Transcript for:
Selvaggio confronto con Dostoevskij

l'occasione di questo incontro è dostojevski il mio il nostro credo di poter dire amato amato dostoievski amato e odiato perché se c'è una persona che che si presta a questo a questo sentimento è proprio lui come tutti i suoi i suoi personaggi e di questo da qui da questa ambiguità da questa contraddizione che è nel cuore di ogni suo romanzo di ogni suo personaggio che bisogna che bisogna partire e detto questo siamo già entrati in argomento perché dire che nel cuore di ogni personaggio di dostojevski nel cuore di ogni sua opera c'è la contraddizione questo suscita immediatamente la la la domanda la domanda dalla quale e siamo partiti la prima domanda che mi è stata rivolta e cioè ma dostojevski è la filosofia è un romanzo filosofico è un'opera filosofica la sua è un romanzo filosofico il suo quello di cui di cui ci occuperemo stasera Delitto e castigo Ecco questo doveva essere il titolo dell'incontro di questa sera Delitto e castigo un Roman filosofico Io ho chiesto di ho accettato questo titolo mi sembra perfetto Salvo aggiungere adesso un punto interrogativo Delitto e castigo punto Un romanzo filosofico è o non è un romanzo filosofico Delitto e castigo Questa è la domanda risposta Certamente sì sì perché Sem questa la risposta la sola che si possa dare Certamente sì perché Delitto e castigo è il romanzo della questione filosofica per eccellenza il bene e il male che cos'è il bene e che cos'è il male questo il Rovello di di rascol nikov Non solo ma a questa questione la questione del bene e del male raskolnikov arriva mettendo in scena Questa è la parola giusta e noi stiamo parlando di un romanzo messo in scena di un romanzo parentesi filosofico messo messo in scena dostojevski dicevo arriva a questa domanda mettendo mettendola in scena facendola oggetto di una interrogazione che convoca su su questa su questa scena tutti coloro con i quali condivide la vita e con i quali si confronta e In rapporto ai quali soltanto questa domanda acquista spessore valore Che cos'è il bene e il male e tuttavia messa in scena come se lui si distacc asse da se stesso e osservasse se stesso un proprio sdoppiamento fare quello che fa allora se la questione fosse semplicemente la questione filosofica del del bene e del male che cos'è Che cos'è il bene e e il male perché questa questa messa in scena e la messa in scena anche di tutte le altre domande che fanno da Corona a questa e che sono le domande della filosofia del suo tempo perché c'è non solo in quella domanda l'eterna Domanda sul bene e sul male ma c'è l'utilitarismo c'è il superomismo c'è il nichilismo Queste sono le grandi figure filosofiche che fanno da filtro e attraverso le quali dostojevski pone la domanda sul bene e sul male Che cos'è il bene e il male è quella cosa che io posso fare anche se appare male ma in vista del bene e così facendola la riscatto e questo è utilitarismo l'utilitarismo è il sentimento di poter gestire le proprie le proprie azioni e piegarle a un fine d'ordine superiore indipendentemente dall'azione stessa posso uccidere una vecchia usuraia se questo mi può permettere di fare del bene con i soldi che io le le le rubo posso ottenere uno scopo di ordine superiore fare del bene questo giustifica questo è nel modo espresso nel modo più più Brut utilitarismo utilitarismo morale ma questa posizione filosofica Come viene trattata da dostojevski o meglio da raskolnikov appunto ponendo il problema risolvendolo su base puramente logica e cioè filosofica è giusto compiere il male se il male compiuto serve a uno scopo di ordine superiore No questa ipotesi questa possibilità in quella specie di teatro che raskolnikov ha allestito nel suo buco nella tana come lui la chiama in cui in cui vive nel sottosuolo perché raskolnikov è uomo del sottosuolo tutti i personaggi a seguire dostojevski sono uomini del sottosuolo Ebbene in quella tana in quella specie di di di scena teatrale che è la sua la sua abitazione lui ipotizza l'azione che poi compirà e prima ancora di compierla gli appare per quello che è veramente una cosa oscena dice Ma com'è possibile che mi sia venuta in mente una cosa del genere un'idea del genere da un punto di vista strettamente filosofico o se