Transcript for:
Riforma del Titolo V della Costituzione

E eccoci, ben ritrovati, procediamo con l'esame della riforma costituzionale siamo ormai al buon punto, vi tranquillizzo, non saranno ancora numerosi i miei video oggi ci occupiamo di un tema importante, però un po' complesso, mi dispiace ve lo devo dire devo anticipare, però è importante, si tratta di andare a vedere come cambia il titolo quinto della Costituzione. Che cos'è il titolo quinto? È quella parte della nostra carta fondamentale dedicata agli enti costitutivi della Repubblica. le regioni, i comuni, le province, città metropolitane e così via, ed in particolare dei rapporti tra Stato e regioni.

Infatti ci concentreremo soprattutto sull'articolo 117, l'articolo che disciplina il riparto di competenze tra Stato e regioni. Facciamo subito una premessa. Sul titolo V e sull'articolo 117 si era già intervenuti nel 2001, quindi solo 15 anni fa tutto sommato un periodo piuttosto breve quando si tratta di riforme della Costituzione.

Non stiamo parlando di una legge qualsiasi. Cosa è successo? Evidentemente qualcosa è andato storto. La riforma del 2001 non è funzionata, se dopo 15 anni nuovamente si è deciso di intervenire. Ma ricostruiamo allora un po' la storia.

Andiamo a vedere cosa recitava questo articolo 117 prima del 2001. Prima del 2001, lo prendiamo, si diceva che le regioni... regioni potevano emanare, per un certo numero di materie, norme legislative nei limiti dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato. Cosa significa questo? Che allo Stato competeva disciplinare i principi generali, la cornice entro la quale le regioni potevano intervenire con norme di dettaglio.

Dal 2001, per cercare di incentivare il decentramento amministrativo, l'autonomia degli enti locali, si cambia il sistema. L'articolo 117, risultante della riforma del 2001 e quindi attualmente in vigore, stabilisce che per alcune materie lo Stato ha competenza esclusiva, quindi solo lo Stato può legiferare. Poi c'è un altro elenco di materie in cui si prevede invece una competenza concorrente Stato e Regioni.

E infine si stabilisce un via residuale che spetta le alle regioni, la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente contemplata. Quindi tre casi diversi, materia di competenza esclusiva dello Stato, materia di competenza concorrente e via residuale le regioni. Questo sistema da 2001 al 2016 ha dato luogo ad un ampio contenzioso tra Stato e regioni in tema di riparto di competenze.

La Corte Costituzionale è stata letteralmente ingolfata da controversie proprio a Sardegna. ora dallo Stato, ora dalle regioni. La riforma intende intervenire proprio su questo.

E come lo fa? Lo fa abolendo il concetto di competenza concorrente. Andiamo a prendere il nuovo articolo 117. Si presenta in questo modo un elenco di materia di competenza esclusiva dello Stato, sostanzialmente tutte quelle che c'erano prima più un certo numero.

Grazie. Dopodiché c'è un elenco di competenze esclusive delle regioni, di materie di competenze esclusive delle regioni. Punto.

Non c'è più la competenza concorrente. A questo va aggiunto, l'avevamo già detto in uno dei video precedenti, che viene introdotto una Supremacy Clause che autorizza lo Stato, su proposta del Governo, ad intervenire in materie non riservate alla legislazione esclusiva dello Stato, quando lo richiede alla tutela dell'unità giuridica. o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale.

Ricapitolando, si abolisce il concetto di competenza concorrente perché si ritiene che quello sia la causa del contenzioso tra Stato e Regioni. Io, come detto in questi video, non voglio prendere posizioni sulla riforma, vi invito solo a riflettere su un tema. Facciamo un esempio.

Con la riforma costituzionale troviamo nell'elenco di materie di competenza esclusiva dello Stato, per esempio, il concetto di disposizioni generali e comuni sulle attività culturali e turismo, quindi attività culturali e turismo in materia di competenza esclusiva dello Stato. Poi però nell'elenco delle competenze esclusive delle regioni troviamo di nuovo attività culturali, promozioni di beni ambientali, culturali e paesaggistici. per quanto di interessi regionali. Io qui vedo già in nuce la possibilità di un nuovo contenzioso. Qual è il problema?

Che forse più che la competenza concorrente, bisognava toccare proprio il riparto per materia, e cioè la sensazione di un'intera società, e quindi sensazione è che il sistema migliore fosse quello pre 2001 in cui le regioni potevano disciplinare le norme di dettaglio in relazione a materie per le quali lo Stato si era già premurato di dettare una disciplina. una disciplina generale, una disciplina cornice. Questa è una considerazione che mi sento di fare per una semplice ragione, che se noi andiamo a vedere effettivamente quali sono le cause trattate dalla Corte Costituzionale in tema di conflitti di competenza, raramente stiamo parlando di competenza concorrente.

questo è un dato su cui sicuramente forse si doveva riflettere un po' di più semplicemente studiando l'elenco delle controversie che vengono decise dalla Corte Costituzionale. Ancora, cambiando articolo, usciamo quindi dal 117, la riforma costituzionale estromette le province dalla nostra Carta Fondamentale. Sappiamo che già da qualche anno si era proceduto a svuotare di competenze questi enti locali, con la riforma scompaiono ufficialmente le province.

infine, ultima cosa che voglio dirvi, questa è una positiva novità invece, bisogna sottolinearlo, articolo 122 si stabilisce espressamente che gli emolumenti dei consiglieri regionali, dei membri della Giunta dovranno essere parametrati a quelli percepiti dal sindaco del comune capoluogo di regione, per fare un esempio i consiglieri regionali della Liguria non potranno guadagnare più che il sindaco di Genova. in Costituzione molto importante perché finora cos'era successo? Che le regioni nell'ambito della propria autonomia erano libere di stabilire emolumenti senza alcun limite. In Liguria cos'era successo? Che i consiglieri percepiscono per esempio un'indennità fissa di circa 8800 euro cui si accompagna la diaria, l'assegno di fine mandato, l'assegno vitalizio, cifre infinitamente superiori a quelle percepite dal Sindaco di Genova per esempio.

questa introduzione in Costituzione sarà un dettaglio però pone un tetto a quelle che sono le uscite della Regione e quindi di noi contribuenti sicuramente sensato, questo è un intervento che deve ricevere il nostro applauso con questo io vi saluto, spero di essere stato chiaro e se vorrete ci vedremo per il prossimo video