Buongiorno, buongiorno a tutte le ragazze e ragazze, i docenti che si sono collegati questa mattina e che si stanno ancora collegando, vedo che continua a salire il numero dei partecipanti a questa nostra prima mattinata del Cicap Fest Edu. Che cos'è il Cicap Fest Edu? È una settimana di appuntamenti, di incontri che abbiamo pensato. di organizzare collegandoci al CICAP Fest. Il CICAP Fest è questo festival che si tiene a Padova ogni anno, dedicato alla scienza e alla curiosità.
È ideato e promosso dal CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, in collaborazione con l'Università di Padova, il Comune di Padova, la provincia e la Regione Veneto, e con tanti partner, naturalmente, che partecipano a questo progetto. L'idea è quella di... condividere non solo le scoperte della scienza, ma soprattutto i metodi, il metodo scientifico e abituare un pochino le persone a ragionare e a prendere decisioni basandosi sui fatti, sulle verifiche, anziché su, spesso come succede sui social, come succede in tante situazioni, sull'emotività. Allora oggi inizieremo proprio con un... con un argomento che tocca un po'tutti questi argomenti, questi temi, perché è molto facile, lo sapete, navigare sul web e trovarsi a inseguire notizie che potrebbero rivelarsi false.
Allora, oggi faremo proprio una lezione su questo argomento. Io sono Massimo Polidoro, sono il segretario del CICAP, sono il direttore del CICAP Fest. e da una vita si può dire lavoro proprio occupandomi di questo, nel senso che io ho avuto la possibilità di studiare negli Stati Uniti con il più grande smascheratore di bufale del mondo, James Randi, grazie a Piero Angela che ha sostenuto questo progetto e che è tra i fondatori del CICAP proprio. Piero Angela tra l'altro non manca mai al CICAP Fest e ci sono diversi suoi incontri che potete trovare.
proprio sul canale YouTube del CICAP dove interviene, dove condivide la sua esperienza non solo nel campo scientifico ma anche in quello dell'indagine sulle pseudoscienze. Allora, tra poco inizieremo subito, io magari tra un po'vi chiederò se nella chat potete indicarci quanti siete magari, giusto la vostra classe o le vostre classi perché ci sono diversi... istituti che sono collegati in aula magna e quindi ci sono tante classi che stanno seguendo in un solo istituto.
Siamo davvero tanti, i punti di iscrizione di questo incontro sono 280-300 circa, vuol dire che se fossero anche solo una classe sono davvero dei bei numeri. Siamo felicissimi di avere così tanti ragazzi soprattutto a seguire un appuntamento di questo tipo. Allora io ho parlato un cinque minuti anche per dare la possibilità a chi si sta unendo a noi di arrivare, però adesso direi che possiamo proprio passare alla nostra lezione.
Poi ci sarà un momento alla fine dell'incontro, se avete delle domande segnatevele così io risponderò a tutti quanti nel tempo che abbiamo. a disposizione, sapete che verso le 10.30 concluderemo questa nostra chiacchierata. Quindi segnatevi le domande man mano che c'è qualcosa che vi incuriosisce, che volete sapere o che non vi è chiara e io cercherò di rispondere a tutti.
Allora, ora vi condivido il mio schermo così vedrete proprio la presentazione che sto per presentarvi. Eccoci qua. Bene, allora vi mostro adesso due immagini.
Guardate, un uomo armato di un fucile mitragliatore. e un locale che si chiama Comet. Bene, che cosa lega queste due immagini, così apparentemente distanti una dall'altra?
Un uomo armato e un locale, un ritrovo. In questo caso era proprio una pizzeria, Comet. Allora, questa è una storia che risale a un po'di anni fa, al 4 dicembre 2016, quando questo ragazzo, che si chiama Edgar Madison Welch, ragazzo di 29 anni, del North Carolina, saluta la moglie, le due figlie, parte alla volta di Washington, armato di un fucile da guerra AR-15, come vedete, di una pistola calibro 38, arriva a Washington e fa irruzione in questo locale, nella pizzeria Comet Ping Pong si chiama, puntando il fucile, sparando per aria, iniziando una perquisizione che va avanti 45 minuti e solamente quando la polizia circonda circonda l'edificio e lui conclude la sua perquisizione, accetta di uscire e di arrendersi. Qui vediamo proprio il momento in cui viene arrestato.
Che cosa cercava questo ragazzo? Che cosa era andato a cercare armato in questo modo? Era un terrorista?
No, lui era convinto che quella pizzeria... nascondesse qualcosa di terribile, in particolare che nascondesse un centro di sfruttamento della prostituzione minorile gestito, indovinate un po', dal proprietario della pizzeria e da Hillary Clinton, che nel 2016 era la candidata alla presidenza degli Stati Uniti contro Donald Trump. Allora, ovviamente era una bufala clamorosa, una fandonia colossale, ma chi aveva raccontato... al signor Welch una storia di questo tipo, se l'era inventata lui, non è che se la fosse sognata una notte. Semplicemente Welch trascorreva ore e ore di ogni giorno, giornate intere, sul web, sui social, consultando in particolare delle piattaforme come Reddit o 4chan, si era imbattuto in una teoria della cospirazione che poi sarebbe diventata famosa con il nome, lo vedete qui, di Pizzagate.
Ovviamente non c'era... assolutamente niente di vero, si trattava uno dei tantissimi falsi, delle tantissime bufali che erano state create apposta nel corso di quella campagna elettorale americana per screditare il Partito Democratico e la candidata alla presidenza Hillary Clinton. Ma questo ragazzo, come tantissimi altri, si era lasciato suggestionare da una bufala, quelle che oggi tendiamo un po'a chiamare impropriamente fake news, cioè notizie false. Ed è proprio di questo che cerchiamo di parlare oggi e che cerchiamo di capire, questo fenomeno che cerchiamo di capire. La corsa verso credenze irrazionali, ce ne rendiamo conto se seguite un po'le notizie, è qualcosa che occupa sempre più spazio nelle discussioni pubbliche.
Per esempio c'è chi pensa che la diffusione di false notizie può avere alterato degli equilibri. elettorali importanti, per esempio come quelli che hanno portato la Gran Bretagna a votare per la Brexit o quelli che hanno portato a eleggere nel 2016 il presidente Donald Trump. Ci sono personaggi invasati come questo signore che vedete, ma anche assassini che giustificano attentati, massacri, richiamando delle assurde teorie del complotto alimentate da spregiudicati venditori di messaggi e di... minacce inesistenti.
Appunto questo che vedete nelle immagini è uno di questi venditori di bufale che è stato bannato da tutti i social dopo essere stato anche condannato per stalking e non solo. Perché succede? Perché queste persone arrivano a diffondere follie come queste?
In particolare questo signore e altri come lui sostenevano, erano arrivati a molestare le famiglie delle vittime. vittime di alcuni di quegli attentati. Sapete che negli Stati Uniti spesso capita che qualcuno armato entri in una scuola, inizia a sparare e uccida ragazzi, insegnanti.
E personaggi come quello che vedete qui negano che queste cose accadano realmente. Dicono che sia tutto falso. Perché lo dicono?
Perché hanno paura che entri magari in vigore qualche legge che possa limitare il possesso delle armi. Sapete che negli Stati Uniti... Possedere armi è un diritto garantito dalla Costituzione, una Costituzione che chiaramente è stata scritta in un'epoca in cui non c'erano leggi, non c'era uno Stato che in qualche modo cercava di proteggere i suoi cittadini, ma ognuno doveva badare a sé. Quindi il possesso delle armi era considerato legittimo, solo che sono passati secoli e forse sarebbe il caso di aggiornare quella Costituzione, perché altrimenti chiunque, lo sapete negli Stati Uniti...
anche se ha dei problemi mentali molto seri, può entrare in un'armeria, comprarsi fucili e mitragliatrici da guerra e poi scatenare tragedie. Però anche gli attacchi alla scienza si moltiplicano al punto che vengono messe in discussione fatti accertati come per esempio il pericolo che deriva dal riscaldamento globale, un fenomeno su cui c'è ormai il consenso di tutta la comunità scientifica. Non ci sono dubbi sul fatto che si sta provocando e che gli effetti sono devastanti e che le responsabilità sono del genere umano.
Oppure pensate al rifiuto dei vaccini. Adesso lo vediamo in particolar modo in questo periodo, per quel che riguarda proprio il vaccino anti-covid, ma lo vedevamo anche prima. C'erano genitori o comunque persone che rifiutavano qualunque tipo di vaccini per i bambini, perché erano convinti che avessero chissà quali conseguenze letali.
Chiaramente anche quella era una bufala, anche se insomma quella timore, quella... paura irrazionale, ha portato nel 2015, ha fatto crollare proprio la copertura vaccinale anche in Italia all'85%. Cosa significa?