vogliamo logico l'utilitarismo potrebbe funzionare no lo possiamo esaminare soltanto con argomenti di tipo di tipo razionale un male minore può essere piegato a uno scopo a un bene eh Maggiore se nonché questa ipotesi filosofica che ha una sua fondatezza nel momento in cui viene messa in scena appare ripugnante un'idea di cui lui stesso si vergogna la la vive come come la cosa più odiosa che gli sia venuta in mente qualche cosa di cui potrebbe soltanto vergognarsi in quel suo teatro che è teatro non è filosofia non è un'aula di filosofia la sua la sua tana la sua sottosuolo proprio nel senso di ciò che sta sotto il Il suolo è una specie di scantinato una presa d'aria come Scusate Che vergogna non avevo ricordato di spengere Scusatemi ehm in quel in quel sottosuolo che è al tempo stesso un luogo fisico dove lui vive lui studente squatrito venire in mente provando un senso di di di di scoramento e Anzi addirittura di di ripugnanza lui la filosofia la fa così la fa incarnandosi [Musica] in maschera è un'altra ipotesi in maschera è possibile fare quello che mi è venuto in mente di fare Sì è possibile è lecito potrebbe esserlo E tuttavia gli ripugna questa questa cosa ma come risponde a questa idea che gli è venuta in mente provando tutto il disgusto che la cosa gli fa al di là della sua giustificazione filosofica con un'altra idea a sua volta messa in maschera e questa idea è l'idea del superuomo dice sì certo mi ripugna Ma perché Ma perché io sono diremmo noi oggi piccolo Borghese perché sono uno legato alla morale del del gregge avrebbe detto Nietzsche in quegli stessi anni ma se io mi innalzar se io indossassi dis smettessi la maschera dell'Uomo del greggio dell'uomo vile dell'uomo legato alla morale corrente e assumessi la maschera del superuomo perché di questo si tratta quel superuomo che lui chiama Napoleone Beh allora perché non dovrebbe essere non dovrebbe essere lecito Qui non è più questione di bene o male ma dell'al di là del bene e del male e perché non dovrebbe essere lecito a me collocare Al di là del bene e del male cioè trasformare la morale da un argomento a un gesto un gesto che fa saltare il banco forse che Napoleone non ha conquistato un impero lasciando due Armate a morire prima nel deserto egiziano e poi nella nel nella Pianura russa inverno è cambiato qualche cosa che cosa ha detto Napoleone lo sappiamo ed è vero lo sa anche Ras scolnic in una notte Parigi avrebbe ricreato tutto questo centinaia di migliaia di morti questo cinismo non è più cinismo Ragiona non raskolnikov Ma la nuova maschera assunta da raskolnikov non è più cinismo perché è superomismo perché è la morale dell'uomo superiore di nuovo per tornare alla domanda da cui siamo partiti È filosofia o non è Filosofia questa è filosofia e non è filosofia è filosofia perché le ipotesi sono quelle sono da una parte l'utilitarismo è lecito compio un male minore in vista di un male Maggiore È filosofia perché l'altra ipotesi è il superomismo qui non è questione di confrontare il bene maggiore e il male il male minore qui è questione di trasformare la morale in un gesto auto giustifi un gesto capace di giustificarsi per il solo fatto di essere di essere compiuto da chi lo da chi lo fa questo questo questo gesto le le ipotesi sono queste ma queste ipotesi vengono saggiate diciamo così vengono valutate non tanto su base logica filosofica ma nel sul sulla scena della vita su quella scena teatrale che è la vita stessa la vita è il vero campo di battaglia dove la filosofia Si si mette alla prova trova la propria giustificazione viene Abbandonata perché non serve più e la vita subentra viene Imposta viene come dire a far valere la sua legge a imporre appunto la sua forza che è infinitamente più forte di qualsiasi di qualsiasi filosofia e di qualsiasi argomentazione vedete il problema di di raskolnikov è il problema di raskolnikov e di tutti quelli che come lui si riconoscono in una figura L'uomo del sottosuolo la filosofia che fa raskolnikov la filosofia che non è più filosofia Ma che è una specie di Sfida alla alla vita La la la la filosofia di raskolnikov è la filosofia dell'uomo del sottosuolo Chi è l'uomo del sottosuolo o meglio l'uomo e l'uomo dal sottosuolo Cioè l'uomo che emerge come da un