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La critica del giudizio di Kant

la critica del giudizio oggi affrontiamo e introduciamo la critica del giudizio che la terza critica kantiana il pro del criticismo kantiano è caratterizzato dall elaborazione la scrittura di tre appunto critiche la critica ragion pura la crisi ragion pratica e la critica del giudizio la critica del giudizio e l'opera in cui kant affronta il tema del giudizio riflettente che si divide in giudizio estetico e il giudizio teleologico e ci torno il giudizio riflettente ha dunque che fare con il sentimento a critica del giudizio e l'opera in cui kant affronta il tema del sentimento e dunque la domanda che sottostà luckily del giudizio è che cos'è il bello che cos'è il quale il fine ultimo della natura nelle cose dunque la critica del giudizio va affrontare un tema che le altre due critiche non hanno appunto affrontato che hanno lasciato in parte in sospeso perché la critica della ragion pura ha risposto a domanda che cos'è il vero è affondato la conoscenza canne la critica la ragion pura ha fondato la conoscenza e ha studiato il mondo come mondo naturale meccanico e un mondo deterministico quello affrontato dalla cricca ragion pura cioè il mondo della fisica e della matematica che canta detto sono delle scienze delle valide perché sono figlie dell'incontro tra l'esperienza sensibile i dati che provengono da essa è la struttura priori stica le intuizioni pur di spazio e tempo le dodici categoria priori e poi appunto gli open su come appunto unità percettiva che a cosche cordì il materiale ricevuto dei sensi e l'attività appunto delle forme a priori dunque della critica della ragion pura canta ha fondato la matematica le scienze ha fondato la conoscenza umana conoscenza di tipo empirico e aprioristico ha compiuto la rivoluzione copernicana bino geologica soggetto che la conoscenza deriva dall uomo sua sensibilità e della sua categoria a priori ma questa categoria è questa sensibilità portano una conoscenza universale perché tutti gli uomini possiedono lo stesso modo di fare esperienza la stessa categoria stessi tuzio di spazio e tempo ha fondato soggettivamente la conoscenza sull'uomo ma una conoscenza punto universale perché tutti gli uomini ha compiuto lo stesso modo e ha stabilito dal punto di vista della conoscenza e di quel modo deterministico meccanico delle scienze la metafisica non è appunto una scienza non rientra in questo panorama non rientro in questa prospettiva la conoscenza delle valida è quella empirica aprioristica la metafisica trascende a la boria di andare oltre esperienza e per questo non è una scienza nella critica della ragion pratica cantz è posto la domanda che cos'è il giusto quando un uomo immorale e ha fondato una morale autologo il today perché devi e ha compiuto una rivoluzione copernicana in ambito non più glorioso gico ma etico morale perché la moralità non dipende dalle cose esterne non è una morale crono ma non è una morale che deriva dall esterno non è una morale ipotetica del se vuoi allora fai noi meno morale imposta dall'esterno ma non morale che nasce dall'interno dell'uomo da cui l'imperativo categorico il tu devi perché devi dunque la moralità trova le proprie radici affonda radici nell'uomo e poiché tutti gli uomini hanno la possibilità di questo slancio etico morale tutti gli uomini la possibilità di essere giusti ma in quest'opera kant è andato al di là del mondo deterministico perché il mondo della libertà e della volontà perché se noi fossimo robot programmati per il 2 dei perché devi noi non saremmo morali perché le nostre azioni uscirebbero dal nostro corpo perché il programmatore innestato in noi un software che fa sì che noi ci possiamo composter solo in quel modo invece la moralità ha come fondamento un'ipotesi che nella scienza e non vale e questo mondo sia il mondo della libertà noi useremo questo mondo sia necessario o libero ci.ce canne la critica ragion pura ma il mondo della pratica ci dice vivi come se questo mondo fossero modelli d'alta così puoi