Lezione numero 41. La tutela dei diritti dei lavoratori. Il rapporto di lavoro è caratterizzato da una relazione giuridica di forte squilibrio tra le parti. Sebbene dal punto di vista giuridico il datore di lavoro e il lavoratore operano sullo stesso piano di parità, dal punto di vista economico il datore di lavoro si pone in una posizione predominante e di forza rispetto a quella del lavoratore, che fa di quest'ultimo il contraente più debole.
Certo, il legislatore ha spinto una serie di strumenti diretti a tutelare i diritti dei lavoratori, tra cui vi sono, sul piano sostanziale, il principio di inderogabilità delle norme e di indisponibilità dei diritti. Innanzitutto la tutela del lavoratore viene attuata attraverso la formazione del principio generale per cui le norme che regolano il rapporto di lavoro non possono essere derogate in peius dall'autonomia privata e collettiva. Ciò sta a significare che né le parti del rapporto né le organizzazioni sindacali possono inserire nel contratto individuale e collettivo di lavoro clausole che deroghino in senso peggiorativo alle norme di legge che riconoscono diritti al lavoratore.
Tuttavia, tale principio di inderogabilità sarebbe poi svilito se il lavoratore acquisito il diritto ne potesse disporre senza limiti, attraverso un atto di rinuncia o transazione. È per tale motivo, pertanto, che l'ordinamento ha affermato anche il principio dell'indisponibilità dei diritti, quali il diritto alla retribuzione sufficiente, alla sicurezza sul lavoro, alle ferie, allo sciopero, ecc. Ed infatti la retribuzione può essere oggetto di pignoramento.
Sequestro e compensazione entro determinati limiti previsti dalla legge. Le rinunzie e le transazioni che hanno ad oggetto diritti del lavoratore derivanti da disposizioni inderogabili della legge e dei contratti collettivi non sono valide. Nello specifico, la rinunzia è un atto unilaterale con il quale il titolare del diritto dismette un proprio diritto soggettivo.
La transazione è invece il contratto mediante il quale le parti di un diritto sono rinunciate. Le parti, rinunciando entrambe ad un proprio diritto, pongono fine ad una lite esistente o prevengono una lite eventuale. Tuttavia, le rinunzie e le transazioni sono valide se avvengono mediante conciliazioni, concluse presso le sedi stabiliti dalla legge, ove la presenza di soggetti terzi permette di appurare la volontà abdicativa e transattiva delle parti.
I crediti retributivi del lavoratore sono sottoposti ad un regime di garanzia. in quanto godono di privilegi, ovvero sono favoriti nel pagamento rispetto al credito di altri eventuali creditori del datore di lavoro non privilegiati, detti chirografari. Essi, inoltre, sono soggetti al termine di prescrizione quinquiennale, mentre per i diritti non retributivi, come ad esempio il diritto alla qualifica superiore, vige il termine di prescrizione decennale.