultati indietro, in America, dalle parti di Salt Lake, verso i cercatori d'oro, verso la comunità dei mormoni. e qui Vengono presentati altri personaggi John John Ferrier e sua figlia Lucy. Si scopre che Lucy e il padre sono scappati dalla comunità di mormoni, poi sono arrivati dei pretendenti, Lucy è stata costretta a un matrimonio forzato, poi Lucy è morta, di John Ferrier non si sa più nulla. Chiusa questa parentesi. Ovviamente non è una parentesi a caso, perché... In realtà i tasselli sono tutti collegati. John Ferey tornerà nella storia, Drebber avrà un ruolo nella storia, anche nella storia precedente dei Mormoni, e alla fine... No dai, vuol dire davvero che vi spoilero il finale. Ve lo dico solo una parte al finale. Il finale è quello in cui... Holmes racconta a Watson tutta la scienza deduttiva che c'è dietro questa indagine, ha fatto capire come in realtà il compito del detective sia quello di unire i tasselli e di fare un ragionamento aritroso, capire cioè quello che ci stava prima, e Watson è così strabiliato dalle capacità del suo amico Ed è così in qualche modo sconcertato dal fatto che tutto il merito vada scotraiato e nessuno vada a menzionare Holmes che decide di raccontare le sue storie. Perché... In questi romanzi non è Holmes il narratore, è Watson che ci racconta quello che sta succedendo. E in qualche modo Watson è la spalla fondamentale di Holmes, perché con le sue domande permette anche a noi lettori di capire quello che sta succedendo, di capire i ragionamenti che avvengono nella raffinata mente di Holmes. Ecco, spero che vi sia piaciuta questa video recensione, che aveva fatto venire voglia di leggere questo romanzo e... ciao a tutti! Ah no! Aspettate, vi ho fatto una promessa! Perché nel 1887 questo romanzo... è stato un flop e quando è stato ripubblicato alcuni anni dopo invece è stato un successo colossale. Cos'era avvenuto nel frattempo? Beh, non è che Conan Doyle avesse fatto grandi modifiche al romanzo, quello che era avvenuto in realtà non c'entrava. Con Andoli non c'entrava con Holmes, ma c'entrava con Londra e con alcuni vicoli di Londra, la zona di Whitechapel, poiché tra la prima pubblicazione di questo romanzo e la sua affermazione, Londra fu funestata dai delitti di Jack lo Squartatore. Ed evidentemente il popolo londinese si incuriosì così tanto ai delitti che reputò interessante anche approfondirne a livello di letteratura con le storie di Conan Doyle e di tutti gli altri detective che partendo da Sherlock Holmes naccono nella letteratura. E ultima curiosità... Quella frase che spesso viene attribuita a Holmes, elementare ma è mio caro Watson, non si trova in nessun romanzo. E stavolta è davvero tutto. Ciao!