essere morale perché se non c'è libertà l'azione di dire aiuto la vecchietta attraversare la strada o investo la vecchietta non avrebbe valore è chiaro decido di dire no la guerra ossia la guerra di essere razzista di un essere razzista la moralità deve prescindere non deve prescindere la libertà deve fondarsi libertà ci devo essere liberi poter dire tra schernire il mio compagno perché sovrappeso tra occupare il posto auto di un disabile e non farlo tra schernire e non farlo se la mia scelta libera scelgo il più devi perché devi usando l'altro proprio nell'alto sempre come un fine ma è solo come un mezzo quando io scelgo liberamente la morale allora io sono effettivamente un uomo eticamente giusto mondo della necessità critica ragion pura mondo della libertà critica john pratica manca un mondo da analizzare che il mondo del sentimento che il mondo appunto della facoltà del provare sentimento ragione conoscitivo ha ragione etica ragione sentimentale giudizio sintetico analitico occupato si era occupato nella creativa non pura dice nicolò sintetica priore cosa scienza giudizio etico chiude grado in pratica giudizio riflettente per chi sentimenti hanno che fare con i giudizi e riflettenti e di questo cannes si occupa nella critica del giudizio è chiaro del giudizio riflettente il viso riflettenti se vuoi di esprimere una valutazione è tipico ci dice cam dell'uomo l'uomo non può fare a meno di esprimere giudizi valutativi e decideremo anche alcuni passaggi il giudizio riflettente non è il giudizio della scienza il giudizio riflettente dell'uomo che riflette sulla natura ed esprime dei giudizi attraverso che cosa attraverso il sentimento i giudizi riflettenti dice cam si dividono in due il giudizio riflettente estetico e giudizio riflettente che leo logico partiamo dal primo il giudizio riflettente estetico e un giudizio immediato essenzialmente il dito di bello o di non bello è un giudizio che sentimento puro che parte dalla nostra mente ok deriva priori anch'esso ed è quello che ne sproniamo immediatamente con entriamo in contatto con qualcosa entrano in contratto con un panorama bello entriamo in contatto con un quadro bello non è bello e un giudizio immediato che noi viviamo in maniera immediata cioè noi cogliamo in maniera intuitiva la finalità della natura un bel paesaggio lo avvertiamo immediatamente un bel tramonto lo individuiamo immediatamente lo cogliamo immediatamente un bel gesto atletico un gol schiacciata a pallavolo un tiro da tre punti a basket va bene un esibizione di ginnastica artistico dinastica ritmica il gesto atletico noi lo accogliamo come bello o non bello immediatamente non ci stiamo a riflettere cercando nel fine e concettualizza ndola ma è il giudizio riflettente estetico immediato bellissimo mai visto questo paese al nostro mondo questo modo mimì minimi sta rapendo va bene al mente è bello il giudizio patente specchio dunque carattere dall'immediatezza e dunque non da una concettualizzazione dalla rielaborazione molto lunga giudizio riflettente estetico poi abbiamo il giudizio riflettente che leo logico teleologico da que los che in greco significa fine il giudizio estetico e giudizio su di me riflettente teleologico invece è un giudizio che noi pronunciamo emaniamo e in seguito ad una concettualizzazione in seguito ad un ragionamento cioè noi applichiamo la nozione di fine a quanto stiamo osservando quanto stiamo vedendo ad esempio posso dire guardando un grattacielo e dico a questo grattacielo o questo serve bello serve agli uffici di questa banca va bello questo ospedale serve per i ricoveri di primo soccorso di è legato al fine io rifletto sul finn è bellissima questa torre di controllo altissima della serve proprio ad avvisare gli aerei a comunicare bello questo far utilissimo serve per appunto comunicare amici e tra dunque è legato al fine si ha una natura naturale bello questo questa baia ok è bello passare del tempo qui portare i bambini a giocare perché non ci sono delle rocce il fine di portare i bambini divertirsi io l'ho concetto lido ci ragiono