buongiorno ringrazio l'amica giulia minucci per questa lusinghiera presentazione che naturalmente mia un ora ringrazio tutti voi per essere venuti questa mattina nonostante la temperatura sia piuttosto estiva e cercherò di raccontarvi la vicenda le ultime vicende di socrate una mattina del maggio 399 avanti cristo 2400 anni fa c era ad atene la città è provata dalla rovinosa sconfitta con cui si era conclusa cinque anni prima la lunga guerra contro sparta è ancora più degli eventi che le erano seguiti un colpo di stato aveva rovesciato il regime democratico è istituito la sanguinaria dittatura dei trenta tiranni che avevano messo a morte migliaia di concittadini legate alla parte democratica nel 403 la riscossa dei democratici tornati dall'esilio aveva posto fine alla tirannia è ristabilito la democrazia ma questa tragedia continuava a pesare sulla lenta ripresa della città quella mattina di buon'ora 500 giudici popolari si stavano radunando nello spiazzo avvertito per la seduta del tribunale cittadino fuori dal recinto si stava abbassando il pubblico ne faceva parte un giovane filosofo il trentenne platone questi giudici erano stati estratti a sorte dall'analista di 6.000 persone che veniva redatta all'inizio di ogni anno anche se per sorteggio essi erano chiamati di volta in volta a formare la giuria dei moltissimi progetti e io non so perché l'ho fatto si sente proviamo questi giudici dicevo erano fatti estratti a sorte dalla lista di 6.000 persone che veniva redatto all'inizio di ogni anno anch'essa per sorteggio e si erano chiamati di volta in volta a formare la giuria dei moltissimi processi celebrati in atene era una giuria popolare del vero senso del termine perché rappresentava l'intera città e si ricevevano un'indennità di tre oboli terragni processo che si conclude avendo una giornata non era una grande cifra la metà circa della paga giornaliera di un artigiano esperto ma comunque un reddito significativo per cittadini poveri e anziani non si deve per questo pensare che i giudici che si preparavano a dare loro verdetto nel processo di quella mattina fossero impreparati e incompetenti essi partecipavano come tutti i cittadini ateniesi ogni anno alle numerose assemblee dove si prendevano le principali decisioni politiche ai grandi festival teatrali oltre che agli eventi giudiziari la partecipazione alla vita della città costituiva dunque per ognuno di essi quale che fosse la sua condizione sociale un'esperienza di formazione politico culturale collettiva e permanente il processo di quella mattina si sarebbe svolto secondo alla modalità consueta l'accusa avrebbe presentato appunto il suo atto di imputazione e avrebbe replicato l'imputato ottenendo la propria difesa una prima votazione avrebbe sancito la condanna all assoluzione dell'imputato se la giuria avesse deciso per la colpevolezza toccava l'accusa di presentare la proposta di una pena l'imputato avrebbe a sua volta propone contro proposto una pena alternativa e si sarebbe nuovamente votato su quale delle due condanne a segnare con un voto finale appunto si sarebbe deciso fra le due condanne gli accusatori a quel processo era montale l'icone oratore il poeta meleto e soprattutto a neto un uomo politico importante che era stato fra i capi della riscossa democratica che aveva abbattuto il regime dei trenta tiranni l'imputato era un intellettuale celebre per la sua eccentricità socrates aveva 71 anni ed era il figlio dello scultore suo fresco e della levatrice frena rete i capi di accusa erano 3d non venerare gli dèi riconosciuti dalla città di introdurre nuove divinità di corrompere moralmente i giovani molti dei giudici avevano certamente avuto l'occasione di conoscere personalmente socrate egli aveva sostenuto grandi dibattiti pubblici con celebri sofisti e professore di retorica in visita la città come guarda e ipia soprattutto era solito sottoporre a indagine le idee di molti concittadini politici poeti artigiani per saggiare e criticare le loro reali competenze le loro convinzioni morali e soprattutto per esortarli ad occuparsi della parte più importante di sé la