Che è stato sufficiente questo calo di vaccinazioni per provocare un'epidemia di morbillo che ha provocato 5.000 casi e 4 morti, 4 bambini sono morti di morbillo, una malattia che uccide ancora oggi tantissimi bambini nel mondo, ma che in paesi dove le vaccinazioni sono diffuse come il nostro... Non succedeva da tantissimo tempo. Vediamo addirittura la messa sotto accusa in tribunale di scienziati, per esempio quelli accusati di non aver previsto il terremoto che c'è stato nell'Italia centrale alcuni anni fa, ma è impossibile prevedere i terremoti, o che sono stati incolpati di avere creato epidemie a scopo di lucro. Anche questa è un'altra fandonia che però ha colpito alcuni nostri ricercatori.
che sono stati costretti ad andare all'estero a lavorare. O ancora si vedono per esempio dei ricercatori che sono costretti, escreditati, da chi ha interesse a nascondere le scoperte che sono ritenute deleterie per i propri affari. Oppure, come dicevo, alcuni sono costretti a circolare con la scorta a causa di minacce di morte generate dalle falsità sul loro conto. Ecco, vi rendete conto che è una situazione assolutamente intollerabile.
E ci sono sempre più persone che si avvicinano a teorie che fino a poco tempo fa ci sembravano confinate a qualche minoranza stravagante. Quelli che credono che la terra è piatta, per esempio. Chi pensa che il cancro sia il frutto di pensieri sbagliati, come questo signore che vedete alla vostra sinistra. Oppure chi sostiene che l'uomo sarebbe il prodotto di esperimenti genetici di civiltà extraterrestri.
O come queste due ragazze sulla destra. convinte di potersi nutrire di sola luce, senza mangiare e senza bere. Insomma, c'è davvero di tutto.
C'è chi immagina che il nostro pianeta è governato da una razza di lucertole, extraterrestri muta forma, chi invece è convinto che tutti i mali sulla Terra sono opera, e questo vedete, questo è il signore che si chiama David Icke, inglese, convinto che questi extraterrestri rettiliani governino il pianeta con le maschere di quelli che sono... i volti dei nostri governanti, e c'è convinto che tutto il male del mondo sia opera del miliardario ebreo George Soros, oppure c'è chi è sicuro che gli extraterrestri arriveranno a salvarci, o ancora ci sono quelli convinti che il mondo sia solo una simulazione, una finzione come nel film Matrix. Ecco, in questo caso il caro per esempio di Soros è veramente incredibile andare a leggere come nasce. La bufala nei suoi confronti sono stati due consulenti politici a creare un nemico, in particolare per l'Ungheria, dove c'era bisogno di un nemico ben identificabile a cui dare la colpa di tutti i mali.
E hanno scelto Soros perché aveva origini ungheresi. Di recente è toccato a Bill Gates, sapete, il fondatore di Microsoft, che però da tanti anni ormai... ha lasciato Microsoft per dedicarsi ad aiutare le popolazioni più povere. Ecco, accusato di ogni nefandezza perché?
Perché spende milioni di sue proprietà, di suoi soldi, per portare i vaccini e una qualità di vita migliore nei paesi che più ne hanno bisogno. Allora, cosa sta accadendo? Qui siamo tutti impazziti.
Allora, il fatto è che credenze, illusioni, miti, paranoie, bugie per le quali non ci sono prove ma cui in tanti si aggrappano cercando risposte che non solo la scienza, ma nemmeno a volte la spiritualità è più in grado di offrire. Ecco che in molti di questi ambiti, a partire dalla politica, si preferisce rifiutare i fatti che vanno contro ciò a cui vogliamo credere e si accettano delle falsità, pur di non rischiare di mettere in discussione il nostro sistema di valori. Perché succede?
Allora, oggi viviamo in un'epoca che alcuni chiamano... chiamano della post verità. Devo dire che francamente non è una definizione che mi piace molto perché presuppone che una volta vivevamo in un'epoca della verità, un'epoca dove la verità regnava suprema, ma in realtà non c'è mai stata un'epoca simile dove le persone dicevano solamente la verità. Da quando esiste l'uomo... Esiste la menzogna, esiste la disinformazione, esiste la propaganda.
È un tema che mi affascina da sempre, ho dedicato un libro proprio a questo argomento, si chiama Il mondo sotto sopra, ed è un modo per fotografare la situazione che stiamo attraversando e per capire se davvero tutto sta andando a rotoli e se il mondo è sotto sopra oppure no. Ma per capirlo ci conviene fare un passo indietro nel tempo. Torniamo alla Roma imperiale, in particolare al tempo di Nerone.
Siamo nel 64 d.C., probabilmente avete anche studiato, vi ricordate cos'è successo quell'anno a Roma. C'è stato un incendio devastante che ha distrutto gran parte della città e sulle rovine, insomma, l'imperatore Nerone ha pensato bene di costruire, o di far costruire la sua villa spettacolare. E'una cosa particolare, gigantesca, la Domus Aurea. Questo fatto non è stato preso benissimo dai romani che hanno fatto circolare la voce che forse era stato proprio Nerone ad appiccare l'incendio a Roma per poter avere così più spazio per costruire la sua grande villa. E evidentemente a Nerone queste voci davano molto fastidio al punto che...
ha pensato di metterne in circolazione lui delle altre, di trovare lui un colpevole, anche se non era responsabile degli incendi, ma gli serviva qualcuno come capro espiatorio, come obiettivo verso cui le persone potessero dirigere la loro rabbia. E se l'è presa con un gruppo che era visto con molta ostilità nella Roma dell'impero, cioè i cristiani, perché non credevano nella divinità dell'imperatore, non credevano... a tutti gli dèi del Pantheon romano, ma avevano per esempio un solo dio e questo veniva visto nella Roma chiaramente come un'eresia.
E così è scatenata la prima persecuzione. Qui vediamo proprio un dipinto che racconta la persecuzione dei romani nei confronti dei primi cristiani. Poi cosa succede? Che passa il tempo e le bufale non è che scompaiono, ma arrivano attraverso altre forme.
ci sono stati dei falsi documenti. Uno di questi è la donazione di Costantino, un documento secondo cui l'imperatore, anche qui siamo sempre alla fine quasi del dominio su Roma, dell'impero romano, quando l'imperatore Costantino si trasferisce a quella che sarebbe diventata Costantinopoli, poi Istanbul, insomma, e lascia, almeno così sosteneva il documento, lascia al Papa il dominio su Roma e su tutto l'impero d'Occidente. Che cosa che cosa accade?
Che in realtà poi si scopre che questo documento, cioè la propria donazione di Costantino, era un falso, un documento falso che era stato creato intorno all'anno alla fine dell'Ottocento, Novecento, vicino all'anno Mille insomma, per in qualche modo dare un'ufficialità ai possedimenti che la Chiesa aveva su varie parti del territorio. ad occidente sia nell'Italia e non solo. Poi cosa succede?
Che con l'invenzione della stampa, quindi arriviamo a Gutenberg, iniziano a diffondersi altre forme di falsità e di fandonie. Per esempio vengono stampati... Sì, dei documenti, dei libri fondamentali, inizia la diffusione della cultura su larga scala, però si diffondono anche degli opuscoli, dei libercoli, dei pamphlet pieni di menzogne per denigrare i nemici.
Un caso curioso è quello che tocca Vlad Tepes. Non so se l'avete mai sentito nominare, questo è il nome di quel sovrano della Romania, dell'antica Romania, che avrebbe ispirato la figura del conte Dracula. di Bram Stoker, del vampiro per eccellenza.
Perché? Perché era un sovrano molto sanguinario, come del resto erano i sanguinari di quell'epoca medievale, e che era solito impalare i suoi nemici e cibarsi addirittura del sangue magari delle sue vittime. Quindi una storia sicuramente cruenta, ma che questi pamphlet rendevano sempre più terribile per screditarne la figura. Quindi un trattamento che non era molto diverso da quello che, per esempio, lo stesso imperatore Augusto metteva in circolazione, false notizie che metteva in circolazione nei confronti di Marcantonio, che era il suo rivale all'epoca e che era innamorato di Cleopatra. Insomma, passa il tempo e le bufale continuano a circolare.
Circolano con gli strumenti che sono a disposizione, quando arriva il cinema. tocca il cinema, quando arriva la radio, la televisione, oggi succede con il web, e spesso tendono proprio le teorie del complotto e le bufale più grandi a venire fuori in coincidenza con dei fatti drammatici, dei fatti tragici. Qui vediamo proprio l'attentato dell'11 settembre che ha dato vita a tantissime teorie del complotto fasulle.
o l'assassino del presidente Kennedy che è considerato quasi la madre delle teorie del complotto perché ce ne sono a centinaia tutte diverse una dall'altra e ovviamente tutte false perché è impossibile che ci siano centinaia di teorie del complotto che siano tutte vere. A volte però questa diffusione di fandonie coincide con delle trasformazioni sociali o dei progressi tecnologici. Sentite questa frase che vi leggo. è oggi un male più grande di quanto lo fosse un tempo, perché oggi è molto più facile diffondere informazioni false. Ecco, potrebbe riferirsi all'attualità, invece è una frase...
Non mi vedete? Mi dicono che non mi vedete. Aspettate, interrompo un attimo la condivisione perché mi dicono che non mi vedete, corretto?
Riproviamo, condivido nuovamente, aspettate, state vedendo adesso? Mi date un cenno? Si vede bene?
Benissimo, scusate, allora adesso dovremmo aver risolto. perché oggi è molto più facile diffondere informazioni false. Ebbene, questa frase che sembra adattarsi così bene alla nostra situazione, in realtà l'ha pronunciata il filosofo Bertrand Russell nel 1922, quando i giornali e la radio hanno iniziato a essere sempre più diffusi.