dunque la natura naturale oppure qualcosa di artificiale la torre il faro eccetera eccetera quando noi speriamo un giudizio teleologico pensando ragionando sul fine pensando al fine e dunque ragioniamo sulle finalità di quello che noi stiamo guardando bene stiamo esprimendo appunto un giudizio teleologico il giusto e logico è proprio questo va bene riflettente immediato teleologico invece è ponderato ponderato di elaborato vuol dire concettualizzata due tipi di giudizi che hanno che fare con il sentimento noi valutiamo la valutazione matematica è diverso la vostra del calcolare perimetro di calcolare volumi il giudizio invece etico di litio valoriali questo con giusto sbagliato qui stiamo giudicando invece sei bello colore bello qual è il fine e ragazzi infine è una cosa di grandissima portata figlio filosofica perché io facilmente qual è il fine del portapenne qual è il fine del telecomando qual è il fine delle montagne il fine del fiume il fine di un gatto una mucca è un problema al filiali lo spingono ci ha detto che l'uomo antropocentrico e anche arrogante violento considera gli animali finalizzati alla sua alimentazione ma non parla nel circolo finalizziamo al nostro divertimento o gli animali domestici ok a tenerci compagnia mentre altri animali li uccidiamo li mangiamo il fine qual è del pollo diventare un match che ne quello il file l'uomo glielo impone quel fine li e il fine del gatto qual è il gatto che animale domestico che tiene compagnia e invece il pollo diventa gli scarti del pollo mangime in scatola per il nostro gatto invece domestico in cui filtra c accompagnamenti nell'altro alimentare il gatto che nel suo animale che si riaccompagni siamo noi che speriamo questi giudizi che leo logici ci chiediamo dei fini alle cose tendenzialmente noi uomini io teologico e molto molle difficili quali fine del vivere siamo il tiro del morire quel figlio di una malattia c'è il giudizio teleologico che democratci direbbe ma io studiando la natura non lo deve anche cercare tutto viene meccanicamente perché deve venire poi noi proviamo a darci delle spiegazioni però quello espellerlo più tecnologico ci ritorna soprattutto ci ritornano qual è il film di mangiare le patatine stasera quello lì non ci pensiamo ho guardato un fiore del club fine di questo fiore ma quando comunista pensare alla scuola agli insuccessi alla morte di mento alla malattia alla morte la sofferenza di una fine del mio soffrire del mio ammalarmi se c'è meccanicamente il dottore ti dirà lei a questa malattia perché le cellule si sono ammalate tra questo per questo motivo la malattia procederà così ne spiegato meccanicamente sono tranquillo tutoria dice a fine anno 20 anni mi sono ammalato perché io e un altro queste sono tematiche tipiche del giudizio riflettente teleologico va bene oggi vediamo insieme lo vediamo in due lezioni ai piedi del giudizio partiamo dal giudizio estetico che ruota intorno alla nozione concettualizzazione alla categoria priori di bello così recuperati riservato prima il bello che cos'è il bello cult ha l'ambizione nella sua rivoluzione copernicana estetica di dare una definizione di bello e il bello per cannone non è ciò che piace il bel un bel universale vediamo quali sono le caratteristiche del bello innanzitutto secondo kant la bellezza va divide secondo quattro secondo quattro criteri secondo il criterio della qualità secondo il criterio della qualità il bello è ciò che viene giudicato in maniera disinteressata secondo il disinteresse il bello è un oggetto di piacere disinteressato quando io serve un oggetto e senza che ne abbia un interesse lo giudico bello quello è già un percorso di bellezza quello è un criterio diverso il bello dunque è ciò che è giudicato tale senza interesse ad esempio io servo una vigna e dico siete nel monferrato o siete nelle langhe passate dall alto nel ange in un pezzo che nessuno dica di fronte a quei vigneti curati che quelle colline che servono dipinte che è brutto diciamo bello poi io il perchè ti diciamo bella ma nel dire bello in base al criterio della