coscienza e l'interiorità invece di perseguire beni esteriori come la ricchezza e il successo i più anziani fra i giudici ai loro poi assistito a 24 anni prima alla rappresentazione della celebre commedia di aristofane le nuvole quando sua memorabile satira di socrate che anticipava chiaramente l'atto di accusa di aneto nel personaggio di socrate il grande poeta comico aveva conversato in due tipi dei nuovi intellettuali che suscitavano i sospetti e l'ostilità del pubblico ateniese da un lato socrate che compare va in scena appollaiato in una cesta sollevato a mezza altezza che secondo lui permetteva di studiare meglio i fenomeni celesti una specie di stazione spaziale dell'epoca questo so che per rappresentare la tradizione dei naturalisti presocratici alla maniera di alessandria via la sagra molti studiosi erano in odore di ateismo perché cercavano di dare spiegazioni razionali e materialistiche ai processi naturali lo stesso alla sagoma aveva rischiato un processo per empietà perché aveva sostenuto che gli altri non era la divinità ma grandi frammenti di metallo in grande chef così delle nuvole socrates sosteneva che non bisognava più credere negli dei tradizionali ma sostituirli con le nuove divinità fisiche e naturalistiche come appunto le nuvole o il vortice cosmico dall'altro lato e contemporaneamente aristofane rappresentava la sua parte come un maestro di retorica capace di rendere il discorso persuasivo ed efficace anche se privo di verità e di giustizia perciò nella commedia il contadino strepsiade oppresso dai debiti gli aveva mandato come allievo il figlio fidippide sperando che imparasse da lui l'arte di contestare a parole le richieste dei creditori quello che filippo filippi dei perfetti aveva imparato dal suo prater era un discorso che mostrava come lui avesse tutto il diritto di percuotere il padre e la madre per ottenerne denaro questo era agli occhi del pubblico ateniese l'effetto degli inserimenti dei sofisti e socrate rappresentava nella commedia ecco anticipate è condensato nella satira di aristofane che socrate infatti chiamava il suo antico accusatorio le imputazioni di anita altri da una parte il rifiuto delle limitate addizionali e la loro sostituzione con nuovi dei in effetti un ateismo appena mascherato dall'altro la corruzione dei giovani con un insegnamento dell'arte dell'argomentazione che mirava a sopraffare all'interlocutore senza riguardo per la verità è la per la giustizia quale fosse il vero profilo intellettuale di socrate era già allora un enigma di difficile soluzione perché il filosofo le ha deciso di non affidare il suo pensiero alla scrittura sostenere i fatti di non possedere alcun sapere positivo da trasmettere attraverso i libri e aveva esercitato sul lavoro critico solo mediante la parola parlata nei dibattiti pubblici fra intellettuali e delle conversazioni private che sollevo intrattenere cittadini di a terra tuttavia molti indizi fanno pensare che la paratia di aristofane non fosse del tutto arbitraria e che il suo apporto e portato sulla scena della commedia fosse in qualche misura riconoscibile dal pubblico del teatro ricostruendo la propria biografia intellettuale di un dialogo platonico sua parte racconta che quando era giovane era estremamente attratto da sapere che si chiama indagine sulla natura dice mi sembrava infatti che fosse il massimo conoscere le cause di ciascuna cosa perché nasce perché muore perché esiste da gioco ne so quanto avrebbe dunque in effetti è praticato quali ricerche naturalistiche alla maniera di empedocle heidi anassagora che suscitavano come si diceva il sospetto di averlo più tardi e gli racconta sempre nel freddo ne avrebbe invece abbandonato a queste ricerche per la loro inconcludenza e avrebbe cercato la verità più nei discorsi e dei concetti che dell'osservazione diretta dei fenomeni naturali d'altra parte è questo l'aspetto più spinoso della faccenda so che dedicato a esaminare i presunti saperi posseduti dai cittadini eminenti di atene sapienti politici i poeti lo aveva fatto per una curiosa vicenda che racconta lui stesso nell'apologia un suo