fondo senza fondo che al tempo stesso la sua tana la sua misera stanza sotto il suolo sotto il il livello stradale ma è anche la ma è anche l'anima è anche l'anima che non ha confini e anche l'abisso della della coscienza Ebbene L'uomo del sottosuolo è la figura che dostojevski ha delineato nel romanzo che porta questo nel romanzo breve che porta questo titolo ehm il memorie dal dal sottosuolo dove un personaggio che non ha nome ma tutti quelli che seguiranno altro non sono Che nomi dati a lui a cominciare da raskolnikov che è il primo uomo del sottosuolo Ebbene L'uomo del sottosuolo è colui che soffre che accede alla filosofia che si pone le domande che che che si pone utilitarismo superomismo e tutto il resto a partire da un non tanto un talento una capacità ma una sofferenza una ferita una vera e propria malattia L'uomo del sottosuolo le prime parole sono io sono un uomo malato ed è un romanzo al tempo stesso cupo come come pochi altri la vita di uno che non ha comunicazione con con gli altri che vive appunto in questa in questa tana la tana della coscienza prigion Prigioniero di di di sé stesso ma anche e ed in modo stupefacente romanzo ironico ironico come pochi altri sono Sono un uomo malato incominciano e le prime tre righe sono davvero plumbe sono quanto di più la vita di questo che si autodefinisce un un uno scarafaggio viene in mente Kafka il primo scarafaggio del della Storia della letteratura è l'uomo del sottosuolo che definisce se stesso così io non sono altro che uno scarafaggio Io non sono altro che un topo Io sono un uomo malato è la mia malattia essere uno scarafaggio essere un to Ma che cosa vuol dire essere può essere scarafaggio essere il più spregevole degli uomini Sì ma anche qualcuno che riconoscendosi tale scopre nel fondo della propria della propria anima che non c'è nessun fondo che solo stando lì in questa in questa bassura uno viene in chiaro di che cosa L'uomo veramente è un essere senza fondo Qual è la malattia dell'uomo dell'uomo del sottosuono è quella che lui chiama che dosto raskolnikov sa benissimo non la chiama così Ma è questo dostojevski chiama così e la mette in bocca al personaggio anonimo delle memorie Da sottosuolo è l'ipertrofia della coscienza che cos'è l'ipertrofia della coscienza e la malattia di chi non fa altro che fare quello che fanno gli uomini del sottosuolo rimuginare noi diremmo spaccare il cappello il capello in in in quattro chiedersi appunto che cosa è bene cosa è male Cosa è giusto e che cosa non è giusto è scoprire che c'è sempre una giustificazione filosofica dei propri assunti che uccidere una donna sia male questo lo sa chiunque ma chiunque sa che si può dimostrare che è accettabile farlo l'ipertrofia della coscienza è quella è quella malattia dello spirito della coscienza di chi di fronte all'evidenza scopre una per andare al di là dell'evidenza e per l'appunto fare quello che la legge morale che la coscienza sembrerebbe impedire senza senza riserve L'uomo del sottosuolo è quello che scopre che appunto si può passare dal dall'utilità che non c'è ragionamento che tenga E l'unico ragionamento è un gesto è così perché è così è così perché io decido che sia così che cosa ci autorizza a compiere questo gesto le maschere che cosa vuoi essere tu vuoi essere l'uomo del risentimento l'uomo che appunto indossa una maschera abile di colui che è legato ai valori correnti che non sa se non accettarli adottarli farsi gregge farsi o la maschera di chi di chi ci sono degli esempi Napoleone e tanti altri come lui ha avuto il coraggio delle proprie azioni facendosene carico anche se queste azioni sono riprovevoli dal punto di vista della morale corrente un gesto l'ultima giustificazione la vera la sola giustificazione di questo di questo gesto è il fatto che non c'è nessun giustificazione che sei tu a dartela questa giustificazione è così perché è così sei tu che ti fai come dire fondatore di di valori è sul niente sul nulla che i valori sono fondati tutti e dunque perché non fondarne di nuovi Guardate che è impressionante la vicinanza su questo punto e non solo su questo punto di dostojevski con con Nietzsche la trasvalutazione di tutti i valori ma la trasvalutazione di tutti i valori è proprio questa dai valori del