qualità voi non state pensando che bello cioè quanta una per fare del vino quanto guadagno da quel vino venduto se vi state giudicando bello la vigna perché stai pensando i soldi che si farà il proprietario non siete nel giudizio disinteressato dell'oggetto bello è chiaro bello quel corpo è adesso io quel corpo lillo non lo prendo e ottimizzato e lo esporrò nel mio circo non rigido bello nel mio atelier non lo sto giudicando bello in maniera disinteressata ma sto pensando i soldi che farò è chiaro prima definito e di bellezza secondo il criterio della qualità e la bellezza di interessata secondo criterio criterio della quantità e in questo caso l'oggetto quantità secondo il criterio della quantità l'oggetto è giudicato bello in maniera universale senza concettualizzazione cioè quando io giudico un oggetto bello senza concettualizzano c'è un qualcosa che va al di là della concettualizzazione vi faccio un esempio io giudico bello una cosa senza andare a recuperare il concetto di bellezza tipico di quella cosa ad esempio bello perché risponde ai canoni di bellezza elaborati dal neoclassicismo io penso al concetto di bellezza dei neoclassici al concetto di bellezza dei romantici dei greci dei romani prendo quella concettualizzazione che ha una quantità la applico e dico che bello prendo una struttura del canto polifonico gregoriano prendo i versi dell'endecasillabo e dico sì poiché questa poesia questa canzone risponda a questa concettualizzazione questo canone questo è bello no prendo il concettualizzazione di un film tarantiniano prende dico è bello perché quel film rispecchia i canoni concettuali quantitativi anche del cinema tarantiniano avete più benissimo in mente come avrete visto l'attimo fuggente quando l'insegnante non fa strappare ragazze quelle metri che quelle analisi quantitativa delle poesie dicendo la poesia chi deve dare delle emozioni vi posso dire che i cani sono questi poi usate un museo i carichi di ha spiegato lo stesso dell'arte li conoscete ma voi col quadro non piace a voi in quella struttura non piace perché il bello a che fare con lestra costituzione ragazzi siete ai livelli più alti della crisi ci siamo degli altissimi di stanche concettualizzano lui che cos'è la bellezza perché di fronte a un quadro ok uno può essere rapito dire che è bello senza averle addirittura la concettualizzazione devo andare a lezione dal blasi mio professore storia dell'arte per dire che un quadro è bello no l'ala concettualizzare nostra dell'arte noi l'ho saputo giudicarlo bello a prescindere da collezioni perché in base alla quantità il giudizio estetico è extra concettuale al di là di concetto è chiaro terza categoria di bellezza si in base alla definizione di bellezza in base al criterio della relazione in base al criterio della relazione io giudico bello un oggetto in quanto esso è percepito senza uno scopo senza una finalità ovviamente collegato al concetto di prima collegato al disinteresse ancor prima cosa vuol dire la bellezza è tale quando è percepita senza un fine quando è percepita senza e uno scopo quando un gioco di bellezza di per sé non c'è una finalità ti giudico bello perché poi voglio passare una serata con te giudico belle le tue poesie il duo cappa di scrivere perché poi ti voglio assumere nella mia ditta della mia casa editrice quando io giudico bello senza che vi sia uno scopo senza che vi sia un interesse quando prevale disinteresse quello è però in questo caso il disinteresse diventa proprio l'assenza di uno scopo la bellezza è gioco è un gioco un rapporto intimo tra voi la cosa bella la cosa bella di piace e voi non pensate ha minimamente a quale sia il fine poi sono decine spesso i giochi quando uno si diverte quando la bellezza del gioco sta giocando senza pensare e li potesse un pessimo educatorio ieri squadra senza pensare che il fine vincere che il fine è fare quel canestro in quel modo avere quel passaggio in quel modo quello è una bellezza con una finalità secondo campo il vero bello e quello senza scopo quando prevale la dimensione gioco potremo dire