amico che ne fonte aveva chiesto all'oracolo di delfi quale fosse l'uomo più sapiente di atene l'oracolo ever risposto socrate suscitando le norme soltanto di socrate stesso il quale riteneva appunto di non sapere nulla allora sappiate mi ha deciso di dedicarsi per smentire l'oracolo alla ricerca di qualcuno che effettivamente fosse più sapiente di lui della città e così inizia il suo racconto andai da uno di coloro che hanno fama di essere sapienti esaminando dunque costui non occorre che ne faccia il nome ad ogni modo era uno dei nostri politici mi parve che questo individuo apparisse si sapiente a molti e soprattutto a se stesso ma non lo fosse realmente allora cercare appunto di fargli notare che si credeva sapiente senza esserlo ma non lo fosse per me e mi attirai così non solo l'ostilità sua ma di gran parte dell'uditorio nel tornarmene riani resi conto che si più sapiente di quell'uomo lo ero forse nessuno di noi due sapeva niente di bello e di buono ma almeno mentre lui riteneva di sapere e non sapeva io non sapevo ma neanche preso un euro di sapere ma c'è bisogno di dire che questa insiste che l'insistita ripetizione di questa inchiesta con la confutazione della pretesa di sapere dei cittadini più eminenti della città era destinata ad attrarre su socrate l'ostilità pubblica la fama di sofista nichilista negatoria di qualsiasi autorità intellettuale tanto più eversiva poteva aprire la sua critica quanto più essere era rivolta ai capi politici della città che detenevano la responsabilità di dirigere il regime democratico nei frangenti della guerra del conflitto civile ma c'era nella figura di socrate qualcosa di ancora più inquietante delle sue frequentazioni intellettuali con i naturalisti e i sofisti qualcosa che resta di difficile interpretazione per noi e probabilmente lo era anche per i giudici ateniesi che si preparavano ad assistere al processo a quanto ci fa dono le fonti socrate era un uomo di modesta condizione sociale e dell'apologia soca te stesso insiste sulla propria indigenza ma soprattutto la torre lo presenta come un uomo solitario debito in perfetto isolamento alla sua missione critica ed educativa verso i concittadini che gli avrebbe usato affrontare individualmente uno per uno eppure agli ateniesi la nota è la nota una figura ben diversa dell'uomo che affrontava il processo quel giorno ero è anche a noi grazie a numerose testimonianze storiche socrate era solito frequentare le case degli uomini aiuto è da questo evento improvviso socrate la solita frequentare le tasse degli uomini più ricchi e potenti di atene come italia e clizia aveva tra i suoi discepoli giovani di illustre famiglie come al cda dello stesso platone era amico dei più famosi intellettuali dell'epoca come i soffitti gorgia protagora ipia e del grande poeta tragico ha dato né e soprattutto era tutt'altro che solitario a lui faceva capo un importante movimento di giovani intellettuali che partecipavano alle sue dischi alle sue discussioni e alle sue confutazioni ad ora si deve subito dopo la sua morte la fioritura di un vero e proprio genere letterario i dialoghi sacrati ci pensate che nella prima metà del iv secolo furono impegnati e della scrittura di questi dopo i socratico i discorsi socratici almeno a quattordici autori di cui si sono restate tracce i più importanti e forlan system senofonte e naturalmente platone degli altri 11 possediamo solo pochi frammenti delle insieme i loro scritti socratici assommano a una mole impressionante circa 200 titoli per circa 250 libri se si considera che per la gran parte questi testi sono stati scritti e pubblicati nel primo trentennio del iv secolo risulta che in quel lasso di tempo circolare dalle 7 o 8 libri all'anno quindi un libro ogni due o tre mesi durante ben tre decenni il dato testimonia la forza intellettuale del movimento le sue capacità economiche di sostenere una produzione editoriale così ingente e l'interesse che questi aspetti dovevano suscitare nel pubblico a tenerle tema ricorrente degli iscritti socratici era probabilmente la critica ai costumi degli ateniesi dei falsi valori la