gregge ai valori del del superuomo che ora non si traduce più così si vuol tradurre oltre uomo uomo dell'oltre o uomo Ma la trasvalutazione avviene in forza di un gesto gratuito di un gesto la cui giustificazione il fatto di non averne nessuna e perciò è giustificato dal gesto stesso dal fatto che qualcuno lo compia c'è una vicinanza impressionante tra tra Nietzsche E dostojevski pensate che le memorie Da sottosuolo sono del 1865 Delitto e castigo è del 1800 dell'anno dopo 1866 raskolnikov non lo dimentichiamo mai è figlio di quell'opera precedente è un uomo del sottosuolo Nietzsche scoprirà scoprirà dostoyevski nel nell'87 87 88 era Nizza da un bookinist da un venditore di libri di libri usati trova una delle prime traduzioni di dosto eschi di cui non aveva mai sentito parlare il primo libro che che Nietzsche trova di di dostojevski legge di dostojevski è proprio Delitto e castigo incomincia a leggere questo libro in traduzione francese ci passa la notte e lo lascia e noi abbiamo ancora la coppia appuntata da da una scrittura febbrile da da Nietzsche con gli appunti suoi in margine prima Delitto e castigo poi ai demoni che io preferirei dire demoni perché sono veri e propri demoni sono indemoniati sonoo ossessi e Nietzsche è una scrittura difficile decifrazione non non tutto è comprensibile c'è anche quello che viene decifrato decriptato però poi non riusciamo a capire che cosa veramente di Nietzsche scrive perché era una sorta di sovreccitazione febrile quella che lo porta a scrivere quegli appunti in margine a quelle opere di dostojevski Ma certo uno degli appunti più sconcertanti è quello in cui dice questo è un mio fratello di sangue questo dice dice dostojevski dice Nietzsche di dostojevski dostojevski era morto da 6 o 7 anni muore nell'81 ma Nietzsche si riconosce in lui e in effetti dostojevski Ipotesi inane come quelle del superuomo superuomo di Nietzsche è precisamente quello che rovescia l'utilitarismo morale in una teoria superomistica in una teoria della del della della Libertà assoluta eh Nietzsche Si si riconosce eh in dostojevski sarebbe interessante capire se ha visto in lui anche quello che c'è in lui e c'è una sorta di critica ant Littera manice stesso perché dostojevski fa indossare la maschera del superuomo a Eh ehm a raskolnikov ma raskolnikov è il primo critico di sé stesso di una delle di non solo di una ma di tutte le maschere che lui indossa è stato un critico spietato della maschera del del moralista ptit bourgeois del moralista figlio del del suo tempo dei valori correnti eccetera è stato un critico spietato dell'utilitaria ha compiuto il gesto che gli sembrava ripugnante e gli è apparso ripugnante questo gesto che lui ha fatto uccidere la vecchia per impossessarsi di un po' di bene suo e poi fare un bene un bene più grande questa questa questa ripugnanza l'ha vinta e come l'ha superata l'ha superata appunto in senso superomistico figura di Napoleone indossando la maschera di Napoleone ma anche questa maschera a sua volta gli appare disgustosa e e ripugnante cioè proprio avere chiamato la vita a testimone gli si ritorce contro è la vita non la filosofia a fargli vedere a fargli capire che quello che ha fatto è abominevole non è una decostruzione filosofica di quella teoria di quella idea è la vita stessa e qui Entriamo nel cuore del del romanzo cioè il fatto che dostojevski rappresenti nel romanzo un uomo del sottosuolo un nichilista uno che in forza di quella ipertrofia della coscienza scopre al fondo delle decisioni che l'uomo prende il nulla in questo senso è un nichilista L'uomo del suono il nulla di senso il nulla di giustificazioni l'unica giustificazione è quella che uno dà se stesso gratuitamente bene questo nichilista che è l'uomo del sottosuolo assume diverse maschere la maschera del dell'utilitarismo la maschera del superomismo e nel momento stesso in cui le assume ha orrore di sé Questo è il punto cioè nel momento stesso in cui ha toccato con mano quella che sarebbe in filosofia una giustificazione perfetta perché ha un' autogiustificazione proprio questo gli fa orrore è l'orrore che raskolnikov prova di sé stesso a farci capire che cos'è davvero quel romanzo chi sono davvero quei personaggi non è un romanzo filosofico perché