quasi immediatezza istinti istintuale ok la bellezza è un libero gioco che genera armonie paolo importante quando si instaura tra me l'oggetto un'armonia un'armonia libera ok non finalizzata quando c'è proprio un attrazione costante karate d'armonie da libertà e come facile di carabelli tiro il culo può immaginare che tu sei lì è una persona che da centrocampo ha deciso di fare questo tiro ok e non è andato a buon fine però il gesto tecnico di potenza l'idea che ha avuto o che in quel momento lì la giudico e del bello fantastico e che dopo di che negli sport di squadra negli sport sono tutti finalizzati noi la bellezza la giudichiamo anche in base alla finalità pro cannes ci dice la bellezza autentica è quella che senza scopo quando ad esempio in maniera puoi immaginare quasi artistica ok zidane cantona di bala messi fanno un qualcosa che sembrerebbe non avere nessun fine nessuno scopo dentro gli schemi previsti dopodiché hanno inventato qualcosa ok il v fine quando l'altro si muoverà tu farai questo passaggio qua la finalità di spostarti qui e che poi l'altro arriverà a un certo punto le cose belle sono quelle che sono senza senza un fine ok pittoriche o il nardò e vinci che dipingono senza pensare alla mostra cui devono andare la finalità non è l'esposizione universale dunque stime di arte ragazzi non è l'arte dell'epoca del capitalismo e del mercato in cui a maggior parte gli artisti produce per vendere il fine col di guadagnarci dover soffrire quarta definizione di bellezza secondo il criterio della modalità la bellezza secondo il criterio della modalità secondo piano delle modalità il bello è senza concetto come primo prima ma al contempo necessario cioè il bello è quella modalità di relazione e quella modalità di esperienza di cui noi anche se siamo disinteressati anche se non ne conosciamo i concetti anche se senza scopo non ne possiamo fare a meno la bellezza è ciò che rende ricca la vita senza pensare al fatto che io voglio essere un ricco provate a togliere ragazzi le cose disinteressate dalla vostra vita quelle che non vi danno certamente successo il futuro però provate a togliere cosa sarebbe la vostra vita senza tutta una serie di cose belle che fate che non rispondono però ha interesse lo faccio per loro interessi lo faccio perché uno scopo lo faccio perché ci guadagno lo faccio perché rispondo questi carni a quei dettami la vera bellezza è quella che non rispondendo né all'interesse né ai concetti né alla lo scopo è per noi comunque necessaria cioè non ne possiamo fare a meno li potremo arrivare che la bellezza salva le nostre ditte perché perché la bellezza è ciò di cui ho bisogno senza neanche dovertelo spiegare passo questo pomeriggio seduto su uno scoglio a guardare queste questi pesci quello scopo non c'è quell'interesse io non c'è quella concettualizzazione non c'è mi piace è bello mio bisogno la bellezza come sentimento ha una dimensione di immediatezza se quel vero bello non è quello appunto concettualizzato qua ma della sua fine c'è un altro passaggio importante ma la bellezza dice kant a questi bellezza vanno educate le persone perché se il bello ciò che porta guadagno se il bello è quello che risponde alla teoria del dottor vattelapesca se il bello e so soltanto che ha uno scopo vuoi le cose belle nella vita non le sapete poi così cogliere perché east e stati educati sin da piccolo piccolo il fatto che la bellezza deve rispondere a queste finalità ha questo interesse a questi scopi questi concetti invece a questa bellezza giudizio riflettente sentimentale immediata va educata e sapete come si fa si fa contemplando le cose belle contemplando le cose belle io vengo vedere questo artista che fa street arido affitti perché mi piace perché è bello vengo vedere questo giocatore sa bene di calcio di basket perché mi piace vederlo appunto quasi a prescindere che la mia squadra ha vinto che la mia squadra perda questa è la bellezza quando è disinteressata ma va educata e la contemplazione di cose belle fa sì che voi vogliate le cose belle e qua riecheggia qualcosa di