contesa per il potere e la ricchezza che venivano perseguiti invece della giustizia e della pace sociale particolarmente urtante doveva risultare agli ateniesi la critica al regime democratico nell'ambiente socratico la democrazia era messa in discussione sulla base del modello delle tecniche se devo curare una malattia ragionavano socratici non affiderà la terapia al parere di una maggioranza di incompetenti ma mi rivolgerò a un medico esperto se devo costruire una casa il parere che conta sarà quello dell'architetto perché invece gli affari della città che sono una cosa molto più complessa e importante della medicina ed architettura devono essere affidati a maggioranze popolari che nulla sanno di politica di economia di strategia invece che a governanti esperti di questi problemi sabate era ben consapevole del potenziale critico e potenzialmente eversivo del movimento intellettuale che lui faceva capo questo spiega l'oscura minaccia agli ateniesi formulata alla fine del suo discorso difensivo al processo disse se sarà condannato subito dopo la mia morte vi colpirà una punizione assai più dura di quella inflitta a me a mettermi alla prova saranno in molti che finora avevo trattenuto senza che voi ve ne accorgete e sano tanto più impietosi quanto più sono giovani e ne verrete ancor più tormentati fate proprio un bello sbaglio se credete con l'omicidio di uno di impedire che mi si venga a rimproverare la vostra vita sbagliata e chiaro dunque che il processo a socrate aveva anche e soprattutto un implicito carattere politico si trattava non solo di colpire un intellettuale a fastidioso che come un tafano così so che a te stesso si definiva non cessava di stimolare la coscienza morale dei suoi cittadini ma anche un potenziale leader culturale e politico le cui tendenze ostili alla democrazia erano confermate agli occhi di molti dalla sua frequentazione con personaggi legati alla tirannide come krizia ed eversivi come alcibiade nella sua autodifesa riferita da platone nell'apologia socrates si preoccupa anzitutto di confutare le accuse antiche quella di aristofane mega da un lato di possedere l'arte retorica dei sofisti e sostiene di preoccuparci di dire solo cose giuste non di fare discorsi persuasivi mega d'altra parte di avere qualcosa a che fare con le ricerche dei sapienti naturalisti di entrambe queste cose e mi chiama testimone i cittadini ateniesi con cui aveva avuto occasione di dialogare essi sapevano che il procedimento socratico consiste in un susseguirsi di domande e risposte che hanno lo scopo di far emergere le convinzioni della youtube dell'interlocutore e di discuterne confutarne le incongruenze mirando a sostituire idee preconcette e il riflesso come quello che ognuno di noi porta spontaneamente con sé con una consapevole riflessione critica intorno ai problemi di morale pubblica e privata che vengono messi in discussione in questi incontri dialogici socrate non ha mai esibito una qualsiasi sapienza naturalistica e teologica e ha invece affermato che il suo unico sapere consiste appunto nella consapevolezza di non sapere quindi in un atteggiamento critico invito la ricerca in luogo delle conoscenze presunte e illusorie dogmatiche con le quali molti celano la propria ignoranza quanto alle accuse più recenti socrate tenta di confutare l'accusa di corrompere i giovani non nega di avere giovani seguaci che continua la missione di esaminare criticamente le idee e le condotte del concetto di ieri ma afferma decisamente di wrestling grado di corrompere nessuno perché non si consideri un educatore ne è in grado di trasmettere alcun sapere buono o cattivo che sia città invece a proprio favore una serie di episodi nei quali egli ha dimostrato la propria fedeltà alla città il rifiuto di collaborare sono i trenta tiranni e il valore e il coraggio dimostrato sui campi di battaglia sulla base di questa certezza di essere nel giusto socrate annuncia i 12 che se gli sarà possibile intende continuare la sua missione di qui etica morale e sociale e dice finché avrò vita e forza non cesserò di fare filosofia ed esortarli rivolgendomi a chi