Lezione su Giovanni Bellini

Introduzione

• Discussione sulla Pietà di Brera (1460 ca.) di Giovanni Bellini.
• Capacità di Bellini di assimilare le tecniche di Mantegna e superarle.

Influenza di Mantegna

• Presenza di durezze nel disegno e dettagli precisi come in Mantegna.
• Bellini introduce una dolcezza nel colore, nella luce e nelle caratteristiche somatiche dei personaggi.
• Bellini supera Mantegna attraverso una semplicità e serenità accentuata nei suoi personaggi.

Incontro con Piero della Francesca

• Importanza del contatto con l'opera di Piero della Francesca, sebbene non documentato.
• Pala di Pesaro (1472-74): composizione rigorosa, forza strutturale, chiarezza degli elementi.
• Influenza della prospettiva e della luce dorata e avvolgente tipica di Piero della Francesca.

Evoluzione stilistica

• Interpretazione di Bellini più quotidiana e moderata rispetto a Mantegna.
• Orazione dell'orto: confronto tra Mantegna e Bellini, quest'ultimo più delicato nei colori e nella rappresentazione.
• Elementi tradizionali mantegneschi ancora presenti ma reinterpretati con delicatezza.

Maturità artistica

• Madonna del prato (1505): assenza di linea di contorno, colore che avvolge le figure.
• Battesimo di Cristo (1502): uso del colore per creare una fusione con il paesaggio, attenzione alla luce in relazione con l'ambiente.

Incontro con Antonello da Messina

• Importante per la fusione cromatica e l'abbandono della linea di contorno.
• Pala di San Giobbe (1486-88): monumentalità nella semplicità, dolcezza nelle fisionomie.
• Trittico dei Frari: sintesi di influssi da Mantegna, Piero della Francesca e Antonello da Messina.

Influenze architettoniche

• Riferimenti all'architettura contemporanea veneziana, dialogo tra architettura e pittura.

Apertura artistica

• Volontà di Bellini di confrontarsi con le novità e altri artisti, come Giorgione.
• Allegoria sacra: fusione di elementi, luce calda e avvolgente, enigmaticità delle figure.
• Inizio della pittura veneta tonale, che sarà approfondita successivamente.