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L'Imperatore Augusto: Mito e Politica

alle 8 della sera il racconto delle cose e dei fatti [Musica] 20 imperatori romani di andrea giardina [Musica] augusto è uno dei più grandi miti politici dell'occidente e ripercorrere la sua fortuna sarebbe davvero un impresa interminabile il solito comincia mentre gli era già in vita attraversa l'intero arco della storia romana in medioevo e quindi l'età moderna e poi a un ulteriore vita in età contemporanea molte volte la sua figura è stata presa esempio attualizzata ma anche strumentalizzata a fini politici l'ultima volta che questo è accaduto è stato per volontà di mussolini che per festeggiare nel 1937 il bimillenario della nascita di augusto che era nato appunto nel 63 avanti cristo organizzò a roma la grande mostra augustea della romanità un grande successo italiano e mondiale che servì a consacrare dopo la conquista fascista dell'etiopia l'avvenuta rinascita così si diceva dell'impero romano sotto le sembianze dell'impero fascista un evento questo che sembra far parte di una storia lontana di una storia remota e che invece è storia recente sole dei nostri giorni oggi possiamo finalmente parlare di augusto con animo più libero malgrado la sua strepitosa fortuna la figura di augusto questo dobbiamo riconoscerlo non suscita le stesse emozioni le stesse passioni insomma lo stesso coinvolgimento di un alessandro magno o di un giulio cesare per quale motivo dico subito che a mio avviso i motivi sono almeno due la spiegazione principale sta nel fatto che un certo miscuglio di cristianesimo e di romanticismo fa sì che i grandi perdenti insomma gli eroi sfortunati ci appaiono più affascinanti dei grandi vincenti c'è molto fascino dell'improvvisa morte di alessandro magno ha eliminato a 33 anni da una febbre improvvisa quando il mondo sembrava pronto ad accogliere nuove sue grandi imprese oppure se anche grande fascino nella incredibile morte di giulio cesare trafitto dai pugnali in una congiura che a roma avranno conosciuto centinaia di persone ma di cui egli era all'oscuro insomma i vincitori che muoiono vecchi nel proprio letto come augusto scomparso a 77 anni dopo oltre quaranta 40 anni di regno non hanno per questo motivo lo stesso fascino c'è anche un altro problema quello di augusto e stata una straordinaria avventura umana e politica ma povera di eventi traducibili nelle forme della letteratura del teatro del cinema il cinema è davvero rivelatore in questo come in altri casi di solito il personaggio di augusto entra nei film obliquamente per via della storia così suggestiva di antonio di crop a 3 o per via del cesari ciglio trend ovviamente spesso ispirazione da shakespeare quella di augusto e un'avventura del genio politico delle scelte sedimentate accorte della incredibile capacità di scegliere i tempi dell'azione politica nell'arco di un quarantennio poco cinematografica dobbiamo dire ma comunque straordinariamente affascinante il periodo più avventuroso della vita di augusto nel senso letterario del termine fu quello degli esordi fino a 19 anni il nostro personaggio che allora si chiamava guy ottavio era stato semplicemente un giovane dalla salute cagionevole che aveva compiuto ottimi studi seguito è protetto da una madre amorevole probabilmente troppo apprensiva la sua non era una famiglia di antica nobiltà perché il primo a entrare in senato era stato il padre che tuttavia era morto quando il futuro augusto aveva appena quattro anni questo giovane di 19 anni sarebbe stato presto attratto nel vortice di una terribile guerra civile dove però avrebbe agito da protagonista [Musica] a distinguere il diciannovenne guy ottavio dagli altri giovani privilegiati della sua età era è fatto che la madre azzia era la nipote di giulio cesare cesare non aveva figli e nel testamento redatto circa un anno prima della morte nominato dai ottavio erede per tre quarti del suo patrimonio e lo aveva adottato questo significava anche trasmettere una eredità politica secondo anche le tradizioni della nobiltà repubblicana l'avventura di guy ottavio comincia appunto con la morte di cesare pugnalato dai nemici politici i 15 marzo del 44 avanti cristo in quel momento portavo si trovava nella città di apollonia in macedonia dove attendeva giulio cesare per accompagnarlo in una grande campagna contro i nemici di sempre i party organizzare una campagna contro i party significava voler di calcare le ombre di alessandro magno il conquistatore dell'oriente il cui mito era vivissimo a roma tutto questo si spense in un baleno possiamo immaginare lo sgomento di guy ottavio e nell'apprendere le terribili notizie che provenivano da roma spesso accadeva in questi casi che gli eredi maschi seguissero in fondo lo stesso destino di morte della vittima eccellente inoltre non era difficile prevedere che si stava aprendo una nuova guerra civile ma del tutto