appunto non si limita a ipotizzare delle teorie delle prospettive Guardate Sono precisamente le prospettive più vive del del pensiero c'è Nietzsche c'è tutto Nietzsche inel in quel romanzo Nietzsche lo ha riconosciuto si è riconosciuto il mio fratello di sangue non si è limitato a mettere in campo delle prospettive filosofiche nichilismo utilitarismo superomismo le tre grandi teorie dell'epoca che dostojevski anticipa per bocca di quel filosofo a suo modo che er raskolnikov Ma appunto in questo senso non è un romanzo filosofico perché non è un romanzo che si limita a prospettare delle teorie filosofiche le prospetta queste teorie queste teorie filosofiche ne dimostra per così dire la Inoltre repass abilità cosa c'è da dire di fronte a un gesto che si autog giustifica che non ha altra giustificazione che quella che dà a se stesso le prospetta ne ne ne sottolinea la Inoltre bassabo alle quali non si può non provare orrore Allora verrebbe a questo punto da dire ma non è un romanzo filosofico però un romanzo criminale e a tutto del romanzo criminale c'è un delitto lasciamo stare quale sia il il movente il movente lo abbiamo visto qual è No è una è una follia Se vogliamo o una follia perfettamente razionale ma pur sempre follia follia è ma la follia può essere un movente il fatto che un movente sia folle non vuol dire che che non c'è è un romanzo criminale a tutto del romanzo criminale c'è un c'è un delitto c'è un un colpevole c'è un criminale che però nessuno accusa perché non è sospettato comincia a sospettare il l'ispettore Ma quando sospetta Qual è la trama di questo Romanzo Criminale ammesso che sia un romanzo criminale l'ispettore incomincia a sospettare nel momento in cui si accorge che il sospettato non ancora sospettato Cioè raskolnikov è lui che vuole esserlo è lui che vuole essere sospettato è lui che vuole che qualcuno lo lo lo lo come dire lo lo lo pungoli lo lo lo lo spinga a a a gettare la maschera a mostrarsi e così via Ma questo è uno strano modo di essere criminali no è un criminale quello che dopo aver compiuto un delitto Diventa il più feroce accusatore di sé stesso Tu mi fai orrore dice raskolnikov a se stesso Diventa il più feroce accusatore di sé stesso e poi sulla pubblica scena cioè di fronte a un pubblico ministero sfida questo pubblico ministero a stanarlo a trarlo fuori dal sottosuolo dalla sua tana e a smascherarlo come il responsabile di quella di quella uccisione è un romanzo criminale questo sono le categorie del crimine o non sono altre categorie quelle che vediamo inscritte in un disegno come il disegno del romanzo E che tutti che tutti conoscete sono altre categorie non è il crimine che è una categoria giuridica quello che che conta Ma e neanche il delitto ma il peccato e qui occorre cogliere la la la differenza fondamentale tra crimine o delitto da una parte e peccato dall'altra Senza la quale non capiremmo nulla del romanzo perché non solo raskolnikov ma tutti personaggi del romanzo non sono criminali sono peccatori Qual è la differenza che c'è per dostojevski tra il criminale e il peccatore in che senso raskolnikov è un particolare tipo di criminale che non è un criminale Ma è un peccatore che è agli occhi di dostojevski qualcosa di molto ma molto peggio perché mentre il criminale è uno che trasgredisce la la legge formalmente in piena coscienza sa quello che vuole Non se lo nasconde cerca di nasconderlo agli altri il proprio delitto invece il peccatore è anche lui un criminale nel senso che compiuto quel crimine ha compiuto quel quel delitto ma è caratterizzato da qualche a un atteggiamento nei confronti di se stesso e degli altri diverso che non è deciso dalla legge dal fatto che tutti di fronte alla legge siamo chiamati a rispondere dei nostri atti hai compiuto non hai compiuto se hai compiuto questo non dovevi compiere dunque c'è una pena e così via Questa è la forma della legge Questo è il criminale il peccatore non è tanto la legge sociale dello Stato la legge che pure tutti siamo tenuti a rispettare sia sul piano civile sia sul piano sul piano penale Ma è una legge più profonda che si manifesta nella legge che pure tutti siamo tenuti a rispettare quella che dice di non uccidere quella dice di non rubare quella che dice la legge