E quindi anche l'idea che il dilagare di bufale, di fake news, sia colpa della rete, ecco, va ridimensionata. Non è tanto il web che crea... la disinformazione, anche se certamente contribuisce a diffonderla, come fa ogni altro mezzo di comunicazione di massa a noi disponibile.
Qual è la differenza? La differenza è che lo fa a una velocità mai vista prima e diventa così molto più difficile sbugiardare una bufala, perché quando arriva la sventita la Fandonia è già riuscita ad avere degli effetti devastanti probabilmente. Quindi, da un lato c'è indubbiamente una questione di perdita di credibilità dei media tradizionali. In corso, da tempo, c'è una battaglia costante nel campo dell'informazione tra la necessità di attivare le informazioni, tenersi ai fatti e la tendenza invece a dare spazio al sensazionalismo che certamente è capace di attrarre più pubblico, perché tutti siamo attratti dalle notizie strillate, dalle notizie che indignano, che spaventano.
L'aspetto più interessante, secondo me, e a cui cerco di andare a fondo con il mio lavoro, con il mio studio, con i miei libri, è il fatto che un analogo conflitto si svolge e avviene proprio nella nostra mente. Cioè, noi siamo convinti di avere sotto controllo la realtà che ci circonda. Pensiamo di riuscire a capire se qualcosa è vero oppure no.
Ci fidiamo delle nostre capacità di giudizio, della nostra memoria, della nostra... percezione, ma siamo davvero sicuri che sia così? Allora, per farvi vedere come spesso ci si può sbagliare, vi vorrei proporre un piccolo esercizio. Vediamo se riesco, allora, adesso mi vedete? Aspettate, vediamo se riesco a interrompere la condivisione.
Ecco, adesso mi vedete bene, giusto? Bene. Allora, vi propongo un piccolo esercizio che potete fare. Anche a voi, ovunque vi troviate, se siete in classe, se siete a casa, potete fare questa cosa che vi propongo.
È molto semplice, o almeno sembra così semplice, ma magari è un po'più difficile. Mi allontano un po'così vedete bene che cosa intendo. Allungate le mani davanti a voi, in questo modo.
Le avete? Fatelo, fatelo, perché vi rendete conto di che cosa succede. È molto semplice, è una cosa che potete fare tutti. le mani davanti a voi con i pollici verso l'alto, ok? Adesso iniziamo a fare l'esercizio come si dice, abbassate i pollici verso il basso, all'interno, no?
Girate le mani verso l'interno così, li tenete verso il basso, ce l'avete. Ora la parte un po'più difficile, portate la mano destra, la vostra mano destra, sulla sinistra e intrecciate le dita. La mano destra sulla sinistra, intrecciate le dita e se... in qualche modo davvero potete distinguere i fatti da quello che immaginate, dovreste essere in grado di fare così.
Ce la fate a fare così? Secondo me no, non ce la fate perché non ce la fa nessuno. Ma come mai non ce la fa nessuno?
Perché effettivamente, anche se ci sembra di avere sotto controllo tutto quello che capita, le cose sono un po'più complesse. di quello che sembrano. Allora, adesso torniamo a condividere la nostra schermata.
Ok, allora, il fatto è che noi non solo non ci possiamo fidare di quello che vediamo, avete appena avuto un'esperienza in cui vi ho dimostrato che sotto i vostri occhi può accadere qualcosa. che non notate, perché se io sono riuscito a muovere le braccia in questa maniera e voi non ci siete riusciti, è evidente che è successo qualcosa alle mie braccia che non è successo alle vostre, quindi non l'avete vista, nonostante fosse sotto i vostri occhi. Ma non ci possiamo neanche fidare delle nostre capacità di ragionamento, perché possono facilmente trarci in errore. Come dicevamo prima, anche nella nostra mente c'è una competizione costante per... il controllo tra la sfera razionale da una parte e quella istintiva dall'altra, dove quell'istintiva parte in vantaggio assoluto.
Il premio Nobel Daniel Kahneman, autore di questo bellissimo libro Pensieri lenti e veloci, parla per l'appunto di pensieri lenti, che sono i pensieri razionali, quelli più impegnativi, quelli che richiedono un impegno, uno sforzo. E quelli più istintivi, quelli che ci vengono naturali, pensieri emotivi, sono che però quelli che ci possono trarre più facilmente in errore. Pensieri lenti sono preferibili, ma l'evoluzione, nel corso dell'evoluzione, la mente umana ha incorporato tutta una serie di comportamenti intuitivi che hanno permesso ai nostri antenati, homo sapiens, di sopravvivere in ambienti ostili. Per esempio usando...
delle scorciatoie cognitive, di arrivare a conclusioni veloci con pochissimi dati, quindi a prendere, come si dice, decisioni impulsive. Un esempio di questa nostra capacità di arrivare a conclusioni avendo pochi dati è di tipo visivo. Vi faccio un esempio. Se voi guardate Quest'immagine, per esempio, che cosa vedete? Vedete probabilmente un occhio, giusto?
Ma questo è uno scarico di un lavandino con la schiuma. Vedete che c'è la schiuma tutto intorno, c'è lo scarico dell'acqua che scende nel lavandino, ma l'illusione che sia un occhio è veramente forte, perché il nostro cervello salta subito al riconoscimento. Guardate questa, sembra una faccia particolarmente così. umanoide anche se in realtà non c'è nessuna faccia qui, oppure questi scatoloni che sembrano complottare tra di loro, questo mocassino folle, questi peperoni terrorizzati, questa chiesetta che sembra un pulcino.
Sono tantissimi gli esempi in cui noi, il nostro cervello, la nostra mente è portata a vedere qualcosa, in questo caso a vedere dei volti, a vedere dei comportamenti. Mi dicono ancora che non mi vedete, mannaggia, che cosa sta succedendo? Ah, che strano, interrompo la condivisione, quindi non avete visto niente? Mi date un check? Infatti continuate a dirmi che si vede benissimo, si vede tutto ok?
Avete visto? C'è qualcun altro che ha dei problemi e che mi segnala? Benissimo, allora d'accordo, non segnalatemi più. che non vedete perché evidentemente forse avete voi dei problemi.
Ritorniamo alla... vedete tutto benissimo, la cosa mi fa molto piacere. Dicevo, ritorniamo a questa tendenza che abbiamo a vedere tutte queste forme e questi volti dove non esistono. È una tendenza istintiva, spontanea, che noi non possiamo in nessun modo controllare.
Allo stesso modo la ricerca di conferme. alle nostre convinzioni, il bisogno di rassicurazioni e altri errori cognitivi tendono a renderci particolarmente suscettibili nei confronti di tutto quello che è coerente col nostro modo di pensare, anche se va contro ogni evidenza. Il problema è che di sicuro il web non aiuta e noi siamo proprio fatti per cercare un senso, per cercare... collegamenti per cercare un significato e ce l'abbiamo ovunque questa tendenza, ovunque andiamo, quindi anche quando leggiamo qualcosa, quando vediamo qualcosa. C'è una interessante ricerca dell'Università di Stanford, guardate questa fotografia, questi fiori, è stata pubblicata su Twitter con questa dicitura, fiori nucleari di Fukushima, ecco che cosa succede ai fiori esposti alle radiazioni nucleari.
Di fronte a una fotografia di questo tipo, che è stata mostrata, ripeto, a tantissimi studenti dell'Università di Stanford, qual è stata la reazione di questi studenti? La stragrande maggioranza ha scritto, nel test ha detto che era terribile vedere che cosa le radiazioni possono fare. In questo caso ha dei fiori, figuriamoci, ha degli esseri umani.
Pochissimi invece si facevano una domanda e si chiedevano, ma da dove arriva questa foto? Quella che vediamo è davvero una mutazione genetica provocata dalle radiazioni nucleari? Siamo sicuri che è una foto scattata a Fukushima?
Cioè si ponevano domande che andavano al di là di quello che vedevamo, ma si chiedevano se questa foto avesse un fondamento, fosse autentica. Ma erano pochissimi quelli che se lo chiedevano. E test di questo tipo... ci dimostrano che appunto il più delle volte tutti noi siamo portati a prendere per vere le informazioni che sentiamo, le cose che sentiamo anche sul web senza farci troppe domande.
Può sembrare ed è in effetti un po'sconfortante perché ci dimostra come la maggior parte delle persone, in questo caso stiamo parlando di studenti di una delle più prestigiose università del mondo, sono impreparati a valutare l'attendibilità delle notizie che ricevono. Questi fiori in realtà, aperta parentesi, non vengono da Fukushima, ma sono fiori che soffrono di una malformazione che per quanto rara non dipende dalle radiazioni nucleari. Si chiama fasciazione e si manifesta su diversi tipi di fiori.
Ma allora perché continuiamo a credere anche di fronte a delle evidenze contrarie? Il fatto è che queste scorciatoie funzionano benissimo la maggior parte delle volte. Noi stessi siamo portati a credere a quello che ci dicono le persone perché funzioniamo meglio così, perché la vita è più... efficace quando noi siamo propensi ad accettare per vere le informazioni che ci vengono presentate.