in esperto di politica guy ottavo ad appena 19 anni agisce in modo astuto e spregiudicato sconcertando i contemporanei il futuro augusto raccoglie l'eredità di giulio cesare e arma un esercito così armato entra sulla scena politica nei mesi e negli anni successivi egli si muove con abilità tra i gruppi del senato anti cesar jani e la fazione cesariana guidata da antonio il comandante del 1 per non essere stato lui designato quale erede politico di cesare cartario seduce con la sua stizza i vecchi politici come cicerone e nei confronti poi del potente antonio pericoloso certamente perché inasprito è incerto e quindi ambiguo non sbaglia una mossa passa poi il momento giusto da un campo all'altro e viceversa e malgrado l'età acquisisce prestigio e autorevolezza e un ragazzo ma tutti ormai lo trattano con deferenza con rispetto al momento opportuno sa anche agire in modo spietato e crudele durante delle prescrizioni cadono molti nemici egli non ha il mito della clemenza come l'aveva avuto giulio cesare capisce che la clemenza può essere una virtù fatale per chi la pratica in un momento sbagliato e con le persone sbagliate cadono i cesari cd bruto e cassio nella battaglia di filippi del 42 e poi la volta di antonio che fa l'errore fatale di costituire il suo potere in oriente e di legarsi a cleopatra lasciando l'italia e roma al figlio di cesare il futuro augusto è un maestro della comunicazione con un termine moderno ma inappropriato noi diremmo è un maestro della propaganda e ha buon gioco nel dipingere il suo rivale come un romano di razza toe contaminato che è caduto nelle mani di una principessa egiziana e se lasciato corrompere dai lussi e dai vizi dell'oriente l'orientalismo esisteva anche allora d'oriente appunto sempre dipinto come luogo di corruzioni di sensualità gli eccessi dal tempo stesso il futuro augusto ha buon gioco nel dipinge se stesso nel presentarsi come il paladino dei puri valori romani e italici quindi oriente contro incidente italia contro l'egitto nella battaglia decisiva svoltasi il 31 avanti cristo nelle acque di azio antonio cleopatra sono sconfitti fuggono e si suicidano ad alessandria d'egitto il figlio di cesare e il padrone di roma il film di cesare e dunque il padrone del mondo romano ma probabilmente non molti i più frangenti avranno scommesso sulla stabilità del suo potere cominciava infatti ora un'impresa molto più difficile delle precedenti con consolidare questo immenso potere come evitare che il nome del figlio di cesare si aggiungesse a lungo elenco dei grandi personaggi politici finiti tragicamente pompeo scese di cicerone antonio e tantissimi altri come evitare tutto questo anzitutto bisognava evitare un errore fatale la storia della repubblica romana e da ultimo poi la stessa micidiale accusa rivolta dai nemici azzurro cesare insegnava che bisognava anzitutto non pronunciare parole come re e come regno per un uomo politico romano da oltre cinque secoli vale a dire da quando era stata abbattuta la monarchia instaura tra la repubblica il solo sospetto di aspirare al regno equivaleva alla fine politica e spesso anche alla morte lo insegnava la stessa uccisione di giulio cesare ma com'era possibile questo è il grande problema cambiare le cose perché era evidente per chi volesse vedere la realtà per quella che era che la vecchia repubblica era ormai consunta è improponibile come era possibile cambiare le cose senza passare a un regime di tipo monarchico la via seguita da augusto un sottile e geniale gioco con le parole perché spesso in politica lo sappiamo le parole contano più dei fatti anzi sono fatti hanno un potere di cambiamento di incidere evocare l'importanza politica delle parole anche in un sistema che non aveva grandi mezzi di comunicazione di massa significa in sostanza parlare del rapporto tra verità e menzogna una dose più o meno forte di menzogna è indispensabile all'esercizio del potere questo che dovevo possiamo riconoscere tutti ma le grandi menzogne politiche sono tutto sommato 2 la prima consiste nel far creder di cambiare tutto senza in realtà mutare nulla la seconda consiste nel cambiare tutto facendo credere di non mutare nulla il primo tipo di menzogna è tipico della modernità che ha il mito del cambiamento delle riforme anche se i concetti di rivoluzione e di progresso sono da tempo in crisi resiste il mito della novità del cambiamento con una lezione politica noi vediamo svolgersi del mondo attualmente ci saranno sempre ambedue i contendenti tutti i contendenti che diranno di essere gli uomini del cambiamento quindi il secondo tipo di menzogna quello romano diciamo così cambiare tutto facendo credere di non cambiare nulla e caratteristico appunto del mondo antico e in modo particolare del mondo romano che aveva una ideologia opposta quella moderna contrari dal cambiamento come si diceva ad ares ix alle cose nuove un politico che avesse fatto della