che non è del codice civile o penale che sia che non è la legge ma è la legge del cuore è la legge dell'anima è la legge della coscienza quella legge che non ti dice Attenzione o meglio dice anche questo ma dice qualcosa di più non non ti dice uccidere o non rubare te lo dice anche Ma prima ti dice qualcosa di molto più importante una cosa sola e la legge della coscienza ruota ha questo asse ruota intorno a questo asse si risolve tutto in essa in esso ti dice non mentire a te stesso Questo è il punto e se tu non menti a te stesso tutto il resto viene viene da sé così come se tu se tu menti menti a te stesso tutte le teorie filosofiche del bene e del male sono possibili se tu menti a te stesso Allora ti puoi raccontare che sì tu uccidi ma non Uccidi per uccidere Uccidi perché in realtà vuoi Poi con quei soldi fare del bene al mondo intero se tu menti menti a te stesso Sei pronto a qualsiasi infamia ma per l'appunto mentendo quello che tu compi non sarà più soltanto un crimine se hai trasgredito la legge ma un'infamia ma qualche cosa Ecco la ripugnanza che aveva avvertito fin dall'inizio nell'utilità morale Ecco la ripugnanza che aveva avvertito nel superomismo ecco l'orrore di fronte a se stesso che che che che scopre nel momento in cui o subito dopo aver compiuto quell'azione ciò che fa di lui il peggiore il più severo il più crudele critico di S stesso scopre di essere un mentitore il peccatore è uno che commette un crimine un delitto e tante come uccidere una persona o anche un gesto un moto del cuore Un moto di odio Anche questo è un delitto ma mentendo a se stesso e questo non è più un crimine è qualcosa di più è un peccato È qualche cosa cioè che mentre sul piano giuridico la legge viene per così dire spostata dal piano etico al piano appunto giuridico sul piano religioso il piano del Peccato perché è un piano religioso la legge la legge morale viene spostata sul terreno che le è più proprio quello in cui davvero noi veniamo in chiaro di noi stessi dove per religione non si intende una religione Confessionale una rivelazione o altro Ma si intende quella rivelazione se vogliamo dare questo questo termine di sé con sé stessi che ci mette le sp con le spalle al muro quando mentiamo a noi stessi essendo il peccato essenzialmente questo la menzogna cioè la l'auto giustificazione che noi poi Peccato non è soltanto appunto uccidere può anche essere nel quotidiano qualcosa di molto di molto banale l'autogestione il raccontarsela il trovare sempre e comunque una ragione per cui abbiamo fatto quello che abbiamo fatto non potevamo F diversamente ma l'abbiamo fatto lo faccio per il tuo bene lo Questo è il peccato raskolnikov ciò che lo caratterizza non è un filosofo anche se lo è ed è filosofo di valore perché le maschere della filosofia le prospettive le ha prospettate proprio tutte utilitarismo superomismo nichilismo non è un criminale anche se lo è certo che è un criminale Chi ammazza una donna sarà pure un essere come lui se lo descri a se stesso per giustificare la sua azione nata solo per fare del male agli altri cosa ci sta a fare perché deve vivere una così che mette sull lastrico intere famiglie Una ricattatrice una usuraia No è un criminale perché anche una donna così ucciderla è un crimine è un delitto ma è molto di più è un peccatore è uno che ha giustificato se stesso nel momento in cui ha compiuto il proprio il proprio Delitto e la cosa grave la cosa terribilmente grave la cosa che è imperdonabile agli occhi di Dio per dostojevski è questa non è fare il male Quanti personaggi e eh eh Sono m sono sono sono appunto delinquenti ma non sono peccatori nel senso irredimibile del termine nel senso ultimo del termine in dostojevski qui in Delitto e castigo incontriamo il peccatore al suo livello più più più più radicale più profondo laddove il peccatore sembra non essere oggetto di alcuna Redenzione possibile tutti i personaggi di quel romanzo sono peccatori non so se ci avete fatto caso parlavo prima con l'interprete di di kilof E certo anche lui è un nichilista è un uomo del sottosuolo un disgraziato è uno che ama e soffre ma è fondamentalmente doppio è falso è un ricattatore il il peggiore poi alla fine Si si suicida e quindi in qualche modo si si riscatta può