Pensate a cosa succederebbe se dovessimo mettere in dubbio tutto quello che sentiamo, qualunque frase, qualunque cosa ci viene detta, dovessimo dubitare, chiederci ma sarà vero, ma sarà vero? Impazziremo, diventeremo paranoici, non potremmo funzionare. Quindi è molto meglio, l'evoluzione ha favorito questa nostra... ancora una volta tendenza ad accettare ciò che ci viene detto e raccontato come se fosse vero, anche se questo significa che ogni tanto caschiamo in errore, ogni tanto veniamo ingannati, veniamo imbrogliati, perché economicamente, economicamente nel senso di impegno, di sforzo cognitivo più vantaggioso.
Allora dicevamo che Molto spesso queste scorciatoie funzionano benissimo in tanti ambiti della vita, ma a volte ci portano fuori strada. Uno di questi errori, si chiamano bias in inglese, questi trabocchetti, si chiama pregiudizio di conferma. E che cos'è?
È la tendenza che abbiamo tutti noi a cercare conferme per le nostre convinzioni, anche se sono sbagliate, anche se sono false, e rifiutiamo le evidenze che le contraddicono anche se sono vere. Qui vediamo proprio... in questa vignetta che è spiegata molto bene, cioè di fronte al cinema o comunque di fronte a chi racconta bugie rassicuranti c'è sempre la coda, ma non c'è nessuno che voglia andare ad ascoltare le scomode verità.
Preferiamo ascoltare delle fandonie, non ci piace la fredda verità che magari ci demolisce le nostre convinzioni, le nostre credenze. È un meccanismo che entra in gioco molto spesso quando noi ci sentiamo smentire, che si chiama dissonanza cognitiva. Dissonanza cognitiva è una situazione che è stata studiata negli anni 50 da uno psicologo, Leon Festinger, il quale si era infiltrato in una comune, in una setta, diciamo, di persone convinte che stava per finire il mondo e che loro...
di questa setta sarebbero stati salvati dai dischi volanti che sarebbero arrivati dallo spazio per prelevarli e portarli via dal mondo che sarebbe stato distrutto. Che cosa succede? Che quando arriva la mezzanotte del giorno previsto per la fine del mondo, gli appartenenti alla setta iniziano ad agitarsi, si preparano, arriva la mezzanotte, sono pronti i vestiti per andare via con gli esseri terrestri, passa la mezzanotte... arriva l'una, arrivano le due, le tre, le cinque del mattino, gli extraterrestri non arrivano, il mondo non finisce e arriva una grande delusione.
Ma questa delusione dura poco. Dopo un po'le persone che hanno visto tutto quello in cui credevano sgretolarsi, il mondo non è finito, gli extraterrestri non sono arrivati, cambiano il loro atteggiamento e si convincono che se il mondo non è finito allora significa che... le loro preghiere, le loro capacità mentali, hanno salvato il mondo e gli extraterrestri hanno così evitato di distruggere il pianeta.
È una follia chiaramente, vi rendete conto, ma qui è entrata in gioco proprio quella che si chiama dissonanza cognitiva. Cosa significa? Che quando si hanno nella mente due convinzioni, due idee contrastanti, da una parte, in questo caso, c'era l'idea che il mondo doveva finire, e sarebbero arrivati gli extraterrestri, dall'altra ci sono i fatti che ci hanno dimostrato che il mondo non è finito e gli extraterrestri non sono arrivati, è evidente che non possono convivere nella stessa mente due idee e che quindi se non sono arrivati e non è finito il mondo vuol dire che abbiamo buttato via la nostra vita, abbiamo rovinato la famiglia, abbiamo perso il lavoro e tutto quanto perché eravamo convinti che sarebbe finito il mondo.
Quindi siamo forse degli allocchi, degli stupidi che ci hanno creduto. Quindi o siamo degli allocchi e degli stupidi oppure quelli in cui crediamo. deve essere vero e ci deve essere un altro motivo per cui non è accaduto niente. Ecco, la dissonanza cognitiva ci dice che queste due idee non possono convivere, la più debole se ne deve andare e la più debole nella mente di qualcuno che è così convinto di certe cose sono i fatti. I fatti che smentiscono le credenze se ne devono andare, quindi devono trovare un'altra spiegazione e le persone riescono così a giustificare il fallimento.
di quelle che sono le loro convinzioni. Questo è un meccanismo, adesso l'esempio... È abbastanza estremo quello della sette della fine del mondo, ma vale per tutti, vale per qualunque cosa, vale per le relazioni così tra innamorati, vale per il lavoro, vale per la scuola, vale in tanti ambiti.
Se noi spesso vediamo che quello che crediamo o le convinzioni che abbiamo vengono smentite dai fatti, siamo propensi a rifiutare i fatti e a continuare a credere alle nostre. convinzioni anche se sono sbagliate. Lo riconoscete immagino, spero, forse no, da questa fotografia un po'particolare, ma questo signore si chiama Umberto Eco. Umberto Eco è stato un grande semiologo, un grande studioso, un grande scrittore, ho avuto la fortuna di conoscerlo e di collaborare e Umberto Eco a un certo punto ha fatto una dichiarazione che ancora oggi viene ricordata.
tra le tantissime che ha fatto e che vengono ricordate ovviamente, però questa in questo periodo sembra davvero attuale perché ha detto il web dà diritto di parola a legioni di imbecilli, così ha detto Umberto Eco. Quelli che prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di vino e non danneggiavano la società, la gente che poi veniva messa a tacere dai compagni, ma taci tu dai, e che adesso invece sul web ha lo stesso diritto di parola. di un premio Nobel.
Ecco, da allora, da quando Ecco ha fatto questa affermazione, c'è chi continua a discutere del fatto che per lui il web sarebbe stato dell'Eterio perché creava gli imbecilli, ma non è quello che ha detto Umberto Ecco, l'abbiamo già spiegato. Il web è semplicemente uno strumento di comunicazione, di informazione, che può essere usato bene, e il web infatti è una macchina straordinaria, se voi la utilizzate per fare ricerche, la utilizzate... per vedere luoghi nel mondo, avete la possibilità di accedere a documenti unici senza dover attraversare il pianeta, avete la possibilità di vedere immagini, film che non si trovano più, insomma è uno strumento eccezionale se usato bene, ma può anche diventare uno strumento terribile se messo in mano a chi lo usa in maniera pessima. Quindi il web moltiplica le cose.
offrendo quindi un megafono molto spesso a tutti, sia che si tratti di geni, sia che si tratti, come diceva Umberto, di imbecilli. E questi ultimi non è che sono arrivati adesso col web, come dicevamo prima, ci sono sempre stati, ma se prima non danneggiavano più di tanto la società perché restavano confinati nel loro piccolo mondo, c'era insomma un filtro che impediva loro di raggiungere grandi masse e adesso quel filtro non c'è più e chiunque vada sul web... può costruirsi un seguito di persone che la pensano allo stesso modo, lo vediamo oggi quotidianamente, e molto spesso a dare visibilità a queste follie sono gli stessi giornali, gli stessi giornalisti che dovrebbero invece rappresentare un filtro per quel che riguarda le informazioni corrette, quelli che non lo sono, e quindi danno un ulteriore eco, li rendono ancora più... visibili, più concreti e rendendo tutto più complicato.
Già nel 1980, stiamo parlando di 40 anni fa, lo scrittore americano, russo ma naturalizzato americano, Isaac Asimov, forse voi lo conoscete, autore di tantissimi libri di fantascienza, alcuni di questi sono spesso trasformati in film, adesso c'è una serie nuova. che è appena partita su Apple TV, proprio ispirata ai suoi libri. Lui scriveva già nel 1980, quindi 40 anni fa, c'è un culto dell'ignoranza negli Stati Uniti e c'è sempre stato una vena di anti-intellettualismo che si è insinuata nei gangli vitali della nostra politica e cultura, alimentata dalla falsa convinzione che democrazia significhi la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza.
Le competenze vengono sminuite e in coloro che vedono il mondo soggiogato da caste di potere malvagio si fa largo l'idea che si possa fare del tutto a meno degli esperti. Questa sua dichiarazione che appunto ha 40 anni in realtà è ancora attualissima, cioè ci sono tante persone, lo vedete sul web, magari ne conoscete anche, che si convincono di essere sempre state imprese in giro. dall'informazione, dalla cultura e che cercano di saltare ogni tipo di mediazione, come si dice, no? Quindi non si vanno a informare sui giornali, non cercano i libri, non ascoltano gli esperti, ma vogliono informarsi da soli. Vanno sul web e si convincono così di essere o di diventare dei pensatori liberi, senza rendersi conto che non lo saranno mai liberi, perché semplicemente non hanno un metodo critico per fare le analisi, le ricerche.
vorrebbero fare da pensatori liberi. Questa sfiducia generalizzata verso tutto quello che appare come istituzionale quindi si traduce poi in una diffidenza maggiore, crescente nei confronti delle tutte le fonti tradizionali di informazione, non abbiamo detto i giornali ma anche le istituzioni governative, ma anche la scuola, ma anche la scienza, tutto quanto diventa... inaffidabile secondo questa visione e tutto quanto farebbe parte di un grande complotto.
