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Riflessioni sul Capitolo 25 dei Promessi Sposi
Apr 23, 2025
Appunti sul Capitolo 25 dei Promessi Sposi
1. Partenza di Don Rodrigo
Don Rodrigo lascia il paese per Milano.
È infastidito dagli sviluppi riguardanti il rapimento di Lucia.
Si rinchiude nel suo palazzotto per due giorni dopo la liberazione di Lucia.
Non parte per paura dei paesani, ma per evitare l'incontro con il Cardinale Borromeo.
I paesani provano odio nei suoi confronti, ma non si espongono per paura.
I "bravi" non manifestano disprezzo verso il podestà a causa della paura dei birri.
L'avvocato Azzeccagarbugli diventa il bersaglio dell'odio popolare.
Don Rodrigo è descritto come ridicolo, specie in confronto a figure come il Cardinale Borromeo.
2. Arrivo del Cardinale Borromeo
Evento festoso per il paese, decorazioni in onore del cardinale.
La folla si accalca attorno al corteo del cardinale, creando scene vivaci.
Riferimento al primo ingresso di Borromeo nel Duomo di Milano.
3. Don Ferrante e Donna Prassede
Due nobili milanesi in villeggiatura.
Donna Prassede fa del bene per puntiglio personale e ha un comportamento grottesco.
Propone di dare rifugio a Lucia, credendola una cattiva ragazza.
Intende far dimenticare Renzo a Lucia, ma il suo tentativo si rivela controproducente.
4. Rimproveri del Cardinale Borromeo a Don Abbondio
Borromeo accusa Don Abbondio di non aver fatto il proprio dovere.
Il curato è descritto come meschino e pauroso.
Sproporzione tra i due personaggi: Borromeo è animato da fede, mentre Don Abbondio è egoista.
Critica al linguaggio di Don Abbondio, che appare comico in confronto alla solennità del Cardinale.
La visione manzoniana accentua la responsabilità morale dell'individuo.
Don Abbondio è considerato colpevole poiché ha scelto di non fare il proprio dovere.
Riferimento alla figura del sacerdote come soldato di Cristo, pronto al sacrificio.
Conclusione
Importanza della responsabilità individuale e della scelta morale.
Differenza di contesto tra Borromeo e Don Abbondio.
Riflessione finale sull'inevitabilità delle conseguenze delle proprie azioni.
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