essere un riscatto un tale passaggio dell'anima nel suo tunnel più più buio e più e senza luce in fondo dostojevski non dà una risposta ma la la evoca la la prospetta Certamente Un peccatore lugin uno dei personaggi più appunto schifosi di di dostojevski peccatore marmeladov perché marmel marmelado è un poveraccio no ve lo ricordare il padre di di Sonia è un ubriacone è uno che che che che si mostra nudo non non non si vergogna di dire io sono quello che sono guardate lascio prostituire mia figlia chi peggio di me no e fa tutto ma è un istrione è vero è uno che si mette a nudo è uno che si che si denuda e mostra in pubblico le sue le sue miserie in questo attinge a un che di di bene e tuttavia non è così Guai a leggere a non vedere in mar in marmeladov il peccatore quel tanto di oscenità etica di oscenità morale che lui esprime nel momento stesso in cui finge di vergognarsi o meglio se ne vergogna Se ne vergogna magari sul serio ma compiacendosi del fatto che si vergogna pentendosi volta sembra pentito però ogni volta torna a prendere i soldi dalla figlia che lascia prostituirsi pur di avere quei quattro copechi per comprarsi una una bottiglia di Divino si pente ma del suo stesso ma fa del suo stesso pentimento un pretesto di Peccato cioè di compiacimento di quel come dice dostojevski di quello sceno piacere che c'è nella auten grazione e loos sceno piacere dell'auto denigrazione nulla Ha a che fare con il pentimento perché è pura menzogna è il pentimento usato per delinquere ancora di più è il pentimento usato per restare nel nel delitto che si consuma quotidianamente è un delitto lasciare che la figlia si prostituiscono E per il quale tutti proviamo tenerezza Tuttavia è un peccatore come lucin come svidrigailov e com' E com'è più di ogni altro stavrogin Scusate raskolnikov rodion raskolnikov che come tale viene riconosciuto da Sonia perché a questo punto e e qui finisco perché mi ero ripromesso di darvi di darci un po' di spazio per per delle domande Se questo non è un romanzo filosofico lo è e non lo è se questo non è un romanzo criminale lo è e soprattutto non lo è non è neanche un romanzo d'amore sembrerebbe esserlo c'è una bellissima storia d'amore nel cuore del romanzo tra Sonia e raskolnikov Sonia questa prostituta che ama un uomo di cui ha visto tutta la non bassezza Ma la menzogna e quest'uomo che mente un mentitore fino all'ultimo uno che mente a se stesso uno che si autogiustificazione però tra i due non c'è quello che possiamo definire Amore c'è tenerezza da parte di raskolnikov nei confronti di Sonia c'è pietà da parte di Sonia nei confronti di raskolnikov ma non c'è amore se una salvezza è possibile un' ispiazzaresistenza è vero che questo andare in Siberia fa pensare a una a un riscatto a un' espiazione a una Redenzione Ma le ultime righe del romanzo sono lo vedremo questo è oggetto di un altro romanzo dicevo tra loro non c'è quello che si chiama Amore c'è tenerezza c'è pietà e dunque non è neanche un romanzo d'amore ma che cos'è il Dove dove trova il proprio nucleo Il il romanzo nello svelamento che poi avviene per opera di di sonnia che può sembrare una banalità Ma questa banalità dostoyevski la porta a un livello di profondità che nella letteratura moderna e contemporanea non ha l'eguale che siamo tutti peccatori e non sappiamo neanche più che cosa voglia dire perché l'idea di Peccato oramai l'abbiamo perduta ma è questo che il romanzo porta alla luce la profonda peccaminosità e spero a questo punto si capisca che cosa voglio dire con con questa parola parola Peccato con la parola peccaminosità la profonda irriducibile peccaminosità della condizione della condizione umana Questo è il il nucleo incandescente del del romanzo bene Io mi fermo qui Vi ringrazio e abbiamo 10 minuti per per [Applauso] qualche Sì volevo chiedere praticamente raskolnikov si ispira a Leone lo dice chiaramente e Nietzsche si ispira a rascol nikof lo riconosce come un fratello quindi in qualche maniera questa figura da superuomo risale a Napoleone ma dopo questa figura del dell'autogestione di ogni di ogni atto Sulla base del bene ultimo è un po' alla base di quella tentazione del bene di cui parla todorov che ha rappresentato l'ideologia dei totalitarismi dostojevski sembra