Come dicevamo, se gli esperti non contano più nulla, allora vuol dire che ciascuno si può improvvisare esperto alternativo e trattare in modo così con sufficienza chi invece sa di cosa parla. Questa distorsione ha un nome che magari avete anche sentito qui e là, si chiama effetto Dunning-Kruger, dal nome dei due ricercatori che lo hanno scoperto, che potremmo tradurre più semplicemente con il detto chi meno sa più crede di sapere. Chi non è esperto infatti può essere portato in certe circostanze a sopravvalutare.
le sue competenze, a non riconoscere i propri limiti, i propri errori e a finire per trattare davvero con supponenza chi è davvero un esperto. Si parla allora molto spesso in questo caso di analfabetismo funzionale. È uno dei fenomeni più diffusi e preoccupanti degli ultimi anni.
Moltissimi adulti sono analfabeti funzionali perché hanno difficoltà a comprendere, leggono un testo e non capiscono che cosa dica. Anche testi molto semplici, e questo ha degli effetti negativi che si riflettono nella vita di tutti i giorni. Poi c'è un altro meccanismo che rende più facile forse capire perché le persone insistono a credere anche di fronte a prove contrarie, soprattutto su internet. È un fenomeno che si chiama la stanza dell'eco, le stanze dell'eco.
È un concetto che è stato formulato dai ricercatori del Laboratorio di Scienze Sociali di Lucca. che hanno studiato il comportamento di 54 milioni di utenti di Facebook per cinque anni. Questo studio ha fatto capire che le persone si chiudono in bolle, dove parlano solamente con altri che la pensano allo stesso modo.
Quindi chi dubita di tutto, chi pensa che sia tutto un complotto, parla con altri che lo pensano così. E chi invece si occupa solo di scienza, parla con altri che si occupano solo di scienza. Ma in ogni gruppo, come prevede del resto il pregiudizio di conferma di cui parlavamo prima, si tendono ad accettare solo le informazioni che sono in linea con i propri pregiudizi, scartando quelle contrastanti. E poi bisogna rendersi conto che sul web i gruppi che frequentiamo, sui social, ovunque ci troviamo, sono dei mondi chiusi. Pensate alle ricerche, se fate delle ricerche su Google, troverete...
Sì, miliardi di informazioni, ma quali sono i primi che vedete? Sono le pagine e i siti che vanno d'accordo con quello in cui noi già crediamo. Perché? Perché l'algoritmo che ci aiuta nella ricerca si ricorda, ha memorizzato tutte le nostre ricerche precedenti e ci fa trovare altre informazioni, altri approfondimenti che però sono in linea con quelli che già abbiamo cercato.
E sarà una visione molto limitata della realtà. È come se davanti a una finestra anziché guardare fuori per scoprire quanto vario e quanto vasto è il mondo, ci limitassimo a voltare le spalle alla finestra, a guardare la nostra stanza e ci convincessimo che questo è tutto il mondo che esiste. Questo vuol dire che la realtà che ci arriva dal web non è uguale per tutti, è modellata su misura per ciascuno di noi. Non ci sono, non troviamo in questa piccola bolla in cui viviamo opinioni contrastanti rispetto alle nostre, però in questo modo noi finiamo solo per rafforzare le nostre idee e i nostri pregiudizi, i nostri preconcetti.
Ecco queste sono le camere dell'eco dove... Ogni gruppo fa rimbalzare al suo interno sempre lo stesso tipo di informazioni, senza mai entrare in contatto con chi la pensa diversamente. E si convince che quello deve essere l'unico modo per ragionare. Però, come vi dicevo prima, non è che bisogna pensare che il web è semplicemente un posto pericoloso.
È anche una fonte ricchissima di informazioni di qualità. Si tratta allora di educare, soprattutto i ragazzi, ci sarà un altro appuntamento nel nostro Cicafest Edu che vi invito a seguire con Paolo Attivissimo che riguarderà proprio questo aspetto della come navigare con consapevolezza e in sicurezza sul web. È previsto domani, quindi se ancora non vi siete iscritti fate in tempo a farlo sul sito cicafest.it slash edu.
Educare all'uso dello strumento del web significa imparare a riconoscere le fonti scadenti e ad avvalersi di quelle di qualità. Allora il CICAP che promuove questa manifestazione, che promuove il CICAP Fest, ha come obiettivo, come scopo principale quello di favorire la diffusione della mentalità scientifica, una mentalità che è basata sull'evidenza, sull'abitudine ad analizzare in maniera razionale i problemi. in generale a sviluppare una cultura e una mentalità aperta e critiche.
Nella nostra esperienza che ormai ha più di 30 anni, che cosa è emerso? È emerso che ogni tentativo di contrastare l'ignoranza, il pregiudizio, la superstizione attraverso la derisione, l'aggressività o il principio di autorità non solo non funziona, ma ha l'effetto opposto. Chi si sente deriso, chi si sente sbeffeggiato, sminuito, A causa di quello in cui crede, per quanto possa essere infondato, assurdo, non può che reagire convincendosi di essere nel giusto e rinforzando ancora di più le proprie credenze. E'per questo che il CICAP si impegna, perché noi riteniamo che sia importante diffondere idee e strumenti che permettano a tutti, in particolar modo ai ragazzi, ai giovani come voi, di capire e di valutare da soli l'attendibilità. delle notizie.
Allora, come facciamo a contrastare le bufale? Una buona strategia è quella di sviluppare una mentalità scientifica ed è anche l'argomento a cui ho dedicato il mio nuovo libro in uscita domani, tra l'altro si intitola proprio Pensa come uno scienziato. Quali sono le caratteristiche della scienza?
Beh, allora, il metodo scientifico si basa sui fatti. fatti che vanno presi con umiltà, senza pregiudizi ideologici, anche se vanno contro quello in cui crediamo. Rifiuta il principio di autorità, cosa vuol dire?
Che qualcosa non è vera perché l'ha detta il grande scienziato, il premio Nobel, ma è vera perché quello che dice può essere verificato e messo alla prova da tutti. La scienza poi favorisce la circolazione delle idee. Gli scienziati... sono disponibili al confronto e anzi sollecitano le critiche, perché è l'unico modo per migliorare le proprie ipotesi, le proprie teorie.
La scienza è accessibile a chiunque, non è un sapere di pochi riservato a chi fa parte di un culto particolare. Chi vuole studiare, chi si vuole applicare, può arrivare al punto di scoprire qualcosa che nessun altro sapeva. Questo signore che vedete, che immagino riconoscerete, Albert Einstein, quando ha formulato la teoria della relatività ristretta, ha spiegato l'effetto fotoelettrico, un lavoro che gli avrebbe fruttato il premio Nobel davvero per la fisica, non era una celebrità, un barone universitario, chissà chi, era un impiegato dell'ufficio brevetti di Berna.
Un impiegato che lavorava all'ufficio, ma era molto appassionato. di fisica, la studiava dalla mattina alla sera ed era arrivato a sviluppare una comprensione che sfuggiva a tantissimi fisici molto più illustri, non a caso poi è diventato una figura, simbolo della scienza del Novecento, però non è partito da chissà dove, è partito umilmente dal suo impiego nell'ufficio Brevetti, ma accompagnato da una grande passione, da una grande... dedizione allo studio certamente. La scienza poi si autocorregge, cioè è capace di imparare dagli errori e di migliorarsi sempre.
Questo che lo rende lo strumento di conoscenza più efficace che l'essere umano è riuscito a inventare. Vediamo invece che cosa succede sul web. Sul web i fatti non contano più, conta solo chi urla più forte.
La fama di un personaggio contribuisce alla credibilità di quello che afferma, quindi non contano le prove, conta proprio quanto è famoso un personaggio. Se ha 5 milioni di follower, se ha 20 milioni di follower, è molto più credibile di uno scienziato o di una persona competente che magari ne ha 54, ne ha 200 per dire. Invece non è il numero di follower che rende vero qualcosa, ma sono i fatti dimostrabili.
Poi per via delle camere dell'eco di cui dicevamo prima, le idee rimbalzano all'interno del web e non si confrontano mai con chi la pensa diversamente. Anche il web è accessibile a chiunque e questo è un bene ovviamente, ma allo stesso tempo mette tutti sullo stesso piano. Sia che parli un ricercatore che ha dedicato la sua vita a studiare una malattia per esempio, sia che parli quel rancoroso che sa solamente quello che ha letto sulle chat o in qualche video di YouTube. Ecco, il loro parere sul web sembra essere uguale. Anzi, a volte vale più quello del complottista perché sembra un paladino che si erge contro la casta, contro il sistema.
Invece non è così. E poi sul web non si corregge mai, anzi, ripete costantemente le stesse identiche bufale, alimenta gli stessi pregiudizi e luoghi comuni smentiti mille volte. La scienza in realtà è uno strumento di...
democratico, nel senso che tutti possono partecipare, tutti possono valutare le affermazioni, ma i fatti non sono democratici, quelli non si possono decidere a maggioranza, si decidono sulla base di prove oggettive e verificabili, cioè non è che alzando la mano si può decidere qual è la velocità della luce o se la forza di gravità in questo... studio esiste oppure no. Qui la maggioranza dice che non c'è la forza di gravità e quindi dovrei volare.
Non è così, non funziona così. I fatti vanno contro qualunque tipo di maggioranza. Ai tempi di Galileo era lui l'unico e Copernico e pochissimi altri a dire che la Terra non era al centro dell'universo.