novità della novità la sua parola d'ordine si sarebbe suicidato e non solo politicamente il meglio dunque la cultura era le spalle era dalla parte degli antenati era il mos maiorum era l'età dell'oro in questo campo augusto fu un maestro assoluto il più grande di tutti i tempi egli ebbe la straordinaria abilità di compiere una rivoluzione dando l'impressione di ripristinare la tradizione come augusto stesso ricorda nella gesti che sono la sua autobiografia politica l'anno decisivo fu il 27 avanti cristo nella seduta del senato del 13 gennaio il figlio e discese e restituita repubblica sono parole sue al senato e al popolo romano e in cambio ricevette onori straordinari anzitutto ottenne di essere chiamato augusto parola fatidica un'idea eccezionale questa scelta perché questo cognome così dicevano i romani recava in sé due accezioni una attiva augusto è colui che accresce il mondo che porta del bene che fa crescere e una passiva augusto e il venerato infatti con i suoi successori il nome augusto sarebbe divenuto il titolo che qualificava l'imperatore per tutti ei era anche il primo il princeps un primo tra i pari ancora una volta un sottile mascheramento della realtà nelle richieste augusto afferma che da quel momento cioè dal 27 avanti cristo egli ebbe una protesta su una potestà un potere possiamo tradurre un po in maniera imprecisa pari a tutti coloro che gli furono colleghi in ciascuna magistratura le conosceva però di aver avuto un'autorità superiore prestigio che derivava dai suoi meriti eccezionali dal fatto di aver estinto le guerre civili e salvato la repubblica insomma in altre parole riconosceva di aver avuto soltanto una superiorità di tipo noi diciamo carismatico una dichiarazione molto abile sulla quale si è accanita la critica moderna si potrebbe riempire l'intera libreria con i saggi gli scritti dedicati a questo aspetto augusto aveva in qualche misura ha ragione sotto il profilo strettamente formale ma non dal punto di vista sostanziale egli continua va infatti accumulare poteri enormi era console deteneva il comando su molte province aveva una ricchezza immensa cliente le smisurate migliaia di veterani legati a lui da un vincolo di fedeltà personale nel corso degli anni la sua posizione istituzionale fu ulteriormente e gradualmente elaborata fu un processo lento ma geometrico abilissimo in apparenza nulla era cambiato la vecchia repubblica poi in fondo era sempre lì i magistrati erano sotto gli occhi di tutti gli stessi ma nella sostanza si viveva sotto una monarchia questa ambiguità davvero sublime fu il capolavoro di augusto e fa di lui uno dei più grandi politici di tutti i tempi se non il più grande e gli consentì di tenere saldamente il potere fino alla morte avvenuta nel 14 dopo cristo nessuno imperatore romano avrebbe regnato così a lungo augusto fu anche uno straordinario comunicatore assistito da consiglieri intelligenti colti che furono anche su e amici come mecenate agrippa e gli ato na riforma morale che mirava a ripristinare le antiche virtù dei romani una rivoluzione alla romana sono l'evoluzione che guarda al passato le virtù decadute nel corso delle guerre civili rinvigoriti sentimenti religiosi nel range esse si vanta di aver restaurato tutti i tempi di roma decine e decine me ne fece costruire anche di noi promosse poi sappiamo tutti le lettere le arti ma impose un nuovo gusto e nuove mode che però sapevano di antico tutti lo imitavano fu venerato come un dio anche se ripeteva di non considerarsi tale il suo stile voleva che gli desse l'impressione di lasciar fare quasi subendo l'entusiasmo dei romani e dei provinciali come vedremo meglio domani quando parleremo del suo successore tiberio la sua vecchiaia fu rattristata dalle successive troppo numerose morti dei giovani che gli aveva di volta in volta individuato come successori anche se era certamente consapevole che la vecchia repubblica non esisteva più e che il suo regime era una monarchia mascherata né designare il suo figliastro tiberio egli sapeva di agire secondo una logica familiare tradizionale che era tipica delle grandi famiglie nobiliari romane e quali cercavano di perpetuare prestigio e potere di padre in figlio questo drammatico rapporto tra tradizione e innovazione tra most maiorum ress 9 tra costume degli antenati e cose nuove caratterizzerà l'intera storia dell'impero romano mai risolto questo rapporto ma i sereno sempre insidioso per chi saliva al potere augusto lo aveva affrontato lavorando da grande maestro sulle parole chiave della sua politica questo problema ci accompagnerà lo ritroveremo spesso nella storia degli altri 19 imperatori romani che incontreremo a cominciare dal successore di augusto appunto tiberio di cui parleremo domani su radio 2 alle 8 della sera [Musica] alle 8 della sera 20 imperatori romani [Musica] di andrea giardina la regia di federica barozzi a cura di giancarlo simoncelli [Musica]