dire su un piano filosofico non c'è una via di uscita la via di uscita è il peccato la colpa e qualche cosa di trascendente da un punto di vista filosofico Nietzsche direbbe Vabbè la morale Cristiana è una morale Da Schiavi ma filosoficamente c'è una via di uscita invece che cosa ci dice la tentazione del bene ci dice che il bene costretto il bene obbligato il bene obbligatorio non è bene è il suo contrario così come il male Attenzione il male liberamente scelto e voluto non è che sia automaticamente il bene ma è la prima possibilità che abbiamo di uscire dal male è tremendo questo che dice dostojevski ma in questo lui non fa che tornare alla sua idea che tutto si gioca nella coscienza del dell'individuo dove il di non è la legge e tantomeno il suo contenuto fai questo non fare quell'altro a decidere ma il modo in cui tu assumi la legge le dice una possibile via d'uscita filosofica lasciando stare È quello e il momento decisivo detto In altri termini è il momento in cui io prendo coscienza di mentire o di dire la verità a me stesso e se io facciamo l'esempio del male liberamente dicendo la verità a me stesso faccio qualche cosa che appare uccidere per esempio il male ma lo faccio non solo liberamente ma in piena consapevolezza qui qualche cosa si muove verso un oltre verso una via una via Tant'è vero che a volte l'omicidio può e non è che lo sia sempre e che lo sia ma può essere lecito Viceversa la tentazione del bene Il il il bene non scelto liberamente ma a cui io sono obbligato o dalle convenzioni o perché me lo impongo io stesso il grande inquisitore il sacrificio questo bene diventa il suo Esatto contrario per dostojevski il totalitarismo la tragedia del di tutti i totalitarismi è proprio in particolare del socialismo è questa che è il bene imposto il bene imposto nel momento in cui l'amore del prossimo diventa una legge dello stato Cioè tu devi amare tutti gli altri non più fratelli ma con cittadini è una bellissima legge ma non è una buona legge è una cattiva legge perché il bene imposto ipsofacto è male dà luogo al male produce male ha una ricaduta nel male allora se il male liberamente e sinceramente scelto può aprire una una una una via verso verso il bene così come il bene cui siamo obbligati precipita nel nel male E allora qui incontriamo una una dialettica che non è necessariamente una dialettica religiosa molto vicina a dialettica della espiazione Perché Cosa vuol dire espiare un delitto non è certo il facile perdonismo di cui nessuno perdona niente in dostojevski e spia ma per per espiare Bisogna bisogna essersi fatti carico del proprio delitto averlo riconosciuto aver riconosciuto che cosa aver fatto che cosa cosa per riconoscere questo delitto cancellato ogni menzogna Ecco questa è una dialettica che che porta verso una dialettica che il superuomo non conosce e tantomeno conosce l'utilitaria che sono uomini della della menzogna prego castigo In che consiste è necessario No Il castigo su questo dostojevski è assolutamente chiaro Il castigo è quello che uno Poi c'è anche la galera che a volte aiuta ma il castigo è quello che uno infligge a se stesso non c'è altro castigo che abbia valore catartico valore liberatorio solo nel momento in cui la ma non solo raskolnikov non so Dimitri per esempio Dimitri Karamazov solo nel momento in cui uno castiga se stesso e auton timo rumen Io sono il punitore si apre una una porticina si si si schiude una finestrella verso verso una ulterior solo in quel momento lì ma ma finché tu non provi orrore perché questo vuol dire punire se stesso non consideri te il tuo peggior nemico finché tu non vedi questo in te stesso e non hai nessuna non c'è castigo Questo è il castigo Delitto e castigo è questo c'è un delitto e c'è un castigo sono i 4 anni di che poi erano abbastanza Gen russi insomma la La galera era pesante ma credo che noi siamo siamo peggio erano 4 anni lavori forzati non era poi tantissimo Mh c'è quel castigo lì Certamente Ma quel castigo lì non è niente riguarda il delitto nella prospettiva giuridica di uno stato che non può fare altro perché solo raramente Il castigo ce lo diamo da noi ma se noi non ce lo diamo da noi questo castigo Siamo siamo persi siamo restiamo quello che siamo e cioè peccatori [Musica]