di voi mi capita di incontrare dicendo come al solito ehi tu uomo eccellente cittadino di atene non ti vergogni di linguaggio le tue cure alle ricchezze per accumularne il più possibile e alla fama e al prestigio invece di curarti ed arti pensiero della saggezza della verità del miglioramento della tua anima perché hai giorgio e poco dopo il più grande bene dato all'uomo e questa possibilità di ragionare in quotidianamente sulla cultura e una vita senza ricerca non vale la pena di essere vissuta dall'uomo socrate è consapevole che questo assiduo lavoro di critica morale e sociale è pericoloso e gli dice non c'è un uomo che possa salvarsi qualora si opponga francamente a voi ea qualsiasi altra maggioranza e cerchi di impedire che si verificano nella città tante ingiustizie e illegalità con questa consapevolezza sopat conclude la sua autodifesa rinunciando a orgogliosamente a ricorda da pianti suppliche all'esibizione dei figli e della moglie in lacrime come usavano fare parecchi imputati nei processi atene l nella votazione i giudici si dividano 280 a votarlo per la condanna 220 per la soluzione una minoranza di levante che appare persino sorprendente se si pensa che in realtà socrate non aveva concesso nulla ai suoi adulatori ne aveva mostrato alcun segno di cedimento di fronte all'austerità politica e morale insieme che la città nutriva nei suoi confronti tanto che so kata stesso si dichiara sorpreso e soddisfatto per l'ampiezza dei voti il suo favore a questo punto iniziale inizia la seconda parte del processo quando state decise della pena l'accusa propone senza troppa convinzione la pena di morte certamente avrebbero accettato la conversione nell'esilio se socrate fosse stato disposto a proporlo ma socrate scarpa immediatamente la possibilità di andare in esilio ritenendo che il compito della sua vita ormai da vecchio fosse da concludersi nella sua città intera del resto so 14 di dove tenere di meritare alcuna pena ma anzi piuttosto o pubbliche o runs per il contributo che sia sforzato di dare al miglioramento della vita politica e morale della città se proprio avesse dovuto proporsi una pena proponeva e questo è beffardo di pagare la multa dalla modesta entità di una mina una cifra irrilevante i giudici ritennero comprensibilmente questo atteggiamento di socrate arrogante e provocatorio quasi un dileggio ha rivolto alla serietà del processo era città che lo in tentava molti di coloro che avevano optato per la soluzione cambiarono dunque parere e ci furono a 360 voti a favore della condanna a morte solo 140 per la pena alternativa socrate non si mostro ha turbato per la sentenza in ultimo premi discorso e gli disse di non temere la morte poteva essere un lungo sonno senza sogni un buon riposo dopo una vita intensa oppure se l'anima fosse sopravvissuta al corpo avrebbe potuto incontrare dell'aldilà i grandi del passato come esiodo e omero e continuare a conversare con loro come aveva fatto durante tutta la sua vita terrena in entrambi i casi dunque la morte non rappresentano un evento spaventoso platone e gli altri socratici trasformarono rapidamente il fatto storico del processo e della morte del maestro in un evento dal grande valore simbolico socrate aveva testimoniato con il suo martirio la libertà della filosofia il suo diritto dovere di dire sempre e comunque la verità anche se questo la portava a confliggere tragicamente coordinamento della città con le leggi e costumi della comunità politica la parte di sabato e venne corretta sfigurata nel mito fondatore della nascita della filosofia subito dopo il 399 venuta meno la viva voce di un maestro che non aveva lasciato nulla di scritto con power o come ho detto centinaia di testi scritti che in qualche modo richiamavano suo padre invita lo rappresentavano nell'atto di dialogare con gli interlocutori più diversi 33 tavolo il suo pensiero dal punto di vista molto diversi fra loro al centro stavano comunque lo scontro fra le ragioni del filosofo e le costruzioni della politica e la questione se si trattasse di un'ostilità necessaria e inevitabile molti secoli più tardi alle origini