platone esattamente come se voi siete ducati a mangiare i buoni pasti della vostra nonna il junk food non lo so porterete cui siete ducati alla bellezza vedere le cose belle quando incontra non bello voi faticherete a passare del tempo a guardar non bello a stare con il don bello il bello ti rapisce seo di educa al bello poi vorrai il bello anche qua è molto banale io sono educato a vedere la bellezza di ripeto di quella squadra di quell'atleta sono abituato ad ascoltare la bellezza dei pin floi delle zeppe lì e poi ascolto altra musica la contemplazione quell altra musica e non mi rapisce non mi soddisfa perché perché io sono educato ascoltare sin da piccolo i led zeppelin io in generale sono educato ascoltare chi pin floi adesso devo ascoltare in moda non le ascolto piuttosto chiudo va bene perché perché io sono abituato quello subito lato la bellezza delle torte di mia nonna è chiaro alla mela ho preso quella confessat al carrefour non ne potevo fare a meno dopo il giorno serviva però qua io anzi che mangiare tre fette ne mangio mezza perché educato alla bellezza e contusi educato cambi che cos'è dunque il giudizio estetico perché fosse un po di gestito in universale perché gli esteti co e chiudiamo non è per kant il piacere cannes distingue tra il giusto estetico di bello e il piacevole il piacevole il piacevole risponde anche a dei giudizi molto molto imperi ci va bene e è legato esclusivamente i sensi il piacevole va bene e piacevole la temperatura di quest'acqua è piacevole farsi la doccia questa temperatura va bene è piacevole stare sul divano perché è più comodo la piacevolezza e molto empirica il giudizio estetico di bello invece rimanda a del dimensioni aprioristiche che hanno a che fare con la libertà delle zanne e con l'armonia noi noi con ci rapportiamo con le cose entriamo in rapporto con esse mente umana è oggetto e la nostra mente porta con sé elementi a priori quali libertà e armonia che si ritrova negli oggetti hi giudica belli perché le persone qui posso piazzarci tra tratti ma se una testa umana fosse un rapporto di un terzo del corpo non diremo che quell'uomo è bello c'è la testa è un'integrazione vivremo e sproporzionato perché l'idea priori stica di proviene luogo era nelle del mondo e di platone di bellezza e armonia che abbiamo non corrisponde a quel corpo la cui testa che è un terzo della totalità dunque quando noi entriamo in rapporto con le cose non entrare in un rapporto intimo uomo mente oggetto e applichiamo le categorie di libertà di armonia all'oggetto se noi le riscontriamo le ritroviamo diciamo che bello recco una cattedrale allora ecco un corpo ecco un animale spesso gli animali più proporzionati più armonici definiamo più belli di altri è chiaro perché il cavallo perché il cavallo è più bello di un criceto perché risponde alle categorie del cavallo animale libero che corre corpo armonico rispetto magari criceto ma ti piace di più il criceto perché la sera e piacevolezza empirica ti metti davanti alla tv con il tuo criceto e ti piace o con la lettrice che non cocco e il cavallo sul divano ma quando guardi corre un cavallo e un criceto dirai che bellezza la corsa del cavallo non direi altrettanto del criceto dunque kant compie una propria rivoluzione copernicana estetica e ci dice che la bellezza risiede nella mente dell'uomo è un giudizio riflettente che noi applichiamo agli oggetti poi possiamo applicare la bellezza in maniera libera o in maniera aderente in maniera libera vuol dire assolutamente senza nessun canone senza nessun concetto o altrimenti in maniera aderente cioè rispettando dei concetti la bellezza libera e la bellezza più istintuale ho detto quella più immediata la bellezza invece concettuale che è pur sempre una forma di bellezza risiede di un percorso di educazione alla bellezza anche con dei carnet educazione la bellezza immediata educazione della bellezza con dei cani ma entrambe le bellezze partono infatti una mente che sa giudicare il bello ed ecco perché tra il fisico del discobolo va bene greco e il mio avete scelto discobola