Tutto il resto del mondo pensava invece che la Terra fosse al centro dell'universo. Ma si sbagliavano tutti. Aveva ragione solo Galileo, solo Copernico perché potevano... con il telescopio che permetteva di osservare e di vedere e di dimostrare oggettivamente come stavano le cose, solo loro avevano ragione. Quindi in questo senso i fatti non possono essere democratici, ma la scienza sì, la scienza lo è e come.
Nel senso anche che se l'ultimo dei ricercatori, il meno pagato di tutti, il meno conosciuto di tutti, riesce a trovare le prove per smentire quello che ha detto un premio Nobel... Gli altri ricercatori replicano questo studio e vedono che l'ultimo dei ricercatori ha ragione. Il premio Nobel è smentito, ha ragione l'ultimo dei ricercatori. In questo è democratica.
Il bello della scienza è proprio questa sua capacità di mettersi costantemente alla prova. La scienza cresce grazie ai suoi errori e migliora continuamente proprio grazie al confronto. Chi attacca? l'utilità dei vaccini appunto non lo fa sulla base di fatti scientifici accertati, lo fa sulla base di pregiudizi, di teorie del complotto e di altre follie.
Certo, il fatto è che non è così facile distinguere la scienza da quello che è pseudoscienza. Guardate, in Italia non se ne parla ancora tanto, ma all'estero sta crescendo la consapevolezza riguardo ai pericoli di una sostanza che è chiamata il killer invisibile. Si tratta del monossido di diidrogeno.
Vedete questo cartello che avverte contro la contaminazione del monossido di idrogeno. È una sostanza incolore, inodore, insapore e uccide spesso per eccessiva inalazione ambientale migliaia di persone. I suoi effetti negativi sono tanti.
Allo stato solido può danneggiare i tessuti biologici, contribuisce al fenomeno delle piogge acide, può causare ustioni anche di terzo grado, può ridurre l'efficacia dei freni delle auto, è tra le cause dei cicloni killer. E così via. Insomma, si potrebbe continuare ancora a lungo con i pericoli del monossido di diidrogeno.
E nessuno ne parla. Perché nessuno ne parla? C'è un complotto per nascondere questa pericolosità? O magari è un pericolo che non esiste. Esatto.
Perché il monossido di diidrogeno altro non è che H2O, cioè acqua. E quindi, e questo è uno scherzo, uno scherzo molto famoso, che è stato creato per dimostrare come a volte... Usare una terminologia scientifica che è poco comprensibile e un tono allarmistico può creare una reazione emotiva, può spaventare, che è del tutto ingiustificata.
Quindi si creano terrori e allarmi per cose che non sono. assolutamente terrificante, come l'acqua. Certo che si può annegare, però insomma, senza acqua non vivremo più di due o tre giorni.
Allora, distinguere ciò che è scientifico da ciò che non lo è e ciò che è realmente pericoloso da ciò che è innocuo non è affatto semplice. È anche per questo che hanno tanto successo tutti quelli che propongono cure miracolose, i vari di Bella Stamina, i venditori di pseudomedicine, di diete. alcaline, cure alternative che addirittura spesso vengono vendute anche in farmacia questa incapacità di capire la scienza o anche la chimica porta a teorie del complotto insensate una di queste, magari l'avete anche sentita nominare, secondo cui le scie di condensa lasciate dagli aerei sarebbero potenti veleni per sterminare i popoli è un'idea che non ha nessun fondamento così come tantissime altre queste sono scie di condensa, vapore e acqua cioè acqua acqua condensata che fa questo effetto nell'aria, ma non sono veleni, anche perché spargere un veleno a 5.000 metri d'altezza, a 10.000 metri non serve proprio a niente, si disperde tutto, se davvero fosse così.
Ma nascono dal fatto che spesso queste convinzioni, queste idee che tutto quello che è scienza, che è chimico, è malvagio, dall'idea che naturale sia sinonimo di bontà, salute, sicurezza, genuinità, e tutto quello che è chimico sarebbe invece male. È un'idea paradossale se consideriamo che qualunque processo naturale, dallo sviluppo delle piante al funzionamento del nostro cervello, è un processo chimico, nel quale diverse sostanze chimiche si combinano e interagiscono, mentre non tutto quello che troviamo in natura è buono e sano. Pensate ai veleni di alcuni serpenti, le tossine di alcuni funghi o alle malattie, sono perfettamente naturali le malattie contro le quali l'uomo combatte da sempre.
Allora, come facciamo? a non lasciarci ingannare sia dalle informazioni che riceviamo che dalla nostra tendenza a ignorare le verità scomode e inseguire le bugie rassicuranti coltivando come vi dicevo prima una mentalità scientifica e in particolare coltivando l'arte del dubbio ed evitando di subire le informazioni in modo passivo allora vediamo 5 suggerimenti pratici che potete segnarvi e che potete utilizzare ogni volta che vi trovate di fronte a informazioni che vi lasciano un po'così perplessi magari. Il primo consiglio è quello di essere scettici.
Il metodo scientifico è proprio l'esempio più chiaro di arte del dubbio in azione. Il progresso nella scienza avviene solamente quando si sfidano le conoscenze acquisite, quello che abbiamo dato finora per scontato. Però attenzione!
Essere scettici non significa bollare tutto quello che non ci piace come falso, ma ricordarsi che quello che leggiamo, che sentiamo potrebbe essere falso e allora bisogna andare a verificare. E come si fa a verificare? Il primo passo, questo è il secondo consiglio, il primo passo per capire se un'affermazione è vera o meno è quello di risalire alla fonte. Chi sta dando questa informazione?
È una fonte attendibile? Pensateci un po', quando portiamo la nostra famiglia, porta del cibo. in tavola, vogliamo sapere da dove arriva questo cibo, dove è stato coltivato, se è fresco, se si sono seguite tutte le norme di igiene. Perché noi non vogliamo mangiare della spazzatura ovviamente, ma perché non dobbiamo fare la stessa cosa allora con le informazioni che lasciamo entrare nel nostro cervello. Di fronte a una notizia che ci colpisce quindi impariamo a chiederci da dove viene questa notizia.
Dice esattamente così o è stata travisata? E chi parla dice proprio così E chi dice queste cose potrebbe avere degli altri interessi, delle motivazioni nascoste per farlo? Quanto sono state credibili le affermazioni fatte da questa fonte in passato?
Sono domande fondamentali per capire l'attendibilità di una fonte e appunto evitare di nutrire il nostro cervello con la spazzatura. E poi un altro campanello d'allarme. Quando noi ci troviamo...
di fronte a una notizia che ci fa arrabbiare, che ci indigna, che ci infuria o che magari ci esalta perché conferma esattamente quello a che noi crediamo, fermiamoci un attimo, non abbiamo subito una reazione istintiva, non condividiamo subito quel messaggio, perché molto spesso le notizie false sono costruite proprio in modo da toccare le nostre emozioni. Perché? Perché quando le nostre emozioni sono accese, Le nostre capacità di ragionamento analitiche sono più deboli, sono offuscate, quindi non riusciamo a distinguere il vero dal falso.
Quindi quando succede qualcosa del genere, quando ci rendiamo conto che una notizia ci ha fatto arrabbiare, fermiamoci perché probabilmente c'è qualcosa che non va. Andiamo a verificare, andiamo a vedere altre fonti che cosa dicono, sono tutti d'accordo, magari è vera quella notizia, ma non necessariamente, molto spesso potrebbe essere invece falsa. La ricerca di conferma, le proprie convinzioni, il bisogno di rassicurazioni, gli altri errori cognitivi, ne abbiamo visti alcuni in questa nostra chiacchierata, tendono a renderci particolarmente suscettibili a tutto quello che è coerente.
con il nostro modo di pensare, anche se va contro ogni evidenza. Allora dobbiamo essere umili e riconoscere i nostri limiti. Come dicevamo, chi nega il riscaldamento globale non discute le prove scientifiche che lo dimostrano perché non ne ha di prove scientifiche capaci di smentire un fatto così sconvolgente e assolutamente dimostrato dal punto di vista scientifico.
Magari lo rifiuta perché teme delle regolamentazioni più strette sui commerci. sull'industria, sul proprio stile di vita. Chi crede, negli Stati Uniti c'è un movimento che si chiama creazionismo, che impone di credere che tutto quello che si legge nella Bibbia sia come un testo scientifico, e che quindi l'uomo sia stato creato in due giorni, che la Terra abbia 6.000 anni, che i fossili siano tutti finti, sono una serie di fantasie che potevano essere credibili 2.000 anni fa, quando ci si...
cercava di dare un senso al mondo ma che oggi sicuramente non sono scienze invece c'è un movimento che cerca di insegnare nelle scuole addirittura questa queste idee che sono di tipo religioso ma religioso estremo alla pari di quella che è la scienza la teoria dell'evoluzione e tutto quello che la biologia che la geologia ci hanno ormai confermato e dimostrato da tantissimo tempo e perché lo fanno e perché contestano l'evoluzione Perché ovviamente non sulla base di nuove prove scientifiche, che non smentiscono, non c'è nulla che smentisca l'evoluzione, anzi tutto quello che troviamo conferma l'evoluzione, ma lo fa perché sente messi in discussione le sue convinzioni religiose. E allora diventare consapevoli dei nostri stessi limiti come esseri umani, quando leggiamo, valutiamo una notizia, è qualcosa di fondamentale. Non significa che poi non ci cascheremo più.
questo modo di ragionare, questi errori spesso non li possiamo controllare, però già essere consapevoli dei nostri limiti, essere umili da questo punto di vista è un passo avanti importante. Poi dobbiamo cercare di evitare le correlazioni illusorie. Cosa vuol dire? Il fatto che due fenomeni si verificano uno dopo l'altro contemporaneamente non significa che siano uno causa dell'altro.