del mondo moderno hegel avrebbe sottolineato il carattere tragico del conflitto fra socrate e la città tragico perché entrambe le parti e l'euroregione socrate nel rivendicare i diritti dell'individuo la libertà di coscienza contro le norme dello stato e lo stato nell'imporre come valore su premio l'orecchio alla legge comune senza di cui la società è destinata a disgregarsi mettiamoci dal punto di vista di un giudice ateniese assolvono e soft significava condannare i costumi tradizionali della città e il regime democratico che ne era il vanto ma condannare socrate significava a condannare proprio quella libertà di parola e di critica quella parresia che era considerata parte essenziale della stessa democrazia di cui appunto il carattere tragico di una decisione in cui le ragioni opposte su si equivalevano va bene c'è però un paradosso nel modo in cui platone affronta la questione della condanna di socrate platone si chiede come riuscire laddove il suo fratello era fallito cioè nel tentativo di migliorare la qualità etica e politica della città è ancora in quale città socrate avrebbe potuto vivere e di spiegare il suo insegnamento la risposta a queste domande porta platone a rovesciare l'atteggiamento socratico di rifiuto del coinvolgimento politico la filosofia dovrebbe dunque assumere verso la politica un atteggiamento aggressivo non più difensivo saprò che aveva corso un rischio estremo a lui è accaduto scrive platone nella repubblica il destino di un uomo imbattuto si in un branco di fiere che non vuole condivide nell'ingiustizia ma non può da solo resistere a tutte le belve c'è il rischio di perire risultando inutile a sé e agli altri prima ancora di aver giovato in qualcosa alla città e agli amici questo è un bilancio amaro dell'esperienza socratica tracciato dal suo più grande allievo riflettendo su tutto questo il filosofo potrebbe avere la tentazione scrive a platone di restare inattivo come sia in una bufera sì sì riparasse dietro un muretto dalla polvere e dalla pioggia ha portate dal vento e vedendo gli altri traboccare di illegalità ritenersi contento di poter vivere almeno la propria vita per puro di ingiustizia e di azioni ampia un risultato non da poco commenta platone ma aggiunge neppure il massimo perché non è toccata al filosofo una città adatta a lui in una data egli stesso avrebbe eccesso e avrebbe salvato insieme con il proprio anche il bene comune si tratta dunque non di rifiutare la politica e di libere della città come esuli ma di trasformarla rendendone i costumi pubblici e privati adeguati al magistero socratico a questo scopo pareva platone necessario non ripetere la solitudine del maestro e dotare dallo stesso movimento socratico di un punto di riferimento solido e permanente perciò platone fondo all'accademia che era al tempo stesso un laboratorio di ricerca filosofica e una scuola di formazione politica aperta ai giovani eminenti di tutto il mondo greco ma soprattutto platone 3 ciò nella repubblica un modello ideale di città la cui realizzazione non starebbe ormai è stata possibile se i filosofi non avessero ha preso il potere e il cui sviluppo sarebbe stato altrettanto impossibile se i filosofi non vi avessero regnato comprano sgrat ive regali il paradosso platonico sta dunque nel fatto che per realizzare quella che si pensava fosse la missione socratica occorreva a rovesciare l'atteggiamento di sopra per di fronte alla politica dal rifiuto e dalla solitudine individuale che avevano accompagnato quella missione occorreva a passare a dare rivendicazione di un potere filosofico l'unico in grado di rinnovare efficacemente e radicalmente la città si può dunque dire che competono il socialismo entra la almeno dal punto di vista politico della maggiore età lasciandoci alle spalle quella che ora poteva apparire l'immaturità del maestro ma al di là di questa spettacolare rivendicazione del potere per la filosofia il passaggio di platone a un rapporto positivo anzi che soltanto critico nei confronti della città e della sua politica aveva una motivazione profonda che forse rispondeva alle ragioni più vere