A partire dal IV millennio a.C., in Mesopotamia, lo sviluppo agricolo porta alla cosiddetta rivoluzione urbana. La più antica città di cui rimangono tracce è Uruk, abitata dai Sumeri, un popolo organizzato in città-stato, il cui re è a capo della vita politica, religiosa, militare ed economica. Spinti dalle esigenze di archiviazione e ridistribuzione dei beni, i Sumeri inventano la prima forma di scrittura. Nel XXIV secolo a.C.
le città-stato sumeriche cadono sotto l'avanzata dell'impero accadico e i secoli successivi vedono l'alternarsi di varie dinastie, Butei, Neosumeri, Elamiti, Amorrei, fino a quando, nel XXIII secolo a.C., Babilonia si afferma come un centro più fiorente della Mesopotamia, anche grazie al suo celebre sovrano, Hammurabi. Dal codice di Hammurabi si evince molto della struttura sociale babilonese. Basata sulla famiglia nucleare e patriarcale e su un'economia agricola e commerciale, comprende tre classi di sudditi. Per tutte le civiltà mesopotamiche è decisiva la diffusione della scrittura cuneiforme. Nascono le scuole, dove si istruiscono gli scribi, esorgono archivi e biblioteche, nelle quali sono custodite le prime opere letterarie.
Prosperano la matematica. l'astronomia e la medicina, e si diffonde un sincretismo religioso che ruota attorno a quattro divinità principali. La domesticazione del cavallo rende possibile il suo utilizzo nel carro da guerra, che insieme alle nuove armi in ferro permette agli ittiti di sconfiggere i babilonesi e imporre la propria supremazia in ampie zone della Mesopotamia.
Gli stravolgimenti militari avvenuti tra il XIII e il XII secolo a.C. lasciano come unico superstite il longevo regno di Assiria. Grazie alle proprie abilità belliche, gli assiri costruiscono un impero con province annesse e sotto la guida del re Assurbanipal arrivano a sottomettere l'Egitto.
Pochi decenni più tardi però, anche l'impero assiro giunge al termine.