Se un gatto nero ci attraversa la strada e poco dopo inciampiamo, non significa che quell'inciampo sia stato provocato dal gatto. Non c'è una relazione di causa ed effetto, è solo una superstizione. Ma il nostro cervello, lo dicevamo prima, è strutturato per trovare dei collegamenti, per trovare un significato nelle cose anche che non ce l'hanno.
Ricordate le immagini, i volti che vedevamo negli oggetti, la pareidolia si chiama quella. Questa nostra tendenza a trovare un significato ovunque, a trovare collegamenti, è innata. È alla base delle nostre grandi invenzioni, alla base dell'arte, alla base della scienza, ma ogni tanto ci trae in errore. Allora dobbiamo prestare attenzione in particolare, prima di credere di aver trovato una correlazione tra due fatti distinti. Il pregiudizio di conferma è un errore in cui tutti cadiamo quando cerchiamo storie o fatti che vanno d'accordo con ciò che già pensiamo.
Noi invece non dobbiamo scappare. scartare le informazioni che vanno contro le nostre idee. Dobbiamo evitare di rinchiuderci in quelle camere dell'eco di cui dicevamo prima.
E tanto nella vita quotidiana quanto sui social dovremmo cercare anche di frequentare chi non la pensa come noi. Non dobbiamo per forza trovarci d'accordo o tollerare delle buffale o delle idee, delle idiozie che ci vengono proposte, ma ascoltare anche il punto di vista degli altri può aiutarci a capire perché. spesso sono indotte tante persone a credere a cose assurde. Come in ogni dieta sana è bene introdurre un po'di varietà sul piatto delle nostre informazioni.
E arriviamo così alla conclusione, e poi lascio spazio alle vostre domande. Lo sviluppo di un sano spirito critico, la necessità che ha ciascuno di noi di diventare quasi dei fact checkers, cioè di andare a controllare i fatti, ormai è difficile da negare l'importanza. State tranquilli che non ci libereremo mai delle bufale, no?
Ma almeno possiamo impegnarci per imparare a riconoscerle. Due consigli finali prima di salutarci, che sono sempre validi quando ci si trova di fronte ad affermazioni incredibili. Il primo è che se qualcosa... Ricordate Pinocchio quando incontra il gatto e la volpe e gli raccontano che se lui semina i suoi zecchini d'oro, le sue monete sottoterra... Nascerà un albero pieno di monete d'orio, ovviamente essendo molto ingenuo lui ci crede e il gatto e la volpe gli rubano tutti i soldi.
È qualcosa di troppo bello per essere vero. Ecco, quando noi sentiamo qualcosa che ci sembra troppo bella per essere vera, anche se ci piacerebbe molto che fosse vera, probabilmente è falsa. Come diceva il grande astronomo Carl Sagan, affermazioni straordinarie richiedono prove. straordinarie, cioè non basta dire, se uno dice io nel mio giardino ho un cane, gli possiamo credere sulla parola, non c'è niente di strano, ma se uno dice nel mio giardino ho un unicorno volante, la sua parola forse non basta più, vogliamo vederlo, vogliamo arrivare con un esperto zoologo che analizzi quel corno che gli spunta sulla testa, che analizzi le ali, vogliamo vederlo volare, insomma Vogliamo tante prove prima di crederci, non ci basta la sua parola. Quindi affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.
E proprio per concludere, l'ultimo consiglio, quello di ricordarsi che è sempre importante di fronte ad affermazioni nuove mantenere una mente aperta, però attenzione, non così aperta che il cervello caschi per terra. Vi ringrazio. E adesso io direi di passare proprio alle vostre domande.
Adesso interrompo la condivisione e vediamo che cosa... Eccoci qua, vediamo. Mi vedete?
Benissimo. Allora, adesso apro la chat e vediamo un po'. Grazie a voi per... Per i complimenti, grazie per le belle parole.
Allora, se avete delle domande fatele tranquillamente e ringrazio anche chi invece ha dovuto chiudere perché doveva riprendere la lezione. Mi fa piacere che sia stato interessante, grazie davvero a voi per tutti questi complimenti, mi fa molto piacere. Potete, se ce la fate, seguite anche gli incontri dei prossimi giorni. Noi cercheremo, li abbiamo registrati, abbiamo registrato questo incontro, registreremo anche i prossimi e poi li renderemo disponibili sul canale YouTube del CICAP, quindi saranno sempre disponibili, e sullo stesso sito cicapest.it. Quindi immagino che dobbiate tornare alle vostre lezioni e vi ringrazio per essere stati insieme.
Su domande e risposte mi viene segnalato che c'è qualche altra domanda. Adesso guardo un attimo. Allora Rosa Maria Campisi dice abbiamo detto che siamo propensi a credere ciò che ci viene raccontato perché sarebbe difficile, pesante mettere in dubbio ogni cosa. Eppure i paladini delle teorie complottiste sembrano addirittura orgogliosi di mettere in dubbio qualunque cosa come se fossero gli unici illuminati e liberi in grado di non farsi soggiogare da quella che per loro è l'informazione dei poteri forti.
Il loro mantra è svegliatevi, aprite gli occhi, quindi apparentemente... Sembrano loro gli scettici, vero? Ma come dicevamo prima, essere scettici non significa negare qualunque cosa ed essere convinti di avere trovato la verità perché si dubita di tutto. Significa avere un metodo per distinguere quello che può essere vero da quello che può essere falso, perché tante cose nel nostro mondo sono vere e negare che lo siano è semplicemente un'idiozia. Non significa essere dei pensatori liberi o che hanno aperto gli occhi, significa essere degli stolti.
che non sanno distinguere il vero dal falso, quindi si tratta di vaneggiamenti che non hanno nessun senso. Esiste fuori dal mondo scientifico delle fonti autorevoli? Chiede Arrossini. Certo, tutte le fonti che portano delle prove nel giornalismo, ci sono tante fonti autorevoli, ovviamente nella scuola i docenti sono... Sono tantissime fonti autorevoli se portano le prove, se portano la dimostrazione di tutto ciò che affermano o danno la possibilità alle persone di approfondire, di documentarsi e di capire perché qualcosa è vero o non lo è.
Chiara Pinci chiede, la docente immagino, mi chiedono di nuovo una spiegazione sul conoscere i propri limiti. Uno studente si chiede perché sia così importante. Perché se noi non siamo consapevoli di quali sono i nostri limiti, rischiamo di giungere a conclusioni che sono sbagliate. Se noi non ci rendiamo conto, per esempio, che siamo portati a cercare solo conferme, allora ci potremmo convincere che ogni ricerca che facciamo sul web sia valida e quindi tutto quello che troviamo che conferma le nostre credenze siano prove valide. Mentre in realtà se noi ci rendiamo conto che siamo portati a guardare solo quel tipo di risposte e ignoriamo tutte quelle che le smentiscono, è chiaro che rischiamo davvero di prendere l'ucciole per lanterne, come si diceva.
Perché... Quindi bisogna ascoltare punti di vista diversi, ma soprattutto bisogna valutare le prove che questi punti di vista diversi dimostrano e portano. E se noi non siamo consapevoli del fatto che ci possiamo sbagliare, tutti noi ci possiamo sbagliare, rischiamo davvero di credere a cose che non sono vere.
Laura e altri chiedono se può avere una registrazione oppure lo pubblica su YouTube. Sì, lo pubblicheremo sul canale YouTube della CICAP, oltre che sul sito cicapfest.it. complimenti, grazie ancora davvero per i complimenti che mi state facendo siete molto gentili sono contento che sia stato chiaro tutto quanto come mi state scrivendo la chiarezza, grazie grazie c'è un utente che dice io sono Novax perché non sono una cavia sai, nessuno in realtà è una cavia perché questi vaccini non sono buttati così allo sbaraglio, sono stati sperimentati in condizioni eccezionali e quindi in condizioni che hanno richiesto di accelerare enormemente la velocità degli studi e delle ricerche che solitamente anche per motivi burocratici richiedono molto più tempo, ma qui c'era l'intero pianeta impegnato a combattere una pandemia e l'intera comunità scientifica si è impegnata per trovare dei vaccini validi.
Quindi quello che noi stiamo oggi assumendo non sono... vaccini sperimentali come dice qualche persona poco informata che non sa nulla di medicina e di scienza. Sono vaccini che funzionano benissimo e lo vediamo dai risultati, dal fatto che la stragrande maggioranza delle persone che purtroppo oggi finiscono ricoverate in condizioni gravi non sono vaccinate. Quelli che sono vaccinati, anche se capita che prendano il covid, perché può capitare, così come può capitare di prendere l'influenza anche se si è vaccinati contro l'influenza, hanno dei sintomi molto più blandi.
e non devono andare in ospedale. Questa è la cosa più importante di tutte. Francesco, per accrescere il nostro Francesco Porzio, conoscenze è necessario informarsi. Oggi è più facile ottenere informazioni al web che dai classici libri di biblioteca. Dal suo punto di vista hanno più valore i libri o l'informazione digitale?