dell'ostilità di atene verso il suo clan nella sua autodifesa come abbiamo visto socrate aveva ammesso di essere seguito da giovani discepoli che ripetevano nei suoi dialoghi critici e confuta tori con i cittadini ateniesi ma un uno soltanto critico e negativo della dialettica filosofica alla maniera di socrate dei suoi seguaci può avere un effetto devastante sui cittadini e specialmente sui giovani per illustrare questo pericolo platone ricorda nel libro vii della repubblica a un esempio efficace ops immaginiamo un bambino che viene adottato da neonato da una buona famiglia cresce dell'educazione che i genitori adottivi gli impartiscono quando poi da grande questo bambino venisse a sapere che quelli non erano i suoi veri genitori finirebbe probabilmente quasi per disperazione nel frequentare cattive compagnie nel ritenere falsi i valori che questi territori di euro insegnato come falsa era la loro stessa condizione di genitori trasportiamo questa situazione al rapporto dei cittadini con i valori diffusi nella comunità cui appartengono con le sue convenzioni con bill condivise scrive platone possediamo fin da fanciulli convenzioni su ciò che è giusto e bello nelle quali siamo stati allevati quasi fosse arrivato ai genitori obbedendo le onorandole quando all'uomo in tale condizione si può la domanda che cosa è il bello e poi il discorso confuti la risposta che ha preso dal legislatore e ripetendo la confutazione più volte in più modi lo si riduca l'opinione che questo bello non è più bello di quanto non sia brutto e similmente per il giusto e il buono e quant'altro e gli utenti ha maggiormente in amore dopo tutto ciò cosa ne pensi che sarà in lui della venerazione e dell'obbedienza per quelle produzioni paterna necessariamente non avrà più nella stessa una venerazione nella stessa obbedienza quando dunque non ritenga più come prima queste convinzioni venerabili e familiari e al tempo stesso non abbia scoperto quelle vere da rispettoso che era si sarà fatto ribelle questo vale in particolare per i giovani scrive ancora pato ne quando abbiano confutato essi stessi e molti interlocutori e da molti siano stati confutati bruscamente e di colpo finiscono per non credere più in nulla di ciò a cui prima credevano e da questo viene che loro stessi e l'intero campo della filosofia cadono in discredito presso gli altri uomini catone ci ha forse è rivelato così in un testo scritto venti anni dopo il processo il vero senso della cura della di corrompere i giovani riporta socrate un senso che forse sul giro alla consapevolezza degli stessi interlocutori la filosofia non può limitarsi a un esercizio di critica di confutazione dei valori e delle credenze socialmente diffuso questo esercizio è necessario per liberare le 20 dei cittadini e dei pregiudizi e della pressione conformistica dell'ambiente cui appartengono ma se non sostituisce valori e convinzioni e criticati con una prospettiva positiva di pensiero e di vita questo esercizio di scrutare soltanto nichilistico di far precipitare i cittadini nella sfiducia generalizzata nel rifiuto indiscriminato di etica e politica delle individualismo egoistico come pato ne ha cercato di fare andando oltre il maestro benché pur sempre sulla sua traccia la filosofia deve allora a proporre un ideale di una città migliore un progetto positivo di trasformazione della vita individuale e collettiva l'orizzonte di una felicità possibile per la comunità solo così lacuna di corrompere i giovani potrà venire da guerra confutata e non ci sarà più alcuna ragione per condannare il filosofo il sapere di platone prende allora il porto del non sapere di socrate ma l'eredità del maestro resterà viva ed efficace nella forma in cui platone costruisce e trasmette la propria filosofia che è ancora una volta la forma aperte del dialogo in cui viene trascritta la consuetudine socratica di confrontarsi con i suoi concittadini e oltre allo stesso platone l'eredità di socrate continuerà a sopravvivere come il simbolo della libertà della filosofia del suo rifiuto di piegarsi alle regioni del potere e delle credenze tradizionali grazie