Dal mio punto di vista hanno più valore le informazioni corrette e dimostrate, indipendentemente dal fatto che arrivino attraverso un libro o attraverso... un'informazione digitale. Purtroppo ci sono tanti libri anche che contengono sciocchezze, non è una prerogativa del web quella di diffondere notizie false e sciocchezze.
Certo, un libro, se un libro scritto bene, dà la possibilità di andare più a fondo di un argomento, di sviscerarlo, di capirlo, però anche sul web si trovano spesso dei documenti e degli studi condotti in maniera esemplare. Tutto sta nel capire e nel riconoscere ciò che è affidabile da ciò che non lo è. Secondo lei perché mi chiedono le classi 20-21, perché ci sono così tante fake news riguardo i vaccini? Perché è il problema principale che stiamo affrontando oggi nel mondo, quello della pandemia, i vaccini sono un argomento di cui si parla quotidianamente. Già c'erano prima i Novax, ci sono sempre stati, da quando proprio sono stati introdotti i vaccini nella medicina come sistema per curare le malattie, per prevenire anche le malattie, già da allora c'erano i Novax, quelli che non si volevano vaccinare, perché ci sono convinzioni irrazionali molto forti, a volte ci sono paure che si possono anche comprendere, ma più delle volte si tratta di un'immagine.
anche di una diffusione di informazioni false che fa leva sui timori generali che hanno tante persone per altri motivi. C'è chi ne approfitta per motivazioni politiche, lo abbiamo visto anche nelle recenti sommosse che ci sono state, lì ci sono motivazioni di chi vuole approfittare di questo malessere generale per creare confusione, per creare problemi. Si prende a pretesto la paura dei vaccini per creare bufale e alimentare così ulteriore malessere. Non è una vera e propria domanda, ma una constatazione. Molto spesso alcune affermazioni sulla scomoda verità, sul mettere in dubbio per esempio la vignetta che ha usato, vengono spesso usate dai complottisti.
È davvero complesso poter far comprendere di usare il metodo scientifico anche per le notizie. Hai perfettamente ragione Barbara Stella, è molto difficile farlo capire. È per questo che, come diciamo spesso al CICAP, sarebbe importante avere a scuola, avere ogni settimana un'ora di...
metodo scientifico di ragionamento, logica, di argomentazione, un'ora in cui ci si abitua a ragionare e a pensare in maniera critica e razionale perché questo può far crescere e far diventare cittadini davvero competenti e capaci di riconoscere e di affrontare i fatti e non crescere e diventare persone che non hanno questi strumenti e che quindi possono cadere vittima. di tutte queste fandonie. Vediamo un po'. Secondo me non si dovrebbero insultare i pensieri altrui, hai perfettamente ragione, ognuno è libero di pensare quello che vuole, questo è importante. L'importante è non scambiare quello che si crede, quello che si pensa, con i fatti, con la realtà.
Quello è un altro discorso. Come facciamo noi adolescenti che un utente a riconoscere a filtrare le informazioni? Quello che abbiamo detto fino adesso cioè sviluppando anche grazie alla scuola un modo di pensare più critico cioè domandandosi sempre quali sono le fonti se sono credibili quali sono le prove che vengono portate a favore di una certa affermazione e non inseguendo quello che ci piacerebbe credere vero.
Come valuta la comunicazione istituzionale rispetto ai vaccini? Soddisfacente o eccessivamente parodistica nei confronti dei No Green Pass, Novax, 4D, Borgo Manero? La comunicazione istituzionale temo sia stata purtroppo insufficiente, nel senso che spesso è stata contraddittoria, spesso le stesse mezzi di comunicazione di massa, la televisione, non hanno aiutato invitando persone, anche esperti con pareri diversi, soprattutto all'inizio della pandemia, quando era normale avere pareri diversi. Ma avere pareri diversi c'è anche nella scienza all'inizio di un fenomeno, all'inizio quando si inizia a studiare un fenomeno, quando poi lo si affronta, si inizia a capire da che cosa è dovuto quel fenomeno, diciamo che i punti di vista diversi iniziano a scomparire e si capisce meglio come stanno le cose.
Però tutto questo non è... così evidente per un pubblico che segue. Le informazioni istituzionali spesso sono state formali, corrette, ma limitate a certi ambiti e non c'è stata invece una divulgazione programmata e capisco che ci siamo trovati tutti in questa situazione all'improvviso, non si poteva programmare nulla, ma almeno mettere in campo le migliori capacità divulgative per fare divulgazione in appuntamenti fissi, anche in televisione, probabilmente raccontare l'evoluzione di questa situazione basandosi sui fatti e senza alimentare dibattiti e discussioni spesso polemiche e inutili, ma proprio dando questa informazione forse avrebbe aiutato tante persone a capire meglio a che punto ci troviamo. Come parlare con un complottista senza vedere i fatti completamente rifiutati?
È ultimamente possibile convertire un o una complottista al pensiero critico? Allora, la quarta C mi chiede. Io ho scritto un articolo un paio di settimane fa per il Post, il post.it, se non andate a cercare, si intitola Come parlare con lo zio complottista, che affronta proprio questo tipo di argomento. Se noi allo zio complottista diciamo così... parliamo dandogli dello stupido, del disinformato, di uno che non si documenta, non gli faremo mai cambiare idea.
Dobbiamo cercare di ascoltare qual è il suo malessere, quali sono i problemi, perché rifiutare le evidenze scientifiche spesso nasconde qualcosa di più profondo, nasconde un malessere di altro tipo, c'è qualcosa che non va evidentemente, che nasce da qualcosa. Allora ascoltare, capire da dove nasce potrebbe magari aiutare. a far venire a galla quello che è il problema reale e affrontandolo insieme magari superarlo e restituire un po'di fiducia a quella persona.
Nel mio lavoro io vedo che io condivido tantissimi contenuti su YouTube, ho un canale YouTube che è sempre più seguito dove condivido video tutte le settimane in cui vado ad analizzare celebri storie, celebri misteri, storie di fantasmi, di UFO, di tanti argomenti di questo tipo e lo faccio proprio per far vedere come si fanno le indagini su questi argomenti, come si va a verificare, come si vanno a verificare i fatti, perché credo che, e lo vedo insomma dai commenti che spesso mi arrivano, che abituarsi a farsi domande, a ragionare, come dicevamo fino adesso, in maniera scientifica può aiutare ad essere meno vittime di tanti venditori di buffa, di tanti propagandatori di fandonie, che hanno i loro motivi. Sono tantissime domande, mi sa che non riusciamo a rispondere a tutte, abbiamo ancora due o tre minuti. Può suggerire un titolo adatto ai ragazzi di scuola media che possa aiutarli a riflettere sulla necessità di avere uno spirito critico?
Mi dispiace fare pubblicità a un mio libro, però l'ho scritto esattamente con questo motivo, cioè quello di dare ai ragazzi, ma anche agli adulti, la possibilità di capire l'importanza dello spirito critico e soprattutto come svilupparlo. Il libro esce domani, che è martedì 26 ottobre, si chiama Pensa come un scienziato. Ho usato la Shoah proprio perché voglio sottolineare il fatto che è rivolto sia ai ragazzi che alle ragazze.
Pensa come uno scienziato o pensa come una scienziata sarebbe stato un titolo troppo lungo. Invece volevo includere tutti, ho usato la Shoah, e il sottotitolo è proprio Come coltivare l'arte del dubbio. L'idea è proprio quella di aiutare e dare ai ragazzi, ma non solo a loro, perché è rivolto a tutti, il libro, in un maniera, raccontato ovviamente in una maniera accessibile, non è un libro per studiosi, per scienziati, è un libro per tutti, in cui cerco di dare questo tipo di strumenti, questo tipo di informazioni.
Grazie. per renderle accessibili a tutti, perché cerco di farlo in tutti i modi, attraverso il web, attraverso i video, attraverso la tv, con Piero Angela, ma spesso non si raggiungono tutte le persone. Quindi anche un libro su questi argomenti spero possa contribuire, perché come dicevamo prima, un libro ti dà la possibilità di andare a fondo di un argomento, di ragionarci, di pensarci, di lasciarlo lì un po', di farti delle domande, poi tornare al libro e scoprire che magari ci sono delle risposte e sviluppare. il proprio pensiero. Bene ragazzi siamo davvero giunti al termine, c'erano ancora tante domande, avrei risposto volentieri a tutte quelle che mi avete scritto, ci saranno altre occasioni ma nei prossimi giorni avrete altre occasioni, altri esperti da incontrare, altri studiosi che condivideranno le loro competenze che vi potranno rispondere alle vostre domande.
Ancora, grazie davvero per essere stati insieme a me in questa mattinata. Spero che abbiate acquisito delle informazioni o degli strumenti che vi avvino a un percorso di verifica delle notizie, ma comunque a sviluppare un pensiero critico in maniera più strutturata e spero che possa servire anche ai vostri insegnanti, ai quali ricordo che... Ci sono anche dei workshop riservati proprio ai docenti che danno i crediti previsti dal MIUR.
Andate a cercare sul sito cicafest.it e trovate tutti i workshop rivolti anche ai docenti, oltre agli incontri per i ragazzi che sono in programma da oggi per tutta la settimana. Grazie